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WTA Doha, Swiatek incontenibile: rotto il tabù Sakkari, è lei a sfidare Kontaveit in finale

[7] I. Swiatek b. [6] M. Sakkari 6-4 6-3

Come ieri, più di ieri. Dopo il brillante successo ai danni di Aryna Sabalenka, Iga Swiatek si è superata in semifinale per rompere il tabù Maria Sakkari, vincente tre volte su tre confronti nel 2021 e a cui erano legati alcuni dei ricordi più spiacevoli della passata stagione. Da qui, anche, l’enorme emozione dopo l’ultimo punto, con l’urlo cacciato fuori a squarciagola e qualche lacrima uscita nel momento in cui si è seduta e ha realizzato di aver superato un test molto importante per lo sviluppo della stagione e della carriera.

È stata un’altra Swiatek quella vista in campo oggi, rispetto a tutte le partite giocate fin qui contro Sakkari, e un atteggiamento molto diverso e più propositivo è stato alla base del 6-4 6-3 maturato in un’oretta e mezza nella semifinale del WTA 1000 di Doha. Domani, contro Anett Kontaveit, giocherà per il titolo più importante della carriera, finora, sul cemento. Una Swiatek che è sembrata fin dal match contro Daria Kasatkina al terzo turno cominciare una resa al servizio che, partita dopo partita, è divenuta sempre più significativa. È costantemente sopra il 70% di prime a partita, oggi addirittura è stata sul 76%. Sta trovando coraggio di cambiare traiettoria e giocare forte al centro o in slice, non disdegnando nemmeno la traiettoria al corpo che per esempio ieri le aveva dato tanti punti contro Sabalenka.

Soprattutto, però, oggi è radicalmente cambiato il suo modo di interpretare la partita. Lo scorso anno a Parigi fu un match difficile soprattutto a livello mentale, arrivava con pochissime ore di sonno e con la pressione che stava aumentando, facendo tanta fatica in campo a contrastare il gioco di una greca che prendeva spesso l’iniziativa e colpiva meglio soprattutto nella diagonale di dritto. La situazione non è per nulla migliorata tra Ostrava, a fine settembre, e nel Round Robin delle WTA Finals a Guadalajara, nel match che ha concluso malissimo prendendosi un warning per time violation quando sembrava non voler riprendere a giocare l’ultimo punto, presa dall’amarezza di una giornata terribile dove, rivelerà, c’entrò anche un fastidioso problema di mestruazioni. I tanti ricordi negativi, non solo personali, l’avevano dato grande voglia di rivalsa. E vendetta è stata, rientrando in entrambi i parziali da un break di ritardo.

Già nei primissimi game non sembrava avere lo stesso atteggiamento e anzi continuava, come ieri, a voler prendere qualche rischio in più facendo girare abbastanza bene il dritto, cercando abbastanza i primi colpi sul lungolinea per non dare angolo e avere una palla più corta su cui poter comandare. Il problema, però, è che tra 1-1 e 3-1 proprio il dritto le è costato tanto. Un blackout di 5 minuti, diversi errori, Sakkari che prendeva margine e tutto che poteva rimettersi sui binari di sempre. Nel quinto game proprio la greca ha commesso qualche gratuito di troppo dando fiato all’avversaria che, in risposta, ha fatto il primo scatto mentale: due punti immediati, ottimo timing sulla palla, 0-30. Sul 30-30 ha fatto un mezzo miracolo a rete portando poi all’errore l’avversaria, che si è poi salvata di nuovo a rete sulla palla break, ma sulla seconda chance ha ceduto, provando un kick importante a uscire ma ricevendo un’ottima risposta di rovescio della polacca.

Sul 3-3 è stato fondamentale per Swiatek portarsi avanti. Sakkari ha aggredito bene due seconde palle per andare 15-30, ma prima un rovescio vincente e poi una seconda in kick e otteneva il 4-3. Nella fase cruciale del set ogni punto sembrava avere importanza capitale. Sul 4-4 il dritto ha tradito la numero 7 del seeding tra 15-0 a 15-30, mentre un’ottima risposta della numero 6 ha creato una nuova palla break, salvata grazie a una seconda spinta molto bene che ha apparecchiato i successivi rovesci. Il nuovo kick esterno (servizio che Swiatek userà molto sulla terra battuta) le ha dato il 5-4 e un piccolo, grande, mattone era stato messo. Sakkari, al servizio per restare nel parziale, si è trovata sotto 15-30, ha pareggiato sul 30-30 ma sul quinto punto Swiatek ha trovato un lungolinea di dritto bloccato che l’ha completamente sorpresa e, sul set point, la polacca si è salvata da un tracciante di dritto per pescare poi mezza riga con il suo dritto dal centro del campo.

Per capire le energie che quel set ha tolto, basta dire che la prima metà di secondo set è stata a ritmi molto più blandi. Un brutto game al servizio per Swiatek dava un break a Sakkari che però, dal 2-0, si vedeva agganciata sul 2-2 giocando male al servizio nel quarto game. Un bel passante le dava un nuovo break, ma sul 3-2 ha avuto un nuovo game al servizio dove non ha raccolto punti, cedendolo a zero. Swiatek, a quel punto, ha trovato le marce giuste salendo sul 4-3 con qualche bella prima e un’avversaria ancora non prontissima. Nell’ottavo game Sakkari si è complicata la vita col doppio fallo per il 30-30, subendo poi la risposta di rovescio per andare sotto palla break. Iga ha sprecato la prima occasione, ma con due nuovi gratuiti di rovescio si è presa il preziosissimo 5-3. Ci sono state nuove difficoltà al momento di chiudere, sullo 0-15 si è completamente bloccata al servizio tanto da dover ripetere tre volte nei due punti successivi il lancio di palla. Sullo 0-30 ha anche preso dei secondi in più (senza sforare) per avere più calma, non strafare, e ritrovare concentrazione. E Sakkari ha contribuito alla rimonta, con un errore sotto rete per il 15-30, una risposta appena lunga per il 30-30 e un nuovo errore per il 40-30.

Sul match point, Swiatek ha tenuto molto bene sul lungolinea di dritto e, dopo il rovescio della greca finito in rete, ha esploso tutta la sua gioia in un tripudio di bandiere polacche. Erano tanti, sugli spalti, a sostenerla e tra loro c’era anche Anita Włodarczyk, atleta polacca di lancio del martello, vincitrice di tre medaglie d’oro olimpiche, che da ieri nel match contro Sabalenka è presente a sostenere Iga a gran voce con un gruppo di connazionali veramente acceso.

È la prima finale per Swiatek da Roma 2021 e domani andrà a caccia del secondo 1000 in carriera, che potrebbe rivelarsi il primo sul cemento. I precedenti dicono 2-2, con Iga che ha vinto gli ultimi due confronti tra Roland Garros e US Open 2021 mentre Kontaveit ha vinto i primi tra Wimbledon 2019 e Australian Open 2020. In quest ultimo match, Swiatek fu in grado di rientrare da 1-5 al terzo set cedendo però 6-7 7-5-7-5.

Diego Barbiani

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