Tutti i risultati della quarta giornata del singolare maschile dell’Australian Open
È finita come doveva finire la partita più attesa del secondo turno degli Australian Open, quella tra il numero due del mondo e grande favorito del torneo, Daniil Medvedev, e quello che tutti coloro che sognano tennis credono essere il vero e unico fuoriclasse in circolazione, Nicholas Kyrgios. In un’atmosfera indefinibile, che alternava l’entusiasmo per le invenzioni vincenti di Nick al gelido silenzio che accompagnava la capacità di non sbagliare mai di Daniil, i primi tre set sono stati un’altalena appunto, anche se sarbbe poco corretto nascondere che il risultato non è mai apparso in discussione. Le condizioni di Nick risentono troppo della sua prolungata assenza dai campi e se si ci mette che l’australiano si è appena ristabilito dal COVID – che magari non gli ha procurato nessun fastidio ma ne ha ulteriormente distratto la preparazione -si può concludere che l’aver vinto un set e aver fatto partita pari per tre ore è stato un grande risultato.
Kyrgios ha mostrato il solito orgoglio quando gioca in Australia, non si è rassegnato al break subìto in apertura e giocando con una certa logica tattica, cioè accorciando quanto poteva gli scambi ma non rifiutandosi di tanto in tanto di entrare nello scambio con colpi sempre diversi, è anche riuscito a recuperarlo quel break, concludendolo al tiebreak. Lì è stato tradito dal colpo che gli consente veramente di poter fare partita pari con chiunque anche senza allenarsi mai più, il servio, con un doppio fallo sull’1-2 che lo ha scoraggiato al punto di non riuscire più a fare un punto.
Un impassibile Medvedev continuava a tessere la sua tela anche nel secondo set, aspettando pazientemente che Nick si incartasse in qualche modo anche se l’australiano riusciva sempre a tirarsi fuori dai guai con il solito servizio. Non era sufficiente però nel momento decisivo, nel decimo game, quando Medvedev andava avanti due set a zero. Il russo, con il solito sorriso che non arriva a tre quarti di bocca, diminuiva un po’ la pressione, non tantissimo, ma quel che bastava per non riuscire a reggere lo sforzo finale di Nick, che riusciva a brekkare e tenere il break fino alla fine del set. In apertura di quarto l’ultimo sussulto, con Kyrgios che falliva la palla break nel primo game che gli avrebbe dato l’energia sufficiente per concentrarsi esclusivamente sul servizio. Persa quella opportunità il break per Medevedev è arrivato con una meravigliosa risposta di rovescio accolta da un silenzio davvero tombale. La racchetta scagliata a terra che è costata a Nick il penalty point con cui ha cominciato l’ultimo game non faceva già più parte della partita, chiusa da Medvedev con un altro break. Per il russo difficile prevedere altre difficoltà da qui a domenica 30, quando sarà già numero 1 del mondo. Per Nick del tutto superfluo spendere altre parole, speriamo di vederlo più spesso, tanto deve bastare.
Giornata abbastanza regolare per quanto riguarda le altre partite, anche se Felix Ager Aliassime continua a spendere molto tempo, probabilmente troppo, in campo. Gli sono servite quasi 4 ore e mezzo e 4 tiebreak per liberarsi di Davidovich Fokina, cosa che pagherà sicuramente nei turni successivi, magari già con Evans, che invece oggi ha riposato per via dell’infortunio di Rinderknech.
Anche Tsitsiaps ha avuto il suo da fare nel liberarsi del giovane Baez, al quale ha concesso il secondo set, mentre ha speso pochissime energie invece Andrey Rublev, che ha perso solo sei games.
Le sorprese, molto relative, sono arrivate da Schwartzman, che ha perso contro O’ Connel, e da Murray, troppo stanco dopo il match contro Basilashvili per opporsi a Taro Daniel.
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