Era la giornata del ritorno di Stan Wawrinka – e dell’inizio della fine per Jo WIlfred Tsonga – e quindi le imprese dei nostri prodi non saranno state seguite, fuori dai sacri confini, con particolare interesse. Fognini e Sinner, il vecchio e il giovane, hanno giocato due partite tutto sommato simili nell’andamento del punteggio anche se così diverse come approccio.
Del resto i due sono diversi come di più non potrebbe essere, e quindi quello che è naturale in Fognini, che ha fatto tutta la carriera così preoccupa in Sinner. L’alto atesino continua a non convincere, anche se a guardare la parte piena del bicchiere si deve sottolineare una volta di più la capacità di portare a casa un match che ad un certo punto sembrava aver preso un’altra strada. Ma evidentemente Sinner riesce a controllare i suoi turbamenti, verosimilmente anche di natura fisica, aspettando che passi la tempesta, e che magari l’avversario si distragga, pensando di aver ormai indirizzato il match. Strano che a fare questo errore sia stato Borna Coric, che sta pian piano provando a riprendere confidenza col campo e che magari potrebbe spiegare qualcosa anche ai nostri cantori, sulla difficoltà di mantenere le promesse. SInner ad ogni modo ha portato a casa il match e adesso aspetta Ruusuvuori, che arrivò a match point a Miami, oppure Garin, uno specialista che sarebbe più pericoloso. Per intanto auguriamoci, e auguriamogli, che stia a posto fisicamente, per il resto si vedrà.
Di Fognini non si può che apprezzare la voglia quanto meno di giocare, che non sempre l’ha accompagnato in carriera. Perso il secondo set il ligure si è messo a remare ma anche ad avere una particolare attenzione per i momenti decisivi, anche se poi riusciva lo stesso a sprecare vantaggi che sembravano definitivi. Ci stava riuscendo anche nel nono game, ma è rinsavito e ha giocato 4 punti che sembrava Nadal (si esagera eh?) e ha portato a casa il match. Ora ci sarà il detentore Tsitsipas, chissà some sta.
Ah, alla fine Wawrinka è durato un solo set con quello straordinario giocatore, o quello che è, di Bublik. Il kazako, ma in realtà è russo, vale il prezzo del biglietto e con il rientrante Stan aveva troppo vantaggio per riuscire a dissiparlo tutto. Stan ha fatto vedere qualche dritto più che il famigerato rovescio, ma naturalmente è troppo lontano da una condizione accettabile. E chissà se la ritroverà mai più.
Primo turno
M. Cilic b. [WC] J-W.Tsonga 6-2 6-2
S. Korda b. B. Van de Zandschulp 7-5 6-4
[11] H. Hurkacz b. [Q] H. Dellien 7-5 6-4
A. Ramos b. T. Griekspoor 6-4 4-6 6-2
[12] D. Schwartzman b. K. Khachanov 6-7(5) 6-3 6-3
F. Fognini b. A. Rinderkmech 7-5 4-6 6-3
A. de Minaur b. [Q] B. Zapata Miralles 6-3 6-4
[9] J. Sinner b. [PR] B. Coric 6-3 2-6 6-3
[13] P. Carreno-Busta b. [Q] S. Baez 6-4 4-6 6-2
A. Bublik b. [WC] S. Wawrinka 3-6 7-5 6-2
F. Delbonis b. [Q] J. Munar 6-4 3-6 6-4
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