[24] V. Azarenka b. [15] E. Svitolina 6-0 6-2
Sembrava potesse essere l’appuntamento più intrigante della sessione diurna del tabellone femminile, invece si è rivelato uno dei match più rapidi di tutto l’Australian Open. Siamo arrivati all’ora di gioco solo perché sul 6-0 5-2 e servizio Victoria Azarenka ha impiegato oltre 10 minuti per mettere il punto esclamativo sulla sua prestazione, ma per quasi tutta la partita Elina Svitolina è stata nettamente inferiore.
Soprattutto, ed è l’aspetto che continua a emergere dalle sue prestazioni, sembra l’ucraina a un punto cruciale della sua carriera e ormai da un anno le sue prestazioni sono crollate. Farà 28 anni a settembre, di fatto sembra ferma alle due finali consecutive ottenute alle WTA Finals 2018 e 2019, una vinta e l’altra persa solo di fronte ad Ashleigh Barty. Dal 2020 le soddisfazioni per lei sono state minime, è uscita a fine 2021 dalla top-10 che occupava stabilmente da sei anni, e per una ragazza che ha fatto della resilienza difensiva e della grande dote atletica uno dei suoi capisaldi ora sembra in grande affanno nel capire che strada prendere.
La sua carriera fin qui è stata di alto valore pur mancando qualche scatto importante nei grandi tornei. Da diverso tempo però sembra aver perso le giuste motivazioni e quando trova un’avversaria più in forma in quella giornata rischia spesso di affievolirsi. Oggi pur con tutto il livello di gioco abbastanza alto di Azarenka, in questo 6-0 6-2 conclusivo c’è stata ancora una volta l’incapacità di Svitolina nel fare qualcosa in più. Una palla, quella che colpiva, che non viaggiava come doveva nel palleggio e sui cui la bielorussa si appoggiava tranquillamente mettendo più potenza e chiudendo il punto in breve. Ha cercato in diverse occasioni, Elina, una maggiore aggressività ma spesso peccava nel controllo. Non è un gioco suo, si notava, e una scarsissima percentuale di prime palle in campo (35% nel primo set) la costringeva al passivo più pesante possibile.
Nel secondo set soltanto sullo 0-2 ha interrotto la serie negativa. È rimasta in scia finché ha potuto, cercava di sostenersi soprattutto col rovescio lungolinea, ma alla prima palla break ottenuta ha vanificato tutto con un pessimo dritto regalando poi ancora con quel colpo e mandando l’avversaria sul 3-1. Sul 2-4 è scivolata subito dietro 0-40 e l’ex numero 1 del mondo ha messo una enorme ipoteca sul risultato col doppio break di vantaggio. L’ultimo game è stato il più bello dell’intero match. Svitolina finalmente reagiva, trovava incisività, annullava molto bene i primi quattro match point e trovava la via per riemergere anche dal quinto, ma sul sesto non ha potuto nulla.
Per lei rimane una nuova delusione Slam, una sconfitta pesantissima che riporta subito d’attualità le domande su cosa potrà essere la sua stagione dopo due brutte sconfitte nei due tornei di preparazione e questa campagna a Melbourne molto balbettante. A rischio, nel giro di breve, ci sarà anche la top-20. Top-20 dove invece sembra sempre più probabile rivedere Azarenka, che è tornata agli ottavi a Melbourne per la prima volta dal 2016 e affronterà Barbora Krejcikova, emersa da una durissima battaglia di nervi contro Aljona Ostapenko.
[4] B. Krejcikova b. [26] A. Ostapenko 2-6 6-4 6-4
È stata forse la partita Slam più difficile vinta da Barbora Krejcikova da quando è diventata campionessa a Parigi, ma il volto e la gioia della ceca a fine match dicevano tantissimo sulla soddisfazione che ha provato per emergere con le sue forze e superando i propri nervi contro una tostissima Aljona Ostapenko, che a un certo punto ha assaporato l’idea di fare lo sgambetto alla numero 4 del mondo. Un 2-6 6-4 6-4 reso complicato, per Krejcikova, dal primo vero caldo pressante di Melbourne fin qui e da un’avversaria che nella prima ora di gioco era a un livello impossibile da gestire.
Ostapenko è stata fenomenale fino al 6-2 3-1 e servizio. Ingiocabile. Non solo potenza e colpi di puro istinto ma anche qualche soluzione tattica come diversi “moonball” durante gli scambi che volevano tenere lontana Krejcikova dal campo e dall’entrare in partita. La ceca non ha mai avuto ritmo, salvandosi poi col servizio che dal secondo set in poi è progressivamente cresciuto pur con qualche falla verso il finale ma che in tante occasioni l’ha tirata fuori dai guai dandole sempre più punti gratuiti quando questi pesavano un capitale enorme.
