E ora è veramente finita. Una telenovela durata 12 giorni e che, in qualsiasi modo la si guardi, lascia un profondissimo amaro in bocca.
Novak Djokovic ha lasciato l’Australia su un volo diretto a Dubai. Il volo, operato da Emirates Airlines, è partito dall’aeroporto di Melbourne Tullamarine intorno alle 22:50 ora locale. Nole non poteva fare altro, lo stop della corte federale non ammetteva reclami, o almeno reclami che avevano una minima speranza di vincere. Dunque, bye bye Melbourne, addio sogno del decimo Australian Open e del ventunesimo slam. Almeno per ora.
Non sono tardate, dalla Serbia, le reazioni alla notizia dell’espulsione. Duro e violento il commento, sui suoi social, del padre di ‘Nolè, Srdjan. “Il tentativo di assassinare il miglior sportivo del mondo è finito, 50 proiettili nel petto di Novak”, scrive. Non più morbido il presidente serbo Aleksandar Vucic, come riportato dall’agenzia di stampa Tanjug: “E’ stata una caccia alle streghe contro una persona e un Paese. Volevano mostrargli come funziona l’ordine mondiale e cosa possono fare contro chiunque. Non avete umiliato Novak, ma voi stessi: avete maltrattato un tennista, il ‘numero unò al mondo, per dieci giorni per poi comunicargli una decisione di cui conoscevano il contenuto sin dall’inizio”. La federtennis serba ha parlato di “farsa finita”, sottolineando come “la politica ha sconfitto lo sport” ma sicura anche che, dopo questa vicenda, “Novak ne uscirà migliore e più forte, come sempre”.
La decisione di espellere Novak Djokovic dall’Australia ha suscitato una serie di reazioni a catena nel mondo del tennis. A cominciare da una nota dell’Atp, l’Associazione dei tennisti professionisti. “La decisione odierna di confermare la cancellazione del visto australiano di Novak Djokovic segna la fine di una serie di eventi profondamente deplorevoli – fa sapere l’Atp in un comunicato – In definitiva, devono essere rispettate le decisioni delle autorità giudiziarie in materia di salute pubblica. È necessario più tempo per fare il punto sui fatti e per trarre gli insegnamenti da questa vicenda. Indipendentemente da come è stato raggiunto questo verdetto, Novak è uno dei più grandi campioni del nostro sport e la sua assenza dagli Australian Open è una sconfitta per il tennis. Sappiamo quanto siano stati turbolenti gli ultimi giorni per Novak e quanto volesse difendere il suo titolo a Melbourne. Gli auguriamo ogni bene e non vediamo l’ora di rivederlo presto in campo. L’Atp continua a raccomandare vivamente la vaccinazione a tutti i giocatori”. A sostenere apertamente ‘Nolè è la francese Alizé Cornet: “So troppo poco per giudicare la situazione. Quello che so è che Novak è sempre il primo a difendere i giocatori. Ma nessuno di noi l’ha difeso. Sii forte Novak – ha scritto la transalpina su Twitter.
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