[18] C. Gauff b. S. Stephens 7-5 6-2
A 18 anni e spiccioli, Cori Gauff diventa la giocatrice più giovane a raggiungere le semifinali da Amanda Anisimova nel 2019. Dove? Proprio al Roland Garros. Il primo, grande, squillo della ragazzina classe 2004 arriva nello Slam forse meno congeniale, perché su terra battuta non è ancora a livelli da potenziale favorita ma già lo scorso anno fece un importante lavoro di preparazione alla Mouratoglou Academy. Tra l’altro, paradossalmente, forse nel 2021 aveva interpretato l’intera stagione sul rosso in maniera migliore rispetto a ora, ma aveva sprecato la grande chance nei quarti di finale contro Barbora Krejcikova, futura vincitrice del Roland Garros, quando mancò 5 set point nel primo parziale.
Cori, per tutti da sempre “Coco”, oggi ha fatto quel passo in più in una partita qualitativamente non esaltante ma dove è riuscita a essere più continua rispetto a Sloane Stephens, apparsa fino a ora in ripresa ma franata anche per un atteggiamento suo non sempre efficace. Sloane, tra l’altro, aveva tra le mani la grande chiave tattica per prendere il comando degli scambi: un colpo molto carico sul dritto di Gauff, di quelli pesanti che lei sa far uscire molto bene dalle sue corde, sul lato più debole della connazionale, che spesso può perdere il timing e mancare in spinta.
Cori invece è partita molto bene tra servizio e pressing da fondo fino a salire abbastanza agevolmente sul 5-2. Sul 5-3 i primi veri dritti di Stephens hanno riaperto il set, ma gli alti e bassi (pesanti) che Sloane ha messo in campo sono costati caro e sul 5-6 ha giocato un pessimo game al servizio scivolando sotto 0-40 con anche una pessima soluzione col naso sopra alla rete. Gauff si è presa il set alla seconda chance e nel secondo parziale è subito rientrata dallo 0-1 mettendo insieme quattro game consecutivi, “aiutata” però anche qui da almeno un paio di brutti errori della connazionale, tra cui una comoda voleè di dritto sparata ben oltre la linea di fondo.
La numero 18 del tabellone ha approfittato del passaggio a vuoto per andare addirittura a servire per il match, ma dal 30-0 ha commesso due doppi falli e un brutto dritto sulla palla break ha tenuto in vita Sloane, che però non è riuscita a farsi molto più avanti di così, perdendo nuovamente la battuta nel game successivo.
Gauff ha cercato per tutto il tempo di costruire gli scambi non andando troppo in affanno a destra, preferendo per quanto più possibile il suo rovescio dove ha enorme facilità nel colpire, nel piazzare la palla dove vuole, e si sente molto più convinta. Ora è a un match dalla finale e si troverà di fronte quella Martina Trevisan che nel 2020 la sconfisse al secondo turno. Fu un 7-5 molto duro, sia nell’equilibrio in campo sia nell’amarezza con cui doveva digerire il risultato, maturato anche a causa di una ventina di doppi falli. L’azzurra, immaginiamo, cercherà quanto più possibile quelle palle arcuate e alte sul dritto della statunitense, ma dovrà fare attenzione perché stavolta forse la sua traiettoria mancina potrebbe non darle quell’aiuto di cui spesso può vantarsi. Non è scontata, per entrambe. Non per nulla sono entrambe alla prima semifinale Slam.
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