Il Master è uno dei miti del tennis. Un torneo “a parte”, l’unico in cui sia ammesso perdere, resuscitare e vincere. Ora lo chiamano ATP Finals e da oggi approda a Torino, dove farà tappa per 5 anni. Il mito nasce dal fatto che alle Finals sono ammessi solo gli 8 tennisti in testa alla classifica annuale, dunque il parterre è sempre d’eccezione, e le 50 edizioni fin qui disputate (l’evento è nato nel 1970) hanno riservato sfide di una bellezza unica.
Da questa “crema” del tennis, Daniele Azzolini ricava le vicende e i personaggi che hanno reso le Finals il quinto torneo per importanza del tennis, dopo i 4 del Grande Slam. Ne è sortito una storia ricca di volti ed emozioni, una storia con tante storie dentro. Dall’ideatore Jack Kramer all’avvento dei giovani Sascha Zverev, Stefanos Tsitsipas e Daniil Medvedev, che da tre stagioni, prima che in qualsiasi altro torneo del Tour, hanno scalzato i Big Four, quasi che le Finals abbiano già innescato il futuro. Il tutto passando per Federer e Sampras, Borg e McEnroe, Becker, Kuerten, Hewitt, Murray e Djokovic che nel 2016 dettero vita a una corsa spalla a spalla per il primato in classifica, terminata con lo scozzese nuovo numero uno del tennis.
C’è un capitolo su McEnroe e Fleming, capaci di sette vittorie consecutive in doppio. Un capitolo sui Master Wct dove Barazzutti fu semifinalista in singolare e Panatta finalista in doppio. E un capitolo sugli italiani, che finalmente sono tornati nel giro, e promettono imprese.
Daniele Azzolini, giornalista dal 1974, caporedattore sport, poi caporedattore centrale a Paese Sera, ha lavorato per dieci anni a Epoca e ha scritto anche per l’Unità, Il Radiocorriere Tv e il Messaggero. Oggi scrive su Tuttosport e collabora con Radio Capital.
• Scrive di tennis dal torneo di Roma ‘76 vinto da Panatta.
• Ha seguito da inviato 118 tornei del Grand Slam, otto edizioni delle Olimpiadi, 25 finali di Davis, 45 edizioni degli Internazionali, e un’infinità di altri tornei ed eventi di sport (4 mondiali di calcio) in giro per il mondo.
• È stato inviato alle sue prime Finals nel 1979, a New York. A continuato a seguirle a Francoforte, Hannover, Shanghai e Londra.
• Con Adriano Panatta ha scritto tre libri: Più dritti che rovesci, Rizzoli; Il tennis è musica, e Il tennis l’ha inventato il diavolo, Sperling&Kupfer.
• Per Edizioni Slam, Absolutely Free Libri, è al suo quarto libro.• Ha vinto il Premio Selezione Bancarella Sport e tre volte il Premio Coni, due per il racconto sportivo.
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