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WTA, Osaka risorge: impresa contro la nemesi Bencic, Naomi è in finale a Miami

N. Osaka b. [22] B. Bencic 4-6 6-3 6-4

È una vittoria gigantesca per Naomi Osaka, che sembrava in dubbio fino a pochi giorni prima dell’inizio del torneo di Miami dopo i brutti momenti vissuti in campo a Indian Wells e invece non solo è riuscita a essere in campo ma dopo dieci giorni ha potuto alzare le braccia al cielo ed esultare, con anche qualche lacrima ora di gioia, per un successo pesantissimo ai danni di Belinda Bencic che non aveva mai battuto in carriera nel circuito maggiore. E c’è riuscita oggi, rimontando un set di ritardo e mettendo a segno 18 ace lungo le due ore di gioco per il 4-6 6-3 6-4 conclusivo.

Dopo il calvario personale dell’ultimo anno, dopo i problemi di Indian Wells, dopo i tanti dubbi che le sono sorti nell’ultimo periodo, questa è la risposta migliore che potesse dare. Ed è stata molto onesta quando nell’intervista post partita, in campo, raccontava ad Andrew Krasny che forse ancora non ha veramente capito come affrontare Bencic perché ancora oggi Belinda riusciva spesso a mandarla in enorme affanno ma grazie a quei pochi spiragli a suo favore si è creata la possibilità di arrivare in fondo e, dopo l’ultimo servizio non risposto, la gioia è stata enorme.

La differenza rispetto a Indian Wells, e lo spiacevole inconveniente con la spettatrice, è stato evidente fin dal primo turno, ma oggi tutto il pubblico l’ha caricata sulle spalle dandole un sostegno molto forte e sonoro. Cecilia Alberti a tratti doveva intervenire per placare qualche voce fuori dal coro che poteva eccedere e infastidire le giocatrici. In generale non è stato scorretto, ma la voglia dei fan di vedere Osaka rientrare nel match era enorme.

Questo è un confronto diretto che a Naomi ha sempre creato enorme fastidio. Bencic, come forse nessun altra, ha dimostrato che con la risposta e col palleggio di rovescio da fondo campo ha dei punti di forza molto importanti. Sulla seconda palla Osaka faceva tantissima fatica soprattutto nel primo set, dove ha raccolto appena 2 punti su 11, in netto squilibrio rispetto al 15/17 con la prima palla. Aveva anche avuto due immediate palle break, sull’1-0, ma soprattutto la prima è stata giocata male e Bencic, dopo aver tenuto, si è involata fino al doppio break di vantaggio. Era una giornalaccia, fin lì, per la giapponese che aveva perso i primi sette punti giocati con la seconda palla e stava riproponendo il solito schema visto nei loro precedenti incontri. Il break subito sull’1-1 ne è la conferma: due risposte di rovescio vincenti su altrettante seconde dal 30-30 e da lì si è bloccata, accusando il colpo. Sembrava un parziale destinato a un punteggio pesante, invece è riuscita sull’1-4 ad approfittare di un primo calo al servizio per tornare in scia. Non cambierà comunque granché e Bencic terrà molto bene i successivi due turi di battuta incamerando il primo set.

Quando tutto sembrava intavolato per la solita conclusione, il secondo set si è aperto in maniera sorprendente e un po’ caotica. Osaka, che era in costante affanno nello scambio e subivo spesso il rovescio della svizzera, trovava un break abbastanza sorprendente per il 2-0. Aveva appena salvato a una volta una palla break con uno dei 18 ace messi a segno oggi e sull’1-0 ha trovato una piccola chance grazie a un primo dritto in contropiede vincente e a un errore, sempre di dritto, dell’avversaria che poi sul 15-30 si è presa un rischio commettendo il quarto doppio fallo con Naomi che prendeva la prima chance e grazie al suo rovescio saliva 2-0. La sofferenza però per lei continuava e c’era un immediato 0-40 da fronteggiare, risalendo bene tra un dritto vincente, un ace di seconda e un rovescio lungolinea. Bencic continuava l’enorme pressione e alla quinta chance accorciava le distanze, pareggiando poco dopo. Il match era ancora abbastanza pendente alla numero 22 del seeding, ma c’era qualche segnale di un eventuale cambio dell’inerzia. Osaka, nel game per il 2-0, aveva messo per la prima volta sotto pressione la seconda della svizzera e, sul 3-2, è riuscita a tornare arrembante. Dal 15-0 Belinda è stata costretta a tre seconde, Naomi ha risposto sempre bene alle prime due e sul 15-30 è arrivato un nuovo doppio fallo. Break e allungo sul 5-2: questo, nei loro confronti, non c’era ancora stato.

La giapponese stava riuscendo, nel secondo set, a difendersi meglio con la seconda palla. Metteva meno prime, ma tra una miglior lettura del gioco e un’avversaria non più letale come prima aveva trovato dei bei punti che facevano tanto morale e, sul 5-3, è salita rapidamente sul 40-15 prima di chiudere al secondo set point con uno dei tantissimi servizi non risposti. La sua ancora era la resistenza estrema da fondo campo quando il suo servizio non era sufficiente. Il piano, andando nel set decisivo, era sempre quello: Bencic aveva la capacità di “entrare” sia sulle prime sia sulle seconde palle della giapponese come probabilmente nessun’altra avversaria affrontata da Osaka in carriera, Naomi non riusciva a proporsi nello stesso modo e anzi soffriva parecchio questa capacità di Belinda da rischiare ogni qualvolta si trovava alla battuta. E di fatti, al secondo turno al servizio, scivolava di nuovo indietro 15-40. Aveva appena visto sfuggire un 15-40 in suo favore, sull’1-0, e quello era il passaggio chiave della sua partita. Due prime pesantissime l’hanno portata sulla parità, e da lì è cominciato un andamento molto rischioso: da destra otteneva quasi sempre punto diretto col servizio, da sinistra era in costante affanno. Alla quarta parità Bencic ha avuto la chance di portarsi a palla break ma il suo rovescio angolato è stato vittima del lungolinea di rovescio di Naomi che poi ha messo giù l’ace numero 14 per arrivare a capo del turno di battuta chiave. In risposta è tornata subito pericolosa e sul 15-30 un suo dritto angolato le ha dato altre due palle break. Bencic si è nuovamente salvata, ma ha fallito la chance di 3-2 e alla seconda parità un dritto in risposta, stavolta della giapponese, ha aperto le porte al break che ha spaccato definitivamente la situazione.

Il momento era tutto per Naomi, che non solo ha allungato abbastanza facilmente sul 4-2 ma ha anche preso un doppio break di vantaggio al termine di un brutto game per Bencic, chiuso con l’ottavo doppio fallo. Osaka non ha chiuso subito, ha giocato male alcuni servizi e si è fatta brekkare, ma sul 5-4 ha cambiato atteggiamento: prima vincente, ace (il diciottesimo), prima vincente e 40-0 immediato. Al secondo match point, una nuova prima di servizio non risposta ha chiuso la pratica, regalando una vittoria preziosissima per la sua stagione e la riporta in finale, la prima dall’Australian Open 2021 e di nuovo in un grande torneo. Adesso può accomodarsi e vedere cosa succederà tra Jessica Pegula e Iga Swiatek, per una volta, senza troppi pensieri.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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