[6] R. Nadal b. [2] D. Medvedev 2-6 6-7(5) 6-4 6-4 7-5
Incredibile finale all’Australian Open, vinto in modo che ha del clamoroso da Rafael Nadal che conquista il 21° titolo del grande Slam, e riattizzerà i discorsi sul GOAT. L’impresa ha del clamoroso perché mai in tutto il torneo e soprattutto mai durante le prime tre ore di questa finale è sembrato possibile che Nadal portasse a casa quello che per lui è sempre stato il torneo più ostico. Invece, aiutato in modo che rasenta l’incredibile da Daniil Medvedev, Nadal ha ritrovato l’energia che sembrava aver perso – e che mai aveva messo in mostra durante il torneo – per capovolgere un match che sembrava segnato. Dopo il tiebreak del secondo set nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla vittoria di Nadal e forse l’errore l’ha fatto anche Medvedev che andato avanti 3-2 si è trovato 0-40 sul servizio di Nadal. In quel game Medvedev ha giocato con tanta sufficienza e distrazione da far pensare che davvero ritenesse chiusa la pratica, anche se adesso si parla con il senno del poi. Nadal ha slavato quel game, ha brekkato in modo piuttosto avventuroso Medvedev e poi è riuscito a chiudere il set in modo autorevole, cosa che non gli era riuscita nel secondo, quando invece rimise in partita il russo.
Nadal annullava subito una palla break con terribile drittone lungolinea ma ne concedeva un’altra giocando una brutta palla corta di rovescio, stavolta sprecata da Medvedev con un rovescio in rete. Nadal non solo si salvava ma nel game successivo, complice un Medvedev in totale confusione, riusciva ad ottenere due palle break di fila. La prima Medvedev l’annullava con un ace ma sulla seconda commetteva il doppio fallo che clamorosamente rimetteva in partita Nadal. Il vantaggio durava poco perché nel game successivo Medvedev ritrovava un po’ di serenità e approfittava di un paio di dritti fuori misura di Nadal, una sulla palla break, per tornare in parità. Ma la partita sembrava aver smarrito ogni logica, Nadal si procurava altre tre palle break di fila che Medvedev annullava anche con un Serve and Volley, credeteci, e con un dritto appena largo di Rafa. Un altro serve and volley da circolo di terza categoria dava a Rafa la possibilità di infilare il passante per la quarta palla break, stavolta annullata da un “saggio” Medvedev. Ne aveva anche una quinta Rafa, grazie ad un orribile smorzata di Medvedev, anche questa annullata, stavolta con una prima solida. Quella buona era la settima, che Nadal finalmente trasformava con un delicatissimo passante di rovescio stretto. Era sufficiente, perché Daniil sembrava giocare in totale appannamento, anche quando Rafa gli regalava le opportunità di rientrare nel match si rendeva protagonista di incomprensibili scelte, tecnicamente inguardabili, come la smorzata sulla palla break che gli avrebbe dato il 4 pari. A questo punto il quinto set era la soluzione più giusta, per punire gli scempi di Medvedev. E mentre Rafa sembrava rinvigorito Medvedev è apparso sempre meno convinto, quasi più stanco dell’avversario se mai fosse possibile. Rafa teneva gli scambi con tranquillità orami e il break, che arrivava con un drittone degno dei vecchi tempi, non sorprendeva più nessuno. La partita non finiva lì perché Medvedev aveva ancora una miriade di occasioni per rientrare in partita, ma davvero il russo era ormai compeltamente fuori dal match, sbagliava sostanzialmente tutte le soluzioni tattiche e metteva in mostra una mano davvero ruvida per i dropshot. L’ultima emozione l’offriva Rafa, che al servizio per chiduere nel decimo game andava 30-0 ma subiva il ritorno di Medvedev che però forse ha capito che sarebbe stata un’ingiustizia e ha restituito ild isastro nel game successivo. Era troppo per Nadal, che a zero chiudeva il match e il torneo.
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