[20] D. Kasatkina b. [28] C. Giorgi 6-2 6-2
L’Italia non riesce a portare due giocatrici ai quarti di finale del Roland Garros rimanendo con la sola Martina Trevisan, impegnata martedì contro Leylah Fernandez, mentre Camila Giorgi ha dovuto abbandonare il torneo dopo la netta sconfitta contro Daria Kasatkina. Un 6-2 6-2 forse anche ingiusto, cercando di pesare il punteggio finale, ma maturato in maniera molto speculare: in entrambi i parziali la russa ha vinto una fase molto delicata ed equilibrata a cui è seguito un calo nel livello dell’azzurra, spentasi nella sua azione durante i game conclusivi.
Ha impressionato, nel complesso, la grande dote di Kasatkina nel gestire gli scambi dando la costante sensazione di essere sempre due mosse avanti a Giorgi. Una qualità propria degli scacchi, di chi può offrire varie soluzioni e pescare spesso la soluzione a sorpresa come spesso lo è stato il rovescio lungolinea una volta che Camila cercava di spingere da quel lato per trovare varchi. Atleticamente, poi, Daria volava. Non solo imponeva una lunga durata allo scambio da cui poterne trarre vantaggio ma non aveva affanni nel coprire zone di campo dove sembrava in difficoltà ma ne usciva ribaltando a proprio favore la situazione.
All’inizio sembrava una sfida, per Giorgi, se non altro fattibile. La sua avversaria sulla superficie ne ha di più, ma allo stesso modo è attaccabile nei primissimi scambi che sono quelli sulla carta più favorevoli all’italiana. Invece, e qui forse è girato tanto dell’esito finale, Kasatkina ha servito bene variando tanto nella velocità e nella profondità. Non c’è stato calo, ha concesso qualcosa come normale, probabilmente, nell’economia di un suo match ma ha salvato ognuna delle sette palle break concesse. Partendo poi con un break di vantaggio e confermandolo per il 2-0, poi, può anche averle scrollato dalle spalle un peso che con l’andare avanti del set poteva manifestarsi. E allo stesso modo non ha mai avuto cenni di nervosismo o tensione nei tanti game ai vantaggi che ci sono stati.
Geometra nelle traiettorie, scacchista nella tattica. La sua partita era logicamente fatta di pochissimi vincenti ed errori, paragonata a quella dell’avversaria, ma si esaltava nella conduzione degli scambi dove tesseva una lunga tela con traiettorie alte e abbastanza lente ma profonde e fastidiose per una Giorgi che è stata troppo spesso chiamata a spostamenti continui e fastidiosi. Contro Aryna Sabalenka, in una partita totalmente diversa, l’ottimo footwork del secondo e terzo set le dava modo di arrivare bene sulla palla e comandare. Oggi però era un vero braccio di ferro dove non aveva superiorità, per cui la palla stessa era diversa, più “sporca” e difficile. Da qui, anche, le diverse risposte sbagliate con il dritto sul 3-2 Kasatkina nel game che ha spaccato il set di apertura.
Ha avuto due chance di controbreak, le ha mancate, Daria ha tenuto dopo diverse parità e lei si è spenta, commettendo errori su errori nel break subito per il 5-2 e scivolando rapidamente sotto 3 set point perdendo il parziale per il 6-2. Non è stata una partita negativa, ma al di là magari di qualche occasione non colta c’era la bravura della russa nel sorprenderla e giocare sui suoi “difetti” come la palla molto carica sul dritto. Giorgi ha difficoltà, da sempre, nel colpire col dritto verso il lungolinea per cui la sua avversaria, soprattuto in questa condizione, sa bene che quasi sempre le tornerà una palla sull’incrociato. Lo stesso rovescio giocato in lungolinea tende forse a rientrare troppo verso il centro tanto che a inizio partita Kasatkina si è fatta attaccare da quel lato per andare in scivolata e rigiocare profonda scattando subito verso il lungolinea a sinistra e giocare un passante in slice di rovescio molto lento che costringeva Giorgi all’allungo e lei aveva tutto il campo libero per chiudere di dritto. Facile, no?
Camila ha cominciato meglio nel secondo parziale, salvando però subito una palla break, e sull’1-1 di nuovo in affanno ha perso la battuta non facendo suo poi il lungo game che ha visto la russa scattare sul 3-1. Come nel set precedente, quel passaggio complicato le è costata la resa. Un brutto turno di battuta l’ha fatta sprofondare sotto 1-4 e in quei momenti Daria cominciava anche a esaltare con qualche vincente in più, nella fase in cui stava raccogliendo i frutti del lavoro ai fianchi fatto per un’ora e un quarto. Al servizio per il match è andata rapidamente avanti 30-0, poi qualche buon colpo dell’azzurra sembrava poter regalare qualche minuto in più ma ancora una volta la palla break è svanita grazie anche agli ottimi piazzamenti di Kasatkina che poi, al primo match point, ha potuto esultare.
Sarà lei, mercoledì, a sfidare la connazionale Veronika Kudermetova o Madison Keys nel primo quarto di finale a Parigi dal 2018. Ed è arrivata tra le migliori otto perdendo solo 14 game.
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