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Statistiche della settimana: 2021, l’anno da record del tennis italiano

Si tratta di un’avanzata poderosa, frutto di un lavoro di squadra tra la Federazione Italiana tennis, rete territoriale (circoli e tecnici) e perché no della politica che ha reso possibile progetti strutturali di grande impatto che hanno abilitato all’assegnazione al nostro Paese delle ATP Finals a Torino fino al 2025.

Ed ecco i numeri relativi alla stagione appena conclusa, che nella maggior parte dei casi rappresentano performance senza precedenti:

2i tennisti italiani che hanno chiuso l’anno nei top-10, evento senza precedenti per il nostro tennis: Matteo Berrettini chiude per il terzo anno consecutivo la stagione tra i top 10 e lo fa con suo best ranking (7° posto). Con lui c’è Jannik Sinner (classe 2001) che ha riagguantato la decima piazza all’ultima occasione utile, scavalcando il canadese Felix Auger Aliassime diventando così il primo nato negli anni 2000 a chiudere l’anno tra i top-10. Degli altri tre italiani che nell’Era Open hanno raggiunto questo livello (Adriano Panatta , Corrado Barazzutti e Fabio Fognini) solo il primo, nel1976, riuscì a rimanerci fino a fine anno chiudendo al settimo posto.

Di seguitola miglior classifica dei cinque italiani entrati nei top 10 nell’Era Open:

Sinner è di gran lunga il più giovane ad aver raggiunto questo traguardo, due anni appena dall’ingresso nei top 100.

7 – le vittorie ottenute nel circuito maggiore in campo maschile in 13 finali disputate: solo nel 1977 si registrò lo stesso numero di vittorie, in 9 finali giocate:

Di seguito il dettaglio delle finali disputate in ordine cronologico:

4 – le vittorie ottenute da Sinner. Anche questo è un nuovo record per quanto riguarda l’Era Open, che supera quanto fatto in passato da Bertolucci, Barazzutti e Fognini: 

Le vittorie più importanti sono quelle ottenute da Berrettini sull’erba del Queen’s e quella di Sinner a Washington. Entramb ATP 500, dove, prima di quest’anno, l’Italia vantava soltanto il successo di Fognini ad Amburgo nel 2013 battendo in finale l’argentino Federico Debonis. Nonostante l’indiscusso valore di queste vittorie i risultati più prestigiosi del 2021 sono le finali raggiunte da Sinner nel Master 1000 di Miami e da Berrettini nel 1000 di Madrid e (soprattutto) a Wimbledon. L’unica volta in cui un italiano prima di quest’anno si era spinto oltre le semifinali nei 1000 è stata nella vittoria ottenuta da Fognini a Montecarlo nel 2019. Va peraltro sottolineato che a Miami prima di Sinner solo tre teenagers, destinati a diventare numeri uno del mondo, erano riusciti ad approdare all’atto finale: Andre Agassi vincitore nel 1990 (a 19 anni e 11 mesi), Nadal nel 2005 (sconfitto a 18 anni e 10 mesi contro Roger Federer in cinque set) e Novak Djokovic che nel 2007 a 19 anni e 10 mesi vinse il torneo. 

Il risultato ottenuto da Berrettini a Wimbledon è proprio una prima volta assoluta per l’Italia nel singolare maschile: nella storia del torneo nato nel 1877, il miglior risultato prima d’ora fu nel 1960 quando il mitico Nicola Pietrangeli approdò in semifinale perdendo in cinque set contro Rod Laver, dopo essere stato in vantaggio due set a uno. Berrettini si è dovuto arrendere al numero uno del mondo Djokovic. 

9 – le vittorie totali ottenute nel 2021, considerando anche il settore femminile: record assoluto per il tennis italiano che sostituisce il risultato ottenuto nel 2012.

Dopo due anni senza acuti abbiamo assistito all’impresa di Camila Giorgi che ha trovato la settimana perfetta entrando nella storia del tennis azzurro con il titolo a Montreal, importante WTA 1000 che fa da anteprima allo US Open. Anche Jasmine Paolini ha fatto registrare un’impennata di rendimento, ottenendo un mese dopo il suo primo successo nel circuito maggiore con la vittoria nel WTA 250 di Portorose spingendosi fino al best ranking di n.51 (attualmente è n.53).

Al di la degli exploit di Berrettini e di Sinner vanno segnalati gli importanti progressi di Lorenzo Sonego (che ha vinto il suo secondo torneo ATP), Stefano Travaglia e Gianluca Mager, tutti migliorando il loro best ranking, e l’ascesa deil giovane Lorenzo Musetti (classe 2002) che ha fatto il suo ingresso nei top 100 riuscendo a salire fino alla posizione numero 57 (attualmente 59), terzo “2000” in classifica alle spalle di Sinner(10) e dello spagnolo Carlos Alcaraz (32).

46 vittorie dei tennisti italiani nei tornei dello Slam in 85 match disputati. Il record precedente era di 30 vittorie nel 2018 e nel 2019. La performance è stata del 54,12%, seconda solo a quella ottenuta nel 1976, l’anno della vittoria di Panatta a Parigi (ma allora i match giocati furono solo 29 con 17 vittorie)

82i match vinti in 157 partite disputate contemplando oltre agli Slam anche i Master 1000. Il record precedente risaliva al 2019:

Questi risultati si sono riflettuti sulla classifica dei nostri tennisti che hanno così stabilito altri record: 

4 tennisti italiani contemporaneamente nei top 30. Non accadeva dal 1977, ed è successo il 12 aprile prima di toccare il record lo scorso 4 ottobre:

10 tennisti azzurri nei top 100 per 12 settimane non consecutive tra il 5 aprile e il 18 luglio:

141 – la classifica complessiva dei primi cinque italiani a fine anno. Anche questo è un record nazionale che conferma un trend positivo che dura dal 2015:

Il 2021 è stato per il tennis italiano un anno straordinario. Speriamo non sia un punto d’arrivo bensì l’inizio di un decennio che ci potrà far sognare.

Giancarlo Di Leva

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