Un torneo che resterà nella storia. Trionfando agli Australian Open per la seconda volta – tredici anni dopo la prima – Rafael Nadal ha raggiunto quota ventuno titoli Slam in singolare, divenendo il tennista di sesso maschile più vincente di sempre. Ora Roger Federer e Novak Djokovic sono alle sue spalle, fermi a venti.
Nel ranking ATP il maiorchino resta quinto, ma la distanza con coloro che lo precedono, in particolare con Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev, cala sensibilmente. Rafa è a 6875 punti (2250 dei quali ottenuti questo mese), il greco a 7170, il tedesco a 7780. Più distanti, per il momento, Daniil Medvedev (10125) e il leader Djokovic (11015), i quali, a ogni modo, nelle prossime settimane avranno pesanti cambiali in scadenza.
In modo inusuale per essere un’edizione post-Major, fra i top ten si verifica solo uno scambio di posizioni. È però un evento molto importante per il tennis italiano, poiché riguarda Matteo Berrettini, che, con la splendida corsa fino al penultimo atto, scavalca il russo Andrey Rublev, divenendo sesto, suo career high.
Il romano fa così meglio di Corrado Barazzutti, che nell’agosto 1978 fu settimo. Davanti a lui, nell’era delle classifiche computerizzate, avviata nel 1973, resta ancora il solo Adriano Panatta, quarto nell’agosto 1976, poco dopo la doppietta Roma-Roland Garros.
Fra i top twenty si segnalano le risalite di Denis Shapovalov (12; + 2), Gael Monfils (16; + 4) e Pablo Carreño Busta (17; + 4), nonché il debutto di Taylor Fritz (20; + 2): i primi due sono arrivati nei quarti, gli altri due negli ottavi.
In netta ascesa pure Alex de Minaur (33; + 9), Adrian Mannarino (58; + 11), Maxime Cressy (59; + 11), Miomir Kecmanovic (63; + 14), tutti approdati al quarto turno.
Bruschi cali per Roger Federer (30; – 13), Dominic Thiem (37; – 21), Milos Raonic (119; – 34), Stan Wawrinka (159; – 57) e Tennys Sandgren (165; – 71), tutti assenti, per una ragione o per l’altra, nel primo Major stagionale.
Fra gli italiani, dietro a Berrettini, troviamo Jannik Sinner (stabile al decimo posto), Lorenzo Sonego (23; + 3), Fabio Fognini (31; + 1), Lorenzo Musetti (66; – 6), Gianluca Mager (67; – 2), Stefano Travaglia (93; + 5) e Marco Cecchinato (98; – 3).
Seguono, oltre il centesimo posto, Andreas Seppi (106; – 5), Salvatore Caruso (145; + 1), Federico Gaio (174; – 15), Franco Agamenone (179; + 10), Alessandro Giannessi (184; 0), Flavio Cobolli (192; + 7) e Thomas Fabbiano (195; + 7).
Mezza rivoluzione fra le top ten del ranking WTA, dove, a ogni modo, le prime due posizioni sono invariate, con Ashleigh Barty, brillante trionfatrice a Melbourne, che precede Aryna Sabalenka, out negli ottavi.
Sul gradino più basso del podio torna Barbora Krejcikova (“solo” ai quarti in singolare, ma vincitrice in doppio assieme a Katerina Siniakova), che eguaglia così il record personale stabilito il primo novembre. Dietro alla ceca, ecco Iga Swiatek, che, con il piazzamento in semifinale, mette a segno un bel + 5, divenendo quarta. Anche per la polacca si tratta del career high eguagliato (in questo caso risale a fine settembre).
Seguono Karolina Pliskova e Paula Badosa, che si confermano rispettivamente quinta e sesta, mentre al settimo posto scivola Garbiñe Muguruza (– 4), cui è uscita dal conteggio la finale di due anni fa. Alle spalle di Maria Sakkari, che resta ottava, scende Anett Kontaveit (nona; – 2).
Grazie alla sorprendente finale raggiunta, irrompe nell’élite mondiale Danielle Collins, che sale venti gradini in un colpo solo, issandosi dal trentesimo al decimo e relegando fuori dalla top ten la tunisina Ons Jabeur (undicesima; – 1). Finora la statunitense era stata al massimo numero 23, nel gennaio di tre anni or sono, subito dopo l’inattesa semifinale proprio a Melbourne.
Tra le venti si segnalano i nuovi primati di Emma Raducanu (13; + 5), pur uscita al secondo turno, e Jessica Pegula (16; + 5), approdata ai quarti, nonché la risalita di Victoria Azarenka (18; + 7), fermatasi agli ottavi.
Ancor più consistenti i balzi in avanti compiuti dalla semifinalista Madison Keys (28; + 23), da Alizé Cornet (37; + 24), giunta nei quarti, Amanda Anisimova (41; + 19), negli ottavi, Kaia Kanepi (63; + 52), anche lei nei quarti, e Danka Kovinic (74; + 24), al terzo turno. Molto bene pure Qinwen Zheng (80; + 28), impostasi nella prova ITF da sessantamila dollari di Orlando, in Florida.
Segno fortemente negativo, invece, per Simona Halep (23; – 8) e Karolina Muchova (66; – 35). Crollano inesorabilmente le precedenti due campionesse degli Australian Open, Naomi Osaka (85; – 71) e Sofia Kenin (95; – 82), la finalista del 2021 Jennifer Brady (110; – 82), oltre alla leggendaria Serena Williams (244; – 185).
Saldo positivo per le migliori azzurre. Camila Giorgi è trentesima (+ 3), Jasmine Paolini (49; + 3) effettua il proprio debutto fra le cinquanta, Martina Trevisan (93; + 18) rientra fra le cento, Lucia Bronzetti (116; + 26) ottiene il best ranking. A Melbourne le ultime due si sono spinte al secondo turno dalle qualificazioni.
Troviamo poi Sara Errani (146; – 25), Elisabetta Cocciaretto (164; – 5) e Lucrezia Stefanini (179; + 5). Esce dalle duecento Giulia Gatto Monticone (201; – 11), che precede Federica Di Sarra (202; + 2).
I top ten del ranking ATP: 1 Novak Djokovic, 2 Daniil Medvedev, 3 Alexander Zverev, 4 Stefanos Tsitsipas, 5 Rafael Nadal, 6 Matteo Berrettini (+ 1), 7 Andrey Rublev (- 1), 8 Casper Ruud, 9 Félix Auger-Aliassime, 10 Jannik Sinner.
Le top ten del ranking WTA: 1 Ashleigh Barty, 2 Aryna Sabalenka, 3 Barbora Krejcikova (+ 1), 4 Iga Swiatek (+ 5), 5 Karolina Pliskova, 6 Paula Badosa, 7 Garbiñe Muguruza (- 4), 8 Maria Sakkari, 9 Anett Kontaveit (- 2), 10 Danielle Collins (+ 20).
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