T. Maria b. J. Niemeier 4-6 6-2 7-5
L’8 agosto Tatjana Maria spegnerà 35 candeline. L’8 agosto nel tennis di per sé è una data che non può passare inosservata, visto il compleanno di un certo Roger Federer, che a Wimbledon ha costruito parte della sua carriera stratosferica. E proprio sui verdi prati inglesi la tedesca sta cogliendo le due settimane di gloria che forse a questo punto non credeva più di poter avere. Non in questa magnitudine.
È lei a prevalere nel più improbabile derby tedesco in un quarto di finale Slam, da numero 103 del mondo, contro Jule Niemeier, numero 97, con un’altra rimonta dopo quella ai danni di Aljona Ostapenko. Niente match point salvati, ma un pesantissimo rientro da 2-4 nel set decisivo a forza di palle lavorate, tantissimi slice e palle più corte per portare Niemeier a rete nel momento in cui il braccio le pesava tantissimo e ha cominciato una lunga serie di errori di tocco.
È finita 4-6 6-2 7-5 per la veterana, signora Malek, madre di due bambini, che un po’ rimpiangerà a questo punto non ricevere alcun punto nella classifica anche se il titolo a Bogotá a inizio aprile aveva già contribuito a un balzo importante riportandola a ridosso delle prime 100 del mondo dopo una lunghissima assenza dovuta anche alla seconda maternità.
È una veterana, giocatrice che può sopperire con l’esperienza a un tennis che ha poca potenza se non al servizio e che basa tanto su questa imprevedibilità che può dare in ogni scambio e la buona mano nei pressi della rete è un’arma in più che sull’erba la rende una buona giocatrice. Qualche anno fa aveva raccolto un exploit proprio a Wimbledon battendo Elina Svitolina all’esordio, pochi giorni dopo aver vinto il titolo WTA International di Maiorca. Stavolta, ha superato ogni più rosea aspettativa. E non è finita.
Ha pagato nel primo set proprio le fasi iniziali, col break subito immediatamente e Niemeier che allungava sul 2-0 tenendo abbastanza bene i game successivi fino al 6-4. C’era varietà, c’erano soluzioni particolari, ma c’era anche tanta tensione da entrambe le parti. Maria non stava carburando come voleva, Niemeier da fondo non aveva vere soluzioni e al servizio commetteva anche troppi doppi falli (ben 6 nel primo parziale, 11 dopo due) ma nei momenti giusti emergeva abbastanza bene, a sufficienza da portare a casa il set. Nel secondo set è mancata un po’ di lucidità, sono aumentati gli errori e il servizio, coi suoi doppi falli continui, non ha retto la pressione nei momenti delicati dando a Maria un netto 6-2. In quello decisivo Niemeier è riuscita a scattare in avanti col break confermato per il 4-2, ma da quel momento la sua avversaria è tornata lucida mentalmente e ha visto come Jule cercasse un po’ più frequentemente la discesa in avanti quasi ad accorciare lo scambio e liberarsi del punto.
Così Tatjana, a sua volta, ha sempre più cominciato a chiamarla in avanti e distruggere ogni sua convinzione con tante voleè, slice e addirittura due smash di fila sparati sotto al nastro tra 15-0 e 15-30 sul 4-5. Alla fine la differenza è stata soprattutto nella freddezza di Maria, che sul 5-5 40-40 ha vinto un lungo scambio dove ha fatto fare i chilometri all’avversaria governando (lei) invece la rete. Niemeier, sotto 5-6, si è messa subito nei guai: un serve and volley sbagliato nel primo punto, uno slice di rovescio in rete sul terzo, un dritto sbagliato sul quarto e un ultimo serve and volley sbagliato sul match point. Maria, a quasi 35 anni, diventa così la quarta a raggiungere una semifinale Slam a Wimbledon da fuori dalle prime 100 del mondo dopo Mirjana Lucic nel 1999, Jie Zheng nel 2008 e Serena Williams nel 2018.
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