Per la prima ora di gioco Ostapenko vinceva ogni game tirato. È emersa in maniera eccezionale dal game sull’1-1, al servizio, annullando tre palle break di cui due con identici rovesci lungolinea da fuori dal campo a rientrare. Si è spaccata la partita. La lettone in risposta si fiondava 0-40 vincendo scambi sulla diagonale di dritto e colpendo col rovescio, strappando per la prima volta la battuta con un dritto in risposta alla seconda chance. Sul 4-2 concedeva una nuova occasione ma di nuovo mescolava le sue carte e sceglieva una prima al corpo non gestita dall’avversaria. Finiva il primo set con un nuovo break e Krejcikova aveva in quel momento la testa sotto la sabbia. Si salvava sullo 0-1 nel secondo parziale ma sull’1-2 il dritto di Ostapenko era letale da ogni posizione del campo e con quattro vincenti da applausi prendeva un nuovo break. Nel quinto game però, dopo un primo punto vinto con l’ennesimo dritto vincente, le prime piccole crepe. Presa dal momento ha voluto strafare su un dritto spinto troppo e uscito, seppur di poco. Era il primo vero gratuito da tanto tempo ormai e sul 15-15 le è capitato il primo doppio fallo della sua partita. Il momento era delicato, di colpo. Non è più stata protagonista, Krejcikova si è fatta sotto alla prima occasione ed è rientrata in corsa aggancio poi la parità sul 3-3 mettendo a segno due ace di cui l’ultimo sulla seconda di servizio. Era il momento in cui qualcosa stava cambiando.
Barbora continuava a essere un po’ in balia dell’avversaria, ma trovava più affidamento sui propri colpi. Rapidamente è andata sul 4-4 e lì ha colto il calo importante della lettone che ha giocato malissimo i quattro punti al servizio crollando. Un doppio fallo di Krejcikova nel primo punto del 5-4 sarà un caso isolato. Ottima reattività su un nastro malefico della sua avversaria e dal 15-15: prima vincente, prima al centro non risposta ed ace per chiudere il parziale. Ha avuto giornate migliori, ma si era ripresa molto bene e il break all’inizio del parziale decisivo è stato quello decisivo. Nel mentre un piccolo siparietto con l’arbitro che le ha dato un warning per violazione del tempo limite per la pausa al bagno. Lei diceva che ha impiegato di più per sistemare il braccialetto che si era rotto, ma ha chiesto il toilette break molto dopo la fine del parziale e tra l’ultimo punto del set e il primo di quello successivo son passati otto minuti. Ostapenko ha subito avuto la chance per rientrare, ma dal 30-40 Krejcikova ha martellato con la prima di servizio all’incrocio facendo due ace e un colpo non risposto in campo. Dal 2-0 Aljona ha potuto solo rimanere in scia sperando in una nuova inversione di tendenza, ma ormai da parecchi game non vinceva più i punti importanti.
Altre due palle break per la lettone sono arrivate sul 2-1 Krejcikova che però prima ha nuovamente servito molto bene e poi ha trovato un angolo quasi impossibile con lo slice di rovescio incrociato. I game al servizio per Ostapenko erano diventati quasi una formalità. La ceca quasi non li ha più giocati, cercando probabilmente di risparmiare energie. Sul 4-3 ha concesso la quarta palla break del parziale, e la numero 26 del seeding aveva risposto molto bene perché poi aveva avuto la palla sul suo dritto con tutto il lungolinea libero, ma Krejcikova ci è arrivata con uno slice difensivo di rovescio molto profondo che ha mandato fuori posizione l’avversaria, costretta all’errore. Sul 5-4, infine, Barbora ha sentito la tensione. Si beccava una risposta di dritto sul primo punto, cadeva nel tranello della lettone sul 15-15 quando non ha letto la traiettoria corta del suo dritto e sul punto successivo doveva servire una seconda palla con Ostapenko però che ha buttato tutto al vento colpendo male di rovescio una palla che non era né angolata né con eccessivo spin. Sul 30-30 Krejcikova ha servito una gran prima ma sul primo match point è stata investita dalla risposta di dritto dell’avversaria. Sul secondo, addirittura, un doppio fallo. A cancellare tutto, una nuova prima vincente e un terzo match point che finalmente le dava la vittoria.
