In una carriera che di normale ha assolutamente nulla, Emma Raducanu si troverà di fronte venerdì nella Porsche Arena la prima top-10. E sarà l’attuale numero 1 del mondo.
La britannica non aveva ancora avuto l’onere di misurarsi contro una delle migliori, e sarà in questo caso Iga Swiatek, reduce da 20 partite vinte consecutivamente e sulla superficie potenzialmente più temibile. Soprattutto se si pensa che questo è il primo torneo (della carriera) sulla terra battuta per la britannica.
L’incrocio tra le due campionesse Slam sarà l’highlight dei quarti di finale del WTA 500 tedesco. Se la polacca ieri ha lasciato due game a Eva Lys, oggi Raducanu ha prevalso con un’altalena di tre set contro Tamara Korpatsch, protagonista martedì del successo contro Camila Giorgi. Un 6-0 2-6 6-1 che ha viaggiato parecchio sul rendimento di Emma ma che ancora una volta ha offerto alla vincitrice dello US Open alcune risposte di buon valore. È vero che non aveva alcuna idea di come comportarsi sul rosso fino alla vigilia della sfida di Billie Jean King Cup, ma è anche vero che adesso sembra avere buona fiducia soprattutto nel gestire gli spostamenti. È questo che risalta maggiormente, infatti.
Raducanu sembra muoversi abbastanza bene, meglio di tante altre giocatrici di buona classifica che però non sono mai state legate da un bel feeling col rosso. Le due vittorie ottenute, contro avversarie lontane dalla top-100, non offrono un vero indicatore del livello paragonato alle migliori della classifica. Però a livello personale sono un buon toccasana soprattutto dopo i tanti problemi, anche fisici, di questi mesi post vittoria a New York. Domani partirà come sfavorita, vero, e di fronte alla migliore giocatrice al mondo in questo momento sarà finalmente il momento di giocare a carte scoperte. Se Swiatek farà la sua partita, ci sarà bisogno di cercare un esito quanto più positivo. Se Swiatek sarà un po’ incerta e non ancora a suo agio, magari la situazione regalerà uno scenario nuovo.
La vincitrice nella sfida tra le ragazze classe 2000 affronterà in semifinale o Liudmila Samsonova, che ha inflitto un doppio 6-4 a Karolina Pliskova, o Laura Siegemund, campionessa qui nel 2017 e ancora una volta protagonista di un bel cammino nel torneo di casa (lei che è di Filderstadt, a 20 minuti di macchina). Oggi però per la tedesca c’è stato anche l’aiuto della sorte, che ha voluto una Maria Sakkari apparsa da subito abbastanza lontana dalla sua miglior condizione e che nel secondo parziale ha finito per ritirarsi quando il punteggio la vedeva sotto 4-6 1-3 a causa di un virus gastrointestinale.
Nella parte bassa, Aryna Sabalenka ha mostrato buon tennis ma solo a sprazzi nel 6-1 3-6 6-2 contro Bianca Andreescu. Tanta altalena da parte della bielorussa, ottima nel primo parziale e poi spesso sconnessa, precipitando sotto 0-4 nel secondo set riuscendo a risalire solo a metà e poi devastante di nuovo all’inizio del terzo ma che sul 4-2 ha rischiato di rovinare tutto con tre doppi falli e qualche regalo di rovescio. Si è salvata, rischiando tantissimo con il servizio sulle quattro palle del controbreak, e ha finito per imporsi. Ai quarti affronterà Ekaterina Alexandrova o Anett Kontaveit.
Appena sotto, Paula Badosa ha vinto per la quinta volta consecutiva un match concluso al tie-break decisivo nel 6-2 4-6 7-6(2) contro Elena Rybakina. Una partita abbastanza simile nella dinamica a quella di Sabalenka, con la spagnola quasi perfetta nel primo parziale ma che ha visto il copione del match stravolto a causa di una falsa partenza nel secondo parziale (anche lei sotto 0-4)
Risultati
[8] E. Raducanu b. [LL] T. Korpatsch 6-0 2-6 6-1
[WC] L. Siegemund b. [4] M. Sakkari 6-4 3-1 ritiro
L. Samsonova b. [6] Ka. Pliskova 6-4 6-4
[5] A. Kontaveit vs E. Alexandrova
[3] A. Sabalenka b. [PR] B. Andreescu 6-1 3-6 6-2
[7] O. Jabeur b. D. Kasatkina 6-3 6-3
[2] P. Badosa b. E. Rybakina 6-2 4-6 7-6(2)
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