Il momento storico è quello che è.
I problemi relativi all’invasione in Ucraina da parte della Russia, coadiuvata dalla Bielorussia nel ruolo di chi lancia il sasso e nasconde la mano, sta incidendo tantissimo sulle nostre vite e il microcosmo del tennis non è da meno.
Nello sport, come pallino e ideale generale, la politica non dovrebbe mai entrare. Lo sport è visto come aggregazione, come strumento alle volte per dare un segnale di unità. In uno scenario da Mulino Bianco, però, c’è poi la dura realtà dei fatti. Nel calcio, per esempio, Ucraina e Russia non possono incontrarsi da almeno otto anni per regolamenti UEFA. Nel tennis l’argomento se possibile è ancor più intricato perché ATP e WTA non hanno vero potere decisionale e la risposta iniziale abbastanza debole, anche a causa della grande frammentazione che c’è tra le istituzioni che governano questo sport, ha poi dato il là a tanti momenti un po’ stucchevoli culminati nel contestato ban a russi e bielorussi a Wimbledon spinto a gran voce dal governo britannico e voluto dalla federtennis britannica.
Anche a causa di queste crepe i rapporti tra tennisti e tenniste dei rispettivi paesi è andato naufragandosi. All’inizio gli ucraini volevano che russi e bielorussi fossero lasciati giocare, ma da Indian Wells in poi lo strappo è stato netto e col passare delle settimane, con l’aumentare delle notizie tragiche provenienti dal loro paese, cresceva la rabbia e l’orrore. Non c’è una presa di posizione, qui, ma si è cercato di riprendere il filo per spiegare perché il match di secondo turno dello US Open 2022 tra Marta Kostyuk e Victoria Azarenka non sarà per niente banale.
La scorsa settimana era in programma un evento di beneficienza che voleva raccogliere fondi per l’Ucraina e nessuna ucraina figurava tra i partecipanti dove invece c’era Azarenka. Kostyuk, intervistata, ha rivelato che loro si sono rifiutate nel momento in cui hanno visto proprio la bielorussa tra i partecipanti: “Non ci hai mai parlato a proposito della guerra, non abbiamo mai visto una tua presa di posizione, tu non hai un rapporto amichevole con noi, ma ora vuoi prendere parte a un evento pro-Ucraina. Tu non ci parli, ma vuoi fare questo. Non lo capisco”.
Il punto che Kostyuk espone può essere condiviso o meno, ma si basa su questo sentirsi sola in un momento così tragico della sua vita. Ed è quello che le ucraine, tutte, stanno provando. Lesia Tsurenko rivelava qualche mese fa che ora tutte loro sono seguite da vari psicologi. A Cincinnati Lyudmyla Kichenok e Veronika Kudermetova non si sono date la mano dopo la semifinale di doppio. La stessa Kostyuk a Roma ha avuto un crollo mentale importante durante il suo match di doppio, quando affrontava due russe, tanto da doversi ritirare a fine primo set. Hanno chiesto a gran voce supporto, la risposta del circuito a parte qualche figura isolata è stata molto debole per diversi motivi tanto che anche le buone azioni come quella di Andrey Rublev a Dubai è divenuta un gesto su cui storcere il naso. E tutto ciò veniva pubblicato nella settimana di Cincinnati quando una fan con la bandiera ucraina al collo è stata cacciata dagli spalti durante un match tra due russe perché dava fastidio a una delle giocatrici.
Così, dopo qualche giorno in cui le parole di Kostyuk hanno alzato un discreto polverone e l’ambasciatrice ucraina negli USA ha criticato fortemente la rimozione della tifosa dagli spalti, la USTA con un comunicato ha escluso Azarenka dall’esibizione. Per alcuni si è buttata al vento una grande occasione per dare un segnale di pace, la realtà però racconta di un momento dove questa distensione non è ancora possibile. Non solo tra Azarenka e le ucraine, a quanto pare, ma tra tutte le persone coinvolte. Per uno scherzo del destino, però, al secondo turno dello US Open proprio Kostyuk e Azarenka saranno l’una di fronte all’altra dopo aver vinto i rispettivi match di esordio.
Chiunque vorrebbe auspicarsi una fine più che mai rapida delle ostilità e che finalmente si possa cominciare a distendere il clima tra le parti per tornare a parlare solo di tennis. Purtroppo, al momento, il clima è molto pesante.
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