Berrettini a Saremo: bello spot per il tennis, però…

Berrettini sul palco dell'Ariston, qualche parola, tanti sorrisi... e la scena rubata da Fiorello. Per fortuna poi c'è Radio2

Cominciamo subito col dire che Matteo Berrettini a Sanremo è stato un bellissimo spot per il tennis, perché lo ha messo in luce sul palco più famoso d’Italia, durante l’evento di varietà più seguito dagli italiani.

Se poi ci aggiungiamo anche che il nostro ragazzone di 1,96 cm è sicuramente una bella presenza, un ragazzo educato e intelligente, il pacchetto è completo.

Certo, si vedeva che non era la sua comfort zone (“sono emozionato, sono più a mio agio con la racchetta in mano” le sue prime parole), c’era ovviamente da capirlo: Matteo fa il tennista, mica lo show man. Ma è bastato anche solo vederlo apparire sul palco per scatenare le reazioni del pubblico dei social (femminile e non) e mandare in tendenza l’hashtag #Berrettini.

Insomma, tutti pazzi per Matteo e non solo. Perché tra il pubblico c’era tutta la famiglia Berrettini al completo, da mamma Claudia al fratello Jacopo fino al papà Luca.

Però. Ecco il però. Subito dopo aver presentato il tennista con tutti gli onori del caso, decantandone giustamente i risultati ottenuti sul campo negli ultimi anni fino ad issarsi al numero 6 del ranking ATP, Amadeus chiama sul palco Fiorello. Lo straripante Fiorello, grande appassionato di tennis. E lo showman si prende la scena, oscurando il “malcapitato” di turno. Lo ha fatto sempre nelle edizioni precedenti e si è ripetuto ieri sera con Berrettini, con la scusa di raccontare aneddoti legati al nostro giocatore. Come quella volta in cui al villaggio vacanze dove faceva l’animatore, il maestro di tennis era Luca Berrettini (sì, proprio il papà di Matteo, che carrambata!). In realtà Fiorello ha magistralmente sfruttato l’ospite per mettersi come al solito in primo piano, sottraendo a Matteo lo spazio a lui dedicato.

Per fortuna poi ci hanno pensato Ema Stokholma e Gino Castaldo su Rai Radio2 a restituire, in uno spazio seppur breve, il tempo e l’occasione sottratta al numero 6 ATP per raccontare qualcosa di sé legata alla musica. Quello che era forse lecito fosse avvenuto sul palco dell’Ariston. A volte basta davvero poco per farla girare, come nel tennis.

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