Emma Raducanu, numero 12 del ranking WTA, perde una buona occasione per cominciare a costruire nuova fiducia e condizione dopo un pessimo inizio di 2022 sotto il punto di vista fisico.
Il covid ha rovinato la sua parte finale della preparazione invernale. Ha ritardato la partenza per l’Australia e come successo a tanti, malgrado non abbia creato reali problemi, ha comunque compromesso i primi eventi nel suo rientro in campo per una forma non perfetta.
Guadalajara, da questo punto di vista, appariva una ghiotta chance per dare il via alla sua stagione. Un WTA 250 lontano dai veri riflettori in una settimana che vedeva anche il torneo 1000 di Doha, un tabellone più docile malgrado qualche mina vagante. Da numero 1 del seeding, però, è stata costretta al ritiro dopo tre ore e 35 minuti di gioco in un esordio tremendo contro Daria Saville, nota fino al 2021 come Daria Gavrilova, avanti 5-7 7-6(4) 4-3 quando la britannica ha dovuto alzare bandiera bianca, segnata da ormai almeno 30 minuti da un problema fisico tra anca e quadricipite.
Come di norma, con Saville in campo le partite assumono contorni di una durissima battaglia. Può essere fisica, può essere mentale, o (eventualità peggiore, per le avversarie) può essere entrambe. L’ex top-20 australiana, di origine russa, entrata in tabellone con un ranking protetto perché attualmente sarebbe oltre le prime 600 del mondo, è solita esaltarsi nel voler creare uno scontro quanto più duro possibile. Basti pensare che i primi due set hanno entrambi superato l’ora, nella durata, e ha messo il punto esclamativo sul secondo dopo additura 80 minuti, quando l’orologio segnava oltre due ore e 40 di partita.
C’erano allunghi e recuperi, sia nel gioco che nel punteggio. Raducanu non scappava. Non ha giocato male fino al 7-5 5-3, ma nel momento forse più importante ha fatto tanta fatica a imporsi di testa e non lasciare occasioni a un’avversaria che invece, dal 30-15, ha messo insieme tre punti pesantissimi. Saville l’ha costretta a scambi interminabili, favorita da un campo che si presta tantissimo ai rimbalzi alti su cui il suo gioco si basa per gran parte del tempo, apparentemente abbastanza lento da favorire ulteriormente scambi abbastanza duri. In precedenza la campionessa in carica Sara Sorribes Tormo, maestra nell’allungare partite e renderle scontri fisici di grande intensità, ha impiegato ben due ore e sei minuti per avere la meglio su Katie Volynets “solo” 6-4 6-1.
Così Raducanu, che poteva anche avere avversarie ben più comode come primo match da un mese a questa parte, si è trovata intrappolata. Finché ha potuto, fino al 7-5 5-3, poteva essere una giornata di grande valore se non altro a livello personale prima ancora che nel gioco. Ha lottato strenuamente, nel secondo parziale ha affrontato anche un turno di battuta (sul 4-2) dove ha salvato sei palle break prima di cedere alla settima occasione. I giudizi su di lei saranno sempre condizionati, soprattutto in questi primi eventi post US Open, da quanto avvenuto a New York e probabilmente si tenderà ad avere un giudizio sempre più negativo mano a mano che queste difficoltà si faranno vive. La realtà, lo ripetiamo sempre, è che si tratta ancora di una ragazzina che a nemmeno 19 anni deve fare mezza stagione nel circuito. Partite come questa, errori e frustrazioni, sono da tenere in conto in un percorso di crescita.
Lo US Open, lo ripetiamo sempre, è stata un’anomalia per il momento in cui è arrivato e nel come. Quella volta lei ebbe dei picchi di grandissimo valore e seppe portarli avanti per due settimane, ma deve farsi le ossa, e in un contesto molto complicato. Oggi potrà prendere la bella reazione nel finale di primo set, quando dal 4-4 al 7-5 ha vinto due game molto lottati col proprio servizio e ha cancellato dalla mente lo 0-40 mancato sul 5-4 chiudendo a zero il game immediatamente successivo al servizio. Poi l’inizio e la conduzione del secondo parziale fino a quel 5-3 30-15 che alla lunga si è rivelato cruciale. Saville è rientrata per l’ennesima volta nel match e al tie-break, dall’1-3, ha infilato sei punti dei successivi sette giocati. Nel terzo set si è giocato abbastanza poco. Una lunga pausa di oltre 10 minuti prima del primo punto è stata seguita da interventi della fisioterapista per entrambe: Saville accusava fastidi al quadricipite sinistro, Raducanu (probabilmente nel finale di secondo set) ha cominciato ad avere dolori alla parte bassa della schiena. Emma è andata avanti 2-0, ma il gioco era talmente frammentato che non c’è stata alcuna continuità. Per entrambe. Era solo lotta a chi restava in piedi e, dopo un medical time out per la britannica sul 3-2 Saville, gli ultimi scampoli di partita. Emma ha chiuso in qualche modo il game del 3-3 con un bel dritto di solo braccio, provando a correre ma muovendosi ormai molto male. Perso rapidamente il game in risposta del 4-3, ha gettato la spugna dopo i primi due spostamenti nel punto che ha aperto l’ottavo game.
Saville, al primo successo nel circuito WTA dopo il Roland Garros 2021, è così al secondo turno dove affronterà la qualificata Caroline Dolehide, che ha superato 4-6 6-3 6-4 Lin Zhu.
Risultati
[PR] D. Saville b. [1] E. Raducanu 5-7 7-6(4) 4-3 ritiro
[Q] C. Dolehide b. L. Zhu 4-6 6-3 6-4
C. Paquet b. [Q] R. Masarova 7-5 7-5
[4] C. Osorio b. V. Tomova 6-4 6-3
[Q] H. Baptiste b. [Q] V. Kuzmova 6-3 6-3
X. Wang b. P. Udvardy 6-4 4-6 6-1
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