Per la prima volta raggiunge gli ottavi di finale anche nel singolare dell’Australian Open, lei che in doppio ha sempre fatto molto bene e soprattutto aveva vinto le ultime tre edizioni consecutive del misto. Domenica dall’altra parte della rete ci sarà Victoria Azarenka.
[8] P. Badosa b. M. Kostyuk 6-2 5-7 6-4
Grandissima sofferenza per Paula Badosa, che dopo le prime uscite molto comode contro Ajla Tomljanovic e Martina Trevisan si è trovata intrappolata in una battaglia fisicamente molto dispendiosa e vittima di un calo di energie importanti a metà del secondo parziale contro Marta Kostyuk, che l’ha tenuta sotto pressione fino all’ultimissimo punto di un match chiusosi soltanto 6-2 5-7 6-4.
Sembrava poter filare tutto liscio per la recente campionessa di Sydney, trovatasi a un certo punto avanti 6-2 4-2 e 4-3 40-15, ma in maniera abbastanza repentina è stata vittima di un pesante calo fisico. Forse ha inciso il caldo, anche vedendo come ha reagito dopo il match point lasciandosi letteralmente andare sulla propria panchina e non tirando più su la testa per diverso tempo mentre riprendeva fiato. Soprattutto, nel terzo set è emerso un nervosismo che non aveva mai mostrato nell’ultimo anno se non forse in quella giornata per lei maledetta in cui ha buttato chance su chance per approdare in semifinale al Roland Garros, perdendo una partita incredibile contro Tamara Zidansek.
Oggi è riuscita a non sbagliare, ma i rischi corsi son stati tanti. Kostyuk, abbastanza in ombra fino a metà del secondo set, vedendo l’avversaria non più precisa ha alzato il livello e ha cominciato a metterle una pressione serrata. Si era ribaltato lo scenario e col terzo set point realizzato per il 7-5 a favore dell’ucraina si aprivano le porte di un terzo set molto in bilico, reso ancor più incerto da una serie di quattro break consecutivi dal 2-1 Badosa al 4-3 per la spagnola. Era solo il preludio a un finale dai nervi molto tesi. Kostyuk tra l’altro meriterebbe una vittoria di questo spessore, perché ormai inizia a essere cliente piuttosto fastidioso per tante. Solo lo scorso anno tenne in apnea con una gran prestazione Iga Swiatek al Roland Garros. In lei, tra l’altro, c’è anche la frenesia di voler arrivar lassù dove sono Badosa e Swiatek. Non tanto per una voglia personale, ma perché non ha nemmeno mai fatto mistero di aver avuto importanti “rosicate” vedendo ragazze coetanee o lì vicino avere già questi exploit nei grandi palcoscenici. Il problema, forse, è che ancora non riesce a concretizzare veramente le occasioni, smarrendo lucidità e diventando troppo irruente. Ha subito il break del 4-3 Badosa sbagliando tra le altre cose un dritto in avanzamento nei pressi della rete, aveva difficoltà a chiudere punti gestiti benissimo ma sbagliando l’ultimo colpo, stava riaprendo l’ottavo game da 40-0 Badosa ma dopo un intelligente slice di dritto non ha sfruttato il successivo dritto coperto arrabbiandosi e lanciando la racchetta mentre Badosa esultava di rabbia. Sul 5-3 ha tenuto abbastanza bene la battuta salvando i primi due match point con altrettanti vincenti e poi sul 4-5 è rientrata da 15-40 complice anche il grave errore dell’avversaria che sulla terza chance ha completamente sbagliato a giudicare il rimbalzo della palla nei pressi della rete mettendo oltre il corridoio il più semplice degli schiaffi al volo.
C’è voluto un quinto match point, tra nervi tesi e grandi emozioni, per arrivare ad avere una vincitrice. Badosa ha alzato le mani al cielo, esausta, prima di lasciarsi andare a un lungo abbraccio con l’avversaria, che è anche una delle persone che sente più vicino nell’intero circuito. Adesso dovrà recuperare energie, perché la attende un cliente molto scomodo come Madison Keys, che ha rimontato Wang Qiang battendo la cinese 4-6 6-3 7-6 e il supertie-break chiuso 10-2.
Altri incontri
Maria Sakkari torna al quarto turno dell’Australian Open grazie al comodo 6-4 6-1 ai danni di Veronika Kudermetova, numero 28 del seeding. Per la quinta favorita ci sarà invece Jessica Pegula (numero 21) che ha battuto 7-6(4) 6-1 Nuria Parrizas Diaz.
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