Australian Open

Australian Open: Collins spiritata, Swiatek non può nulla. Sarà Danielle a sfidare Barty per il titolo

[27] D. Collins b. [7] I. Swiatek 6-4 6-1

Strepitosa prova di Danielle Collins che ha conquistato la prima finale Slam della carriera travolgendo ancor più di quanto il punteggio finale non dica Iga Swiatek, che non ha retto all’enorme intensità messa in campo dalla sua avversaria e veniva martellata con la risposta fin dai primissimi punti. Era la chiave di lettura più logica della partita, soprattutto viste le difficoltà mostrate dalla polacca nei due turni precedenti contro altrettante grandi colpitrici. In quei casi era riuscita a emergere con perseveranza e maggior qualità generali, malgrado un livello non spettacolare, mentre oggi è sembrata spesso piatta.

Non è un caso, da questo punto di vista, considerare come la partita contro Kaia Kanepi ieri possa averle tolto tante energie mentali. È stata la battaglia più lunga e dura della sua carriera, ne è emersa ma lo scotto da pagare era un livello che non ha mai raggiunto l’intensità e la qualità di gioco della sua avversaria. Collins oggi è stata perfetta, o quasi. In generale sempre padrona del campo e coi piedi dentro la linea ad aggredire sistematicamente e fare tanto male togliendo tutto il tempo che Swiatek sperava invece di avere per respirare, non indietreggiare e poter avere per imbastire qualche trama.

La numero 7 del seeding è sembrata impotente di fronte alla qualità, e alla continuità, della risposta della statunitense che ha cominciato il match aggredendo subito ogni palla che le arrivava vicino. Il servizio di Swiatek si era incartato fin dal quarto turno, ieri è stata la giornata peggiore della carriera in termini di doppi falli, per cui era anche oggi da subito sotto enorme pressione. A peggiorare le cose per lei il tetto chiuso sulla Rod Laver Arena per il temporale, che ha favorito ulteriormente l’aggressività della numero 27 del seeding, spesso ingiocabile sul lato del rovescio e che ha avuto le uniche incertezza quando sul 5-2 ha servito per il primo set. È salita 40-15 ma si è un po’ complicata le cose, il braccio soprattutto ha tremato tra il terzo set point avuto e i due punti successivi con due doppi falli e un rovescio volato via.

Swiatek, dopo un inizio terribile, ha cominciato a crescere con quello che aveva. Non è mai stato abbastanza. È riuscita ad accorciare fino al 4-5, ma Collins alla seconda chiamata per il set ha risposto presente: 2 ace dal 15-15 e un errore di dritto della polacca le hanno dato un prezioso vantaggio che è risultato, come nei quarti contro Alizé Cornet, decisivo. La francese, reduce dalla maratona fisica devastante contro Simona Halep è crollata nelle energie fisiche lasciandole libera la strada verso la semifinale. Swiatek semplicemente non aveva il gioco da opporre e continuava a soffrire tanto in ogni turno di battuta, finendo con appena due punti vinti in tutta la partita sulla seconda palla di servizio.

È girato tutto alla perfezione per una Collins che non ha mai tolto il piede dall’acceleratore, prendendosi la vittoria per 6-4 6-1 e volando ora in top-10 per la prima volta. Sabato, intanto, ci sarà la possibilità di giocare per il primo Slam della carriera. Sarà lei contro tutta l’Australia, che accorrerà tra spalti e tv per sostenere Ashleigh Barty, ma avere il tifo contro non le è mai importato granché. Non si è mai preoccupata di essere simpatica per gli spettatori, viste le esultanze sfrenate sue e del suo angolo, reminiscenze del periodo in cui giocava nel campionato collegiale statunitense. E a tanti piace, il suo carattere, proprio per questo essere così viva e impegnata nei suoi affari. Per Madison Keys, Collins è forse una delle migliori persone che si possono avere fuori dal campo. In campo, però, semplicemente ti vuole distruggere. È la vita.

Diego Barbiani

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