Non ci sono vere parole per Dayana Yastremska in questa settimana, a Lione, solo tanta umana ammirazione.
Sembrava onestamente difficile vederla in campo, o comunque capire con che spirito sarebbe entrata nel WTA 250 dopo le terribili vicende della settimana prima, e al sabato eccola lasciarsi andare a terra per festeggiare la prima finale dopo quasi tre anni.
Entrata in tabellone con una wild-card, da numero 140 del mondo, ha messo in riga Ana Bogdan salvando due match point e chiudendo 9-7 al tie-break del set decisivo, poi due vittorie (abbastanza) nette contro Cristina Bucsa e Jasmine Paolini e infine la nuova piccola, grande, impresa odierna contro Sorana Cirstea, numero 2 del seeding, battuta 7-6(5) 4-6 6-4 in due ore e trentatré minuti di grandissimo equilibrio, prevalendo in un finale da batticuore.
Incredibile vederla giocare fin dal primo turno con lo spirito mai domo, aggiustare il proprio tennis partita dopo partita e tirare fuori il carattere che è dentro di sé, oltrepassando quella barriera di paura grazie anche a un pubblico che le ha voluto inevitabilmente bene fin dal primo momento. Al di là della persona, viene spontaneo per loro fare il tifo per una ragazza che è lì dopo aver visto l’inizio della brutale guerra a casa e aver dovuto lasciare i genitori. Una storia disastrosa, straziante, e divenuto un po’ il leit motiv della sua settimana. Inutile girarci attorno, sarebbe un po’ come evitare l’elefante in salotto, ma Yastremska ha fatto vedere grandi prestazioni in ogni circostanza e oggi si è di nuovo superata, cancellando tre set point nel primo parziale prima di imporsi al tie-break e riemergendo da un secondo set perso in cui era avanti 3-0.
Nel parziale decisivo è subito partita fortissimo con un nuovo break e, dopo uno scambio di favori, sul 3-1 è riuscita ad allungare. Arrivata al momento della verità è iniziato un ultimo, durissimo testa a testa con la rumena che riemergeva da tre match point e, alla terza chance, trovava il controbreak per il 4-5. “Credevo di averla persa” dirà poi Dayana nell’intervista in campo, “avevo giocato malissimo, mi sentivo senza vera forza, però tutto il pubblico mi incitava al cambio campo e ho trovato un’ultima spinta”. Nel game decisivo ha tenuto la situazione in bilico con due colpi molto profondi per essere 30-30, lì dove un tracciante di dritto in corsa le ha dato il quarto match point. Cirstea, pur servendo bene sull’esterno, ha vanificato tutto tentando una palla corta letta molto bene dall’avversaria, che si è lanciata sulla palla per chiudere con l’ultimo vincente della sua partita. E poi, come da tradizione qui a Lione, la corsa a prendere la bandiera ucraina e legarsela al collo.
Sta giocando anche per il suo paese, ha delle motivazioni enormi e aumentate di partita in partita. Domani partirà favorita contro Zhang Shuai, malgrado la cinese sia numero 8 del seeding. L’inerzia però è tutta dalla sua, che ha vinto le tre finali giocate fin qui in carriera (tutte a livello 250). La cinese, nel frattempo, ha messo in campo un’ottima prova contro Caroline Garcia, a cui non è bastato l’intero pubblico a favore perdendo 6-2 7-5. Per Zhang è la prima finale nel circuito maggiore da Nottingham nel 2021 e andrà a caccia di un titolo che manca addirittura dal WTA 250 di Guangzhou nel 2017.
Risultati
[8] S. Zhang b. C. Garcia 6-2 7-5
[WC] D. Yastremska b. [2] S. Cirstea 7-6(5) 4-6 6-4
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