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WTA Doha: Kontaveit ferma ancora Ostapenko, prima finale in un 1000 in 4 anni per l’estone

[4] A. Kontaveit b. [15] A. Ostapenko 6-1 6-4

Si è fermata a nove la serie positiva di Aljona Ostapenko, ha toccato (oggi) quota nove quella di Anett Kontaveit. È l’estone, numero 4 del seeding, la prima finalista del WTA 1000 di Doha. Prima volta per lei in una finale di questa categoria da Wuhan 2018 e, da metà agosto 2021 a Cleveland, giocherà domani la settima finale “raggiungendo” tutti i livelli del circuito WTA: due nei 250, tre nei 500, una (appunto) nei 1000 e una disputata alle ultime Finals di Guadalajara.

Una partita che ha avuto i suoi picchi in due momenti: il ribaltone della numero 4 del seeding nel quarto gioco del primo set e il fortunoso (a dir poco) nastro che la stessa Anett ha colpito per cancellare la palla del 5-5 quando serviva per chiudere il match. Un 6-1 6-4 maturato, anche, nel blackout totale di Ostapenko, che da quel 40-0 al servizio nel già citato quarto game ha perso 24 dei successivi 27 punti.

Tutto il contrario, in quella mezz’ora scarsa, di quanto visto ieri contro Garbine Muguruza. Non sfondava, nelle prime battute, e questo è stato il merito principale di Kontaveit per un set e mezzo. il dritto incrociato oggi trovava molta più resistenza da un’avversaria disposta ormai a colpire in spaccata pur di raccogliere una palla che non saltava dopo il rimbalzo e tener vivo lo scambio. Probabile che in questa partita per Ostapenko siano salite le fatiche, soprattutto mentali, di tre settimane con quattordici partite in singolare e almeno otto in doppio. Fisicamente non sembrava stanca, ma la facilità con cui è deragliata non si era mai vista in questo trittico di eventi. Ci sono meriti di una estone molto solida, ma che alla fine per vincere il primo parziale 6-1 ha avuto bisogno di appena tre vincenti e commettendo solo due gratuiti.

Ha fatto tutto Aljona, che su quel 40-0 sotto 1-2 aveva messo una prima al centro non chiamata né dal giudice di linea né dal giudice di sedia. Anett ha provato ad alzare il braccio, durante l’intervista post partita diceva anche che in quei momenti si era pentita di averlo fatto, poi però il replay ha mostrato un segno effettivamente largo e, anche per via della lunga pausa prima di mostrare il filmato in campo, Ostapenko si è spenta. Hanno cominciato a fioccare diversi errori di disattenzione, perdeva il filo, mancava tutta la brillantezza dei giorni precedenti. E il black out è durato fino al 3-0 (e servizio) per l’avversaria nel secondo set. Lì Kontaveit non è stata particolarmente incisiva al servizio e con un punto rocambolesco perdeva per la prima volta la battuta. È stata, quella, la sveglia per la sua avversaria.

Ostapenko è riuscita a rimettersi in carreggiata e tornare a quella minima distanza che obbligava Kontaveit a doversi ritrovare in fretta per evitare nuova, enorme, pressione in risposta. Da lì in poi Anett non ha particolarmente brillato nello scambio, ma ha avuto un super apporto della propria prima palla di servizio. È riuscita a mantenere piuttosto bene i game al servizio sul 3-2 e sul 4-3, ma sul 5-4 ha faticato. Ringraziava una prima per il 15-0 ma veniva aggredita nel punto dopo, ringraziava un regalo col rovescio dell’avversaria sul 15-15 ma di nuovo subiva una risposta molto aggressiva. La prima vincente sul 30-30 le dava il primo match point, annullato però da due ottimi colpi di Ostapenko che poi prendeva la prima palla break, annullata però con un ace al centro. Ne aveva una seconda, e lì si è giocato tutto: risposta di rovescio molto profonda in lungolinea, schiaffo di rovescio al volo perfetto e tentativo estremo di recupero di Kontaveit che ha preso il nastro ed è “morto” subito dopo, con Ostapenko che pur essendo a pochi passi dalla palla non è riuscita a raggiungerla tra la rabbia (per lei) e un po’ di imbarazzo per l’estone, consapevole di essere stata oltremodo graziata dalla buona sorte.

La prima vincente sul 40-40 le ha dato un nuovo match point, concretizzato poi con un altro servizio. Finale pesantissima, perché entrerà in top-5 per la prima volta in carriera. Potrebbe esserci una rivincita dell’ultimo atto di San Pietroburgo, dovesse incontrare Maria Sakkari, oppure una sua voglia di rivincita contro Iga Swiatek, che l’ha sconfitta nelle ultime due occasioni (Roland Garros e US Open 2021).

Diego Barbiani

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