I risultati del secondo turno della parte alta del singolare maschile
Ci sarà l’attenzioen di tutto il mondo per il match di terzo turno dell’Australian Open tra il nostro Matteo Berrettini e Carlos Alcarez Garfia. Sarà il match che ci dirà se è già tempo di salutare il nuovo dominatore del circuito o se l’attesa dovrà protrarsi ancora, anche se al massimo di qualche mese. Se Alcarez tratterà Berrettini come ha trattato Lajovic – e prima Tabilo – non c’è dubbio che a questo punto l’età conterà solo per i compilatori di statistiche. Anche oggi il ragazzino di Murcia, El Palmar per i precisini, ha mostrato un tennis sostanzialmente senza smagliature, e persino il terzo set, che si è prolungato oltre il solito, è servito a mostrare come Alcaraz sia in grado di gestire anche i momenti di relativa difficoltà.
Alcaraz sembra quindi già pronto a prendere il posto di Nadal, ma Rafa è ancora vivo e vegeto e ne ha fatto le spese Hanfmann, che non è mai stato in partita. Certo, per Rafa adesso viene il difficile, visto che troverà sulla sua strada Khachanov, Karetsev e quindi Zverev, se mai riuscirà ad arrivarci. Ma intanto lo spagnolo fa il suo, senza sprecare troppe energie. Quelle che invece spreca in maniera sempre più sconcertante Denis Shapovalov, che è riuscito a far arrivare al quinto set il coreano Kwong, che non ha fatto tanto di più che provare ad essere aggressivo e regolare. Non sarebbe certo bastato se Shapovalov non fosse sempre alla ricerca di un bandolo che gli pare introvabile, costringendolo a gicoare sempre con metà del proprio infinito talento. Una volta funziona il servizio, un’altra il rovescio, un’altra ancora il dritto sia incrociato che inside out. Il suo problema è che non funziona mai niente tutto insieme e basta entrare un po’ nello scambio per vederlo in confusione. Quello che ha combinato nel terzo set è davvero da mostrare nelel scuole tennis, perché Shapo era andato avanti di un break, si è fatto riprendere, nel tiebreak è andato 6-4 col servizio a disposizione e l’ha perso per 8-6 commettendo un doppio fallo nel set point. In mezzo palleggi senza pretese che il canadese affossava in rete. In molti avranno temuto una punizione più severa per cotanto scempio ma nel finale del quarto set Shapo ha messo in campo qualche palla in più e tanto è bastato per fargli vincere cinque game di fila, che di fatto hanno chiuso l’incontro. Shapovalov partirà favorito anche con Opelka, ma veramente può succedere qualsiasi cosa con lui in campo.
Nel tardo pomeriggio è uscita anche la prima testa di serie “pesante”, Hubert Hurkacz. Il polacco è incappato in una giornata in cui funzionavano poche cose e soprattutto in un Mannarino in stato di grazie, bravissimo nel prendere il tempo ogni volta che poteva per mettere in difficoltà la testa di serie numero 10. Non sarebbe bastato se Hurkacz appunto non fosse stato incapace di organizzare un partita decente.
Per il resto – oltre al facile successo di Zverev su Millman – ci sono da segnalare le 4 ore e mezza di Garin e Martinez, con il cileno che ha vinto un match in cui tre set sono finiti per 6-2, immaginatevi un po’ cosa deve essere stata. Le altre due maratone di giornata le hanno vinte Korda, al primo super tie break del torneo, e Carreno Busta, che ha sofferto più del previsto contro il giustiziere di Fognini, l’olandese Griekspoor.
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