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Yastremska racconta a L’Equipe l’addio ai genitori: “Papà ha detto di costruirci una nuova vita”

Dayana Yastremska, assieme alla sorella minore Ivanna, è stata spedita fuori dall’Ucraina dai suoi genitori rimasti invece a Odessa, cittadina teatro dei violenti bombardamenti di questi giorni per opera dei militari russi.

Un viaggio angosciante che l’ha portata in Francia. Al momento si trova a Lione perché in tabellone per giocare il WTA 250 che comincerà la prossima settimana, ma la testa della ventenne non può cancellare gli ultimi giorni culminati con un saluto da parte del padre che è durissimo da accettare.

Intervistata a L’Equipe, Yastremska ha innanzitutto raccontato di come mai si trovava a Odessa: “Avevo voluto spendere qualche giorno a casa prima di partire per Lione. Dovevo partire il 24 febbraio, ma quel giorno sono iniziati i bombardamenti. Le esplosioni erano terrificanti. Noi ci siamo nascosti nel rifugio sotterraneo del nostro parcheggio e siamo rimasti ad aspettare, abbiamo passato lì anche la notte successiva, è stato da paura. A quel punto non era nemmeno più possibile volare via dall’Ucraina: lo spazio aereo era chiuso, la guerra era cominciata”.

Dopo una piccola pausa per prendere fiato, Yastremska ha continuato: “Ho visto la guerra coi miei occhi, ho visto quanto sia terribile. Ho visto i missili esplodere, ho avuto i brividi. Non sai quando atterrano, non sai cosa fare. Tutti cercano di ripararsi e sono nel panico. C’erano un sacco di bambini piccoli, donne single… è stato surreale. Fin dall’inizio io e la mia famiglia abbiamo deciso di rimanere assieme, ma il secondo giorno mio padre ha voluto che io, mia mamma e Ivanna ce ne andassimo. A tutti i costi. Abbiamo fatto i bagagli in fretta e siamo scappati verso la Romania. Siamo andati per due ore con alcuni parenti, è stato tremendo perché non sapevamo cosa attenderci: e se una bomba ci avesse colpito? Quando siamo arrivati c’era una lunga coda di macchine, abbiamo parcheggiato e varcato il confine, poi abbiamo preso un traghetto per andare più all’interno. Nostra madre alla fine non ha voluto seguirci, non voleva lasciare solo papà”.

Al momento dell’addio, il papà di Dayana abbracciandola le ha detto: “Non so come questa guerra finirà, ma qualunque cosa succeda dovete prendervi cura l’una dell’altra e combattere per i vostri sogni. Costruitevi una nuova vita e rimanete sempre assieme. Non preoccupatevi per noi, noi staremo bene. E ricordate che qualunque cosa accada, l’Ucraina sarà sempre la vostra terra natale”. In quei momenti, Dayana ha raccontato di essere scoppiata in lacrime: “Noi siamo veramente preoccupati per i nostri genitori. Sento una responsabilità enorme verso Ivanna, devo prendermi cura di lei. Non sappiamo cosa aspettarci, gli ucraini stanno difendendo il paese con grande coraggio, i nostri soldati sono degli eroi, stanno facendo del loro meglio per proteggere l’Ucraina. Voglio ringraziarli, voglio sperare e credere che la pace possa tornare”.

Non appena entrate in Romania, racconta poi Dayana, sono state accolte da grande umanità: “C’era cibo e bevande su ogni tavola, il sindaco di questa piccola cittadina è venuto a incontrarci, sono stati gentilissimi. Abbiamo passato la notte in un hotel a Bucharest e siamo arrivate a Lione questa mattina. Il direttore del torneo è venuto a trovarmi in camera, l’ho ringraziato tanto per la wild card. Ho ricevuto più di un migliaio di messaggi di persone che si sono offerte di aiutarmi. Ero veramente esitante a pubblicare quel post su Instagram, alla fine ho voluto farlo per condividere questa storia così assurda che nessuno potrà capire se non la vivrà direttamente. Non puoi proprio capire cosa sia vedere un attacco missilistico finché non lo vivi. Normalmente la guerra si vede in un film, ma questo film è ora realtà. Oggi non posso fare nulla se non giocare a tennis. Questa è la mia vita. Come mio padre ha detto: io e mia sorella dobbiamo costruirci il nostro futuro”.

Diego Barbiani

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