Dopo un solo Slam di assenza, Leylah Fernandez è tornata agli ottavi e per la prima volta in carriera è tra le migliori 16 al Roland Garros.
Bellissima la sua affermazione contro Belinda Bencic nel primo match di giornata sul Philippe Chatrier, in un incontro di grande caratura qualitativa e dove forse pesano più del dovuto i passaggi a vuoto della svizzera che probabilmente poteva chiudere la pratica in due set e invece ha visto l’esito ribaltarsi.
7-5 3-6 7-5 il punteggio che ha premiato la numero 17 del seeding, finalista dell’ultimo US Open e che in quest’annata ha messo le mani sul WTA 250 di Monterrey a inizio marzo. Rispetto a quel periodo è una Fernandez abbastanza diversa nel senso che, come dicevamo altre volte, quelle due settimane sono state talmente tanto uniche nel loro sviluppo che sarebbe stato pretenzioso attendersi subito una conferma sia da parte sua che, ovviamente, da Emma Raducanu. La canadese però era qualche passo più avanti e malgrado qualche eliminazione precoce sta continuando nel suo percorso di crescita.
A Roma aveva perso solo sul filo di lana, al secondo turno, contro Daria Kasatkina e oggi probabilmente si è ripresa quel risultato con gli interessi. In una partita per lei molto dura, perché spesso si è trovata a rincorrere, è emersa di forza nelle fasi più delicate. Nel primo set era indietro 4-5 e Belinda era avanti 40-15 col servizio, ma la svizzera si è vista negare il parziale anche a causa di sfortuna con un tentativo (comunque molto difficile) di un rovescio lungolinea sul 40-30 uscito davvero di nulla. Era però il terzo game del set in cui non chiudeva da 40-15 di vantaggio e la reazione è stata abbastanza brutale, con Fernandez che saliva poi 6-5 con una brutta risposta dell’avversaria che, trovatasi a servire per rimanere in corsa ha cominciato subito con un dritto un po’ impacciato sotto rete finito lungo e un doppio fallo la scaricava sotto 0-30. Risaliva fino al 30-30 ma prima un’ottima risposta di rovescio della canadese e poi, ancora, un brutto colpo sottorete portava Leylah avanti.
Il secondo parziale, paradossalmente, è girato soprattutto su un time violation che Bencic ha ricevuto e che l’ha fatta parecchio arrabbiare. Lì Belinda ha riversato tutto il fastidio di quel set e mezzo su ogni palla che vedeva, trovando ottimi punti e prendendo grande fiducia salendo fino al 6-3 e 2-0 (40-0) e servizio nel terzo parziale. Con tre chance del 3-0, la numero 14 del seeding non è riuscita a fare quel passo in più. A tenere vivo il game ci ha pensato un super rovescio stretto dell’avversaria, salita poi 40-30 con un doppio fallo e che ha raggiunto la parità spingendo ancora bene col colpo dal suo lato destro, riuscendo poi a passare col rovescio per la palla break su una palla non chiusa ancora una volta vicino a rete da Bencic e infine si riprendeva il break con un altro rovescio, stavolta sull’incrociato.
Sull’1-2 Fernandez annullava un’altra palla break e si portava sul 2-2 con la combo servizio e dritto, e stessa cosa sul 3-2 Bencic con la svizzera che spediva appena lunga la risposta sul 30-40 e poi col rovescio ancora presente ritornava in parità. Dopo aver vinto gli ultimi sette game ai vantaggi, Fernandez trovava lo spunto per andare lei avanti di un break con la risposta lungolinea di rovescio sullo 0-30. La terza chance è stata quella buona, con la svizzera che commetteva il quarto doppio fallo e ormai non tratteneva più la rabbia rivolgendo applausi ironici al proprio angolo. La canadese, al servizio per il match sul 5-4, non è riuscita a chiudere a causa di un doppio fallo per questione di millimetri sul 30-30 che l’ha portata a essere abbastanza contratta sul rovescio nel punto successivo, ma ha reagito benissimo con tre risposte molto incisive per il 15-40 e un brutto rimbalzo le è girato a favore per un nuovo break. Sul 6-5 ha avuto tutto molto facile: due risposte di rovescio sbagliate da Bencic, una prima vincente a uscire e, sul 40-0, un dritto senza velleità della svizzera che si è lanciata a rete non credendoci più.
Sulla stessa linea, a livello di emozioni, c’era anche la sfida tra Amanda Anisimova e Karolina Muchova, questo almeno finché la ceca non è stata ancora per una volta vittima della sfortuna. Non c’è pace per la ragazza classe 1996, bersagliata sistematicamente da infortuni e che oggi dopo essersi presa il primo set in 80 minuti per 9-7 al tie-break, ha avuto bisogno di un MTO per un fastidio alla gamba sinistra ma che poi, sotto 0-2 nel secondo set, è arrivata addirittura a strapparsi quella fasciatura per il fastidio che poteva dare. Poi però, sul 2-2, Muchova è caduta e si è girata la caviglia e da lì è cominciato il suo calvario. Una sfida tra due stili completamente opposti e molto tirata è divenuta un disastro. Muchova non era più in grado di giocare, Anisimova era comunque nervosa e la ceca ha cercato di lasciar perdere quel set per vedere nel terzo come reagiva. I risultati sono stati pessimi e sotto 6-7(7) 6-2 3-0 è dovuta arrendersi alle lacrime e al dolore.
Tra le altre sfide, Cori Gauff batte l’ostica Kaia Kanepi 6-3 6-4 e affronterà agli ottavi Elise Mertens, impostasi 6-2 6-3 contro Varvara Gracheva.
[4] D. Medvedev b. [7] A. de Minaur 6-2 6-4 Quel diavolo di Medvedev oggi…
[4] D. Medvedev b. [7] A. de Minaur 6-2 6-4 Quel diavolo di Medvedev oggi…
[6] C. Ruud b, [3] C. Alcaraz 6-1 7-5 Pessima prestazione di Carlos Alcaraz, che…
Aryna Sabalenka è per la prima volta numero uno di fine anno. Il ranking WTA…
Jannik Sinner, ormai certo della posizione n. 1 a fine anno, inizia bene alle Nitto…
Di Alberto De Laurentis Pensieri e parole di Lorenzo Sonego, intervistato durante l’evento organizzato da…