Gli ottavi di finale dell’Australian Open si sono aperti con la sorpresissima: Alexander Zverev, uno dei due favoriti per la vittoria finale, è stato sconfitto amche abbastanza nettamente da Denis Shapovalov, semifinalista nell’ultimo Wimbledon e il talento più cristallino in circolazione sui campi da tennis. Ma fino ad oggi “Shapo” è sembrato ancora lontano dal poter esprimere tutto il suo talento, nonostante qualche grande risultato fosse già arrivato, come appunto la semi di Wimbledon persa con tanti rimpianti contro Djokovic. Anche in questo torneo il canadese è sembrato più alla ricerca di una qualche quadra nel suo gioco che pronto a fare partita pari con i top5 e davvero era inaspettato un suo successo netto su Zverev. Ma al di là della buona partita di Shapovalov, è impossibile non mettere in rilievo la sconcertante prestazione di Zverev, che con Monfils erano stati i soli ad arrivare agli ottavi senza perdere un set. Il tedesco è sembrato scarico per tutto il match, certo messo in difficoltà da un avversario che sbagliava meno di quanto forse si aspettasse, in grado di giocare molto profondo e rispondere sempre alle prime di Zverev. Ma è davvero misterioso quanto accaduto alla fine del secondo set, quando Zverev, dopo aver recuperato un break, si era portato avanti 5-3 grazie ad uno scellerato turno di servizio di Shapovalov, condito da due doppi falli e solo una prima su cinque. Quando tutto sembrava essersi rimesso in carreggiata Zverev ha tirato fuori un turno di servizio senza cattiveria, aperto anche in questo caso da un doppio fallo. e senza nessun tipo di spinta. Il tiebreak è stato il solito compendio di una partita sconcertante, con Zverev che ha perso i suoi primi tre turni di servizio ed è andato sotto 5-1. Ciononostante Shapovalov ha offerto un’altra occasione al tedesco di rientrare in partita, col solito doppio fallo sul set point, quasi un marchio di fabbrica del canadese, ma una stecca di dritto ha chiuso il set.
Sfiduciato e in confusione, Zverev ha perso il servizio d’apertura del terzo e Shapovalov, finalmente in fiducia, non ha concesso più nessuna opportunità, tenenedo con sicurezza i suoi turni di servizio per chiudere con lo schema servizio esterno dritto lungolinea al secondo match point.
A questo punto difficile prevedere cosa capiterà contro Nadal, che ha battuto Mannarino dopo uno splendido tiebreak nel quale il francese ha buttato al vento la possibilità di fare partita di testa. Non che sarebbe servito a granché, vista la resa del servizio di Rafa, ma quel 14-16 ha chiuso il match, perché Mannarino ha pagato anche le fatiche dei due successi contro Hurkacz e Karatsev ed era già abbastanza soddisfatto. Per Rafa ovviamente meglio Shapovalov di Zverev, ma ancora dipende da Denis: se manterrà un livello accettabile per Nadal sarà complicato, altrimenti per lo spagnolo la trentunesima semifinale slam sarà sin troppo facile da raggiungere.
In mattinata si è qualificato anche Gael Monfils, che ha superato Kecmanovic ancora in tre set, arrivando ai quarti quindi del tutto immacolato. Il serbo è sembrato semplicemente meno forte perché non ha nemmeno saputo approfittare dell’evidente calo fisico del francese, che ha giocato gran parte del terzo set piegato sulle ginocchia. Occasione ghiottissima per Berrettini, che potrebbe essere l’avversario di Monfils ai quarti, ma prim c’è da liberarsi di Pablo Carreno Busta.
Ottavi di finale
[17] G. Monfils b. M. Kecmanovic 7-5 7-6(4) 6-3
[19] P. Carreno Busta b. [7] M. Berrettini
[14] D. Shapovalov b. [3] A. Zverev 6-3 7-6(5) 6-3
[6] R. Nadal b. A. Mannarino 7-6(14) 6-2 6-2
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