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WTA Finals: Badosa vola, Sabalenka si incarta. Paula raggiunge Sakkari in vetta al girone

[7] P. Badosa b. [1] A. Sabalenka 6-4 6-0

Il Gruppo Chichén Itzá ha le sue favorite al passaggio del turno che, di fatto, corrispondono alle sensazioni iniziali. Dopo lo scatto di Maria Sakkari, Paula Badosa risponde “presente” con una pesante affermazione ai danni di Aryna Sabalenka. La bielorussa, come in precedenza avvenuto a Iga Swiatek, ha giocato un match che è andato in tracollo totale. Un peccato al di là dello spettacolo in sé perché quanto visto nei primi sette game era stato veramente allettante e stava forse mettendo le basi per il miglior match del Round Robin di queste WTA Finals.

Sabalenka, tra l’altro, se fosse riuscita a vincere cinque partite su cinque sarebbe stata molto vicina ad Ashleigh Barty con l’eventuale chance di attaccare il numero 1 del mondo a inizio 2022. Un possibile record di 4-1 magari non cambierà troppo le cose, ma per immaginarla ora campionessa nella prima mattinata italiana di giovedì prossimo la strada è ora fortemente in salita. Dal 4-2 40-15 la numero 1 del seeding è crollata, cedendo il break ottenuto con grande sforzo mentale profuso nei game precedenti e col dritto che cominciava per la prima volta a volare ben oltre il campo di gioco.

Rispetto alle tre partite viste fin qui, questa è forse quella dove la questione “altitudine” non ha inciso come era logico aspettarsi. Essendo questa la prima di tutte le otto partecipanti, alcune hanno avuto difficoltà dall’inizio (Iga Swiatek e Barbora Krejcikova) senza venirne a capo, altre hanno impiegato diversi game per adattarsi (Maria Sakkari, Karolina Pliskova, Garbine Muguruza), poi c’era chi come Anett Kontaveit e le due ragazze scese in campo stasera hanno bypassato la fase di studio e son sembrate abbastanza a loro agio. Il livello e la potenza degli scambi tra Badosa e Sabalenka era di gran lunga il più alto, ed entrambe stavano sostenendo quei ritmi e quell’intensità a tratti veramente elevata senza particolari problemi.

Aryna voleva da subito il break, Paula resisteva cancellando chance su chance tra 2-1 e 3-2. Il servizio rispondeva presente, ma la risposta della bielorussa a tratti faceva paura nell’anticipo e nella costanza con cui le dava modo di chiudere il punto entro un paio di colpi, spesso azionando il proprio dritto che, funzionando, era un jolly pesantissimo. La Sabalenka dei primi game sembrava tornata quella pre-covid, il break preso alla quarta chance per il 4-2 e soprattutto il punto del 40-15 dove con buon ordine ha scelto di andare verso la profondità per seguire a rete e chiudere in allungo in maniera molto pulita volevano cancellare i dubbi sulle sue condizioni pre-torneo. Poi però, coi primi punti al servizio che non giravano a suo favore, non arrivava il 5-2 e anzi con qualche brutto errore c’era l’improvvisa chance di controbreak. Fin lì aveva lasciato le briciole alla spagnola e, nel momento cruciale, ecco arrivare il primo dritto che vola via, ben lontano anche dal corridoio.

Sabalenka è entrata in quel vortice di sensazioni negative che non l’hanno più lasciata. Qualcosa che capita in varie occasioni anche nel circuito, il motivo per cui a marzo a Dubai rivelava alla stampa di star seguendo uno psicologo. Schifata da se stessa in quel periodo per le sconfitte dure da accettare (nel modo in cui arrivarono) contro Serena Williams e Garbine Muguruza. Stasera tanto piacevole da vedere fino al 4-2 40-15, tanto dura da accettare da lì in poi. Prima era uno tsunami, poi ai primi ostacoli è sembrata andare incontro ai propri incubi. Il dritto la tradiva ancora sul 4-4, stavolta prendendo il nastro sul 30-30 e sparando via quello dell’incredibile (per quanto visto fin lì) 5-4 e servizio per la sua avversaria, che chiudeva invece con tanta sicurezza il set e, sul set point, all’ennesimo errore di dritto di quel frangente Sabalenka faceva volare la racchetta.

Il secondo set è stato una continuazione di quanto visto fin lì. Aryna subiva qualche buona accelerazione vincente della spagnola nei primi punti e non trovava più il filo per mantenere la calma, arrabbiandosi sempre più e sfogandosi guardando il proprio angolo. La partita in sé era ormai divenuta in secondo piano: difficile per Sabalenka, visti anche i tanti precedenti, riprendere la concentrazione e il controllo. Badosa aveva la vittoria in pugno e, brava, non ha mai mollato di un centimetro comportandosi come se tutto fosse in bilico, caricandosi ai vincenti e punti pesanti portati a casa malgrado la forbice tra le due aumentasse vertiginosamente. 1-0, 2-0, 3-0. Col doppio break di vantaggio, lo spettro del 6-0 è divenuto sempre più concreto. In tutto, la numero 7 del seeding vincerà 10 game consecutivi, e adesso contro Sakkari giocherà per ribadire il primo posto nel raggruppamento che però, dopo questa prima giornata, vede già un pesante solco tra le favorite reali al passaggio del turno e le altre.

Diego Barbiani

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