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Guerra in Ucraina, Stakhovsky a Otto e Mezzo: “Putin come Hitler, vuole spaccare l’Europa”

L’ex tennista ucraino Sergiy Stakhovsky è intervenuto in collegamento a Otto e Mezzo, la trasmissione di La7 condotta da Lilli Gruber. Stakhovsky si trova a Kiev, dopo aver deciso di arruolarsi nell’esercito per combattere l’invasione russa in corso, e ha fatto il punto della situazione: “Al momento non ci sono forze russe a Kiev e la situazione rimarrà questa per un po’ di tempo – ha detto Stakhovsky -, tutto il mondo sta dalla nostra parte e ci aiuta, ma dobbiamo capire che se l’Ucraina cadrà in mano russa saranno a rischio altre nazioni, si tornerà a uno scenario simile al 1945 con le nazioni satellite. Putin minaccia con il nucleare ed è la minaccia di cui la Nato ha paura, l’unica speranza che l’Europa può avere è che lui muoia, altrimenti ripeterà le stesse cose che sono state fatte quando Hitler stava dividendo l’Europa. Se le nazioni entreranno in guerra, Putin combatterà e le spaccherà in due”.

L’ucraino, che nei giorni scorsi ha ricevuto il sostegno di Novak Djokovic, ha poi parlato della sua scelta di arruolarsi nelle forze armate: “Non c’è giusto o sbagliato in quello che sto facendo – ha detto -, se non mi fossi arruolato mi sarei sentito in colpa, qui a Kiev ci sono mio padre e mio fratello, ma allo stesso tempo mi sento ugualmente in colpa ad aver lasciato mia moglie ed i miei tre figli. Non so sparare e non ho nessuna esperienza nel combattimento. La maggior parte di noi non è stato addestrato ma abbiamo un ideale comune. Questa è l’ultima spiaggia”. Stakhovsky, 36 anni, ha annunciato il ritiro a inizio stagione giocando l’ultimo match della sua carriera alle qualificazioni degli Australian Open (battuto al primo turno da J. J. Wolf). L’ucraino ha conquistato quattro titoli ATP in singolare (Zagabria, San Pietroburgo, Rosmalen e New Haven) e quattro in doppio (Mosca, Halle, Dubai e Newport) e raggiunto un best ranking da numero 31 ATP, ma la sua impresa più grande resta la vittoria ottenuta contro Roger Federer nel 2013 sul centrale di Wimbledon.

Piero Vassallo

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