[5] I. Swiatek b. V. Azarenka 6-3 2-6 6-1
Iga Swiatek torna in semifinale ad Adelaide, luogo dove nel 2021 ha vinto il primo torneo WTA della carriera e dove sembra effettivamente aver trovato grande feeling con la città e un evento in cui affiorano sempre tanti polacchi a sostenerla. È lei a emergere dal quarto di tabellone che fin dal momento del sorteggio sembrava in assoluto il più complicato e c’è riuscita battendo in serie Leylah Fernandez e oggi Victoria Azarenka, vendicando la sconfitta dello US Open 2020.
Un successo importante, sebbene nel finale di match alla bielorussa sia sopraggiunto un fastidio alla caviglia sinistra che game dopo game sembrava sempre di più condizionarla nei movimenti. Non è chiaro come sia nato, ma dal terzo game del set decisivo è venuta a meno prima l’esplosività nelle gambe e poi come conseguenza un po’ tutti i suoi movimenti sono stati sempre più corti.
Un 6-3 2-6 6-1 molto intrigante per oltre due set, rovinato in parte nel finale ma di fatto tutto è emerso veramente quando Swiatek era già avanti 3-0 e servizio nel parziale decisivo, dopo aver ritrovato il dritto che nel primo set aveva impedito ad Azarenka di prendere campo a destra e far male tra costruzione del punto e apertura verso il lungolinea. Proprio “Vika” nell’occasione del loro precedente a New York aveva parecchio elogiato la giovane rivale per la varietà di soluzioni e soprattutto l’intelligenza che mostrava in campo. Oggi proprio questo fattore ha accompagnato buona parte dell’incontro. Il suo dritto pesante e molto carico di spin dava tanto fastidio all’avversaria. Aveva grande vantaggio sulla traiettoria incrociata, e Azarenka non sembrava abbastanza pronta a far valere il proprio rovescio. Non a caso Iga è stata la prima a scattare in avanti sul 3-1, perdendo subito però il break a causa di un brutto errore nel palleggio sul 15-15 proprio col dritto, che ha condizionato i punti successivi dove è stata investita dal 30-30 dalle risposte di rovescio della ex numero 1 del mondo. Azarenka salvava una nuova chance di break nel sesto game, probabilmente nella fase migliore dell’incontro dove entrambe si esaltavano con gli angoli creati dai rispettivi rovesci.
Il momento stava leggermente girando, Azarenka si salvava e sul 3-3 15-15 vinceva per la prima volta uno scambio sulla diagonale di dritto prendendo tempo e angolo. Sul 15-30 un miracolo difensivo di Swiatek le ha permesso di evitare guai, e con una prima sul 30-30 e un altro scambio girato da difesa ad attaccato ha trovato il 4-3 fondamentale. Dopo il cambio campo, la bielorussa ha perso male i primi due punti e si trovava poi sotto 0-40, venendo colpita alla seconda palla break. La polacca, con autorità, teneva la battuta e portava a casa un bel parziale. La storia però cambierà nel secondo, con l’importante reazione dell’ex numero 1 del mondo che ha subito cominciato a mettere nuova pressione e se Iga si è salvata sullo 0-1, sull’1-2 ha subito due importanti lungolinea tra rovescio e dritto e da quello 0-30 è arrivato il break per un’Azarenka che aveva trovato molta spinta ed efficacia, divenendo abbastanza rapidamente padrona del gioco. Swiatek ha sbandato, si è salvata sull’1-4 ma sul 2-5 ha subito un secondo break che ha rimandato tutto al parziale decisivo.
Quando l’inerzia sembrava passata dalla parte bielorussa, nel primo game del set decisivo Iga ha riaperto tutto da 30-0 con l’aiuto del proprio rovescio e sul 30-30 ha ribaltato lo scambio prendendosi poi il break con un’ottima risposta di dritto lungolinea. Di nuovo sotto 30-0, stavolta al servizio, ha invece riavuto il dritto del primo parziale quando impediva all’avversaria di prendere campo e arrivava al 30-30 con un gran dritto inside-out confermando il break e scavando un primo solco. Sul 2-0 30-30 il primo momento dove Azarenka è parsa un po’ più spenta quando il dritto non è uscito bene dalle corde. Una magia di Swiatek col rovescio, sul 40-40, ha dato il là al secondo break della polacca che ha avuto da lì in poi sono un po’ di tensione sul 4-1. Si era accorta di un’avversaria ormai in difficoltà negli spostamenti, ma in quel momento Azarenka tirava a tutta a occhi chiusi. Era un momento delicato e aveva sciupato un nuovo 0-30 in risposta. Dopo il cambio campo, sono arrivati per la prima volta nel match dei problemi col lancio di palla. Dal 40-15 ha giocato troppo centrale, ma sul 40-40 è rimasta molto lucida quando rischiava di essere investita da una nuova risposta su una seconda palla decidendo per la traiettoria carica e al corpo prendendosi il punto diretto e chiudendo il game nel “15” successivo, accompagnato dall’urlo del neo-coach Tomasz Wiktorowski. Con un’avversaria ormai troppo distante, Azarenka non è riuscita a fare granché per darsi un’altra chance e ha ceduto al secondo match point.
Altri incontri
Swiatek affronterà in semifinale Ashleigh Barty, nel loro secondo confronto dopo quello di Madrid dello scorso anno. L’australiana oggi è stata una macchina al servizio, con una prestazione da record personale in carriera di 17 ace in appena 10 turni di battuta contro Sofia Kenin. L’enorme differenza nella condizione mentale tra una numero 1 del mondo in grande controllo di sé e una statunitense alla ricerca di fiducia per questo complicato inizio di stagione è emersa fin dai primi punti. Kenin sommersa di punti persi al servizio mentre Barty viaggiava serena con 11 su 11 vinti fino al 40-0 nel terzo game di battuta. Finirà, l’australiana, con un impressionante score di 31 punti vinti su 32 punti con la prima palla in campo, con l’unico punto perso in un game a metà del secondo set dove aveva un comodissimo dritto sopra al nastro, sul 15-0, messo però appena lungo. Perso quel punto, chiuderà comunque il turno di battuta con quattro ace.
Faceva impressione soprattutto il ritmo e la facilità che aveva nel colpire. Prendeva la palla, la lanciava, ace, prendeva, lanciava, ace, prendeva, lanciava, ace. Una routine che ormai faceva sorridere anche il pubblico sugli spalti. Di fatto al servizio non ha mostrato granché, perché la quantità di punti diretti che arrivavano con la battuta è stata enorme. Il suo precedente record era di 15, messo a segno nell’esordio a Miami nel 2021 contro Kristina Kucova, un match dove dovette però salvare match point sul 5-3 per la slovacca al terzo set. Stavolta una prova dominante.
L’altra semifinale, infine, vedrà di fronte Elena Rybakina (numero 7 del seeding) che ha superato 3-6 6-3 6-2 Shelby Rogers e Misaki Doi, impostasi in tre ore contro Kaja Juvan 4-6 6-4 7-6(5) salvando due match point alla slovena sul 5-6 nel set decisivo.
Risultati
[1] A. Barty b. [6] S. Kenin 6-3 6-4
[5] I. Swiatek b. V. Azarenka 6-3 2-6 6-1
[7] E. Rybakina b. S. Rogers 3-6 6-3 6-2
M. Doi b. K. Juvan 4-6 6-4 7-6(5)
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