“This is the Future” recita il motto delle Next Gen. Se questo è il futuro che ci attende allora possiamo affermare che ha innegabilmente le sembianze di un uragano e una grinta tutta iberica: con l’euforia dei suoi diciotto anni “El Niño” Carlos Alcaraz si è abbattuto su Milano e sulle Next Gen, provocando risultati travolgenti come un poderoso vento tropicale.
È il più giovane tennista nella top 100 questo figlio d’arte: a soli tre anni ha iniziato a giocare a tennis nella scuola del padre Carlos senior diventando poco più che bambino campione regionale under 10.
Carlos non nega di essere cresciuto nel culto del suo idolo Rafa Nadal, di cui ricorda la fisicità, ma sostiene in verità di avere un gioco più simile a quello di Roger Federer. Comunque la si voglia vedere, se queste sono le premesse, per il suo coach Juan Carlos Ferrero sembra un compito davvero stimolante doverlo allenare. Un talento innegabile, ancora da rifinire, ma con un potenziale che ha già fatto balzare al numero 35 del ranking il giovane spagnolo. Carlos ha grandi doti atletiche, arriva su ogni palla con l’abilità di un felino e con un istinto naturale che gli ha fatto segnare il punto più spettacolare delle Next Gen contro Nakashima: chiamato a rete, un tocco del nastro lo ha sbilanciato ma nonostante l’equilibrio precario la sua prontezza di riflessi è stata grandiosa.
Il giovane murciano sa anche adattarsi bene alle diverse superfici dei tornei ed è un vero maniaco della preparazione fisica: mira a potenziare velocità e forza attraverso dure sessioni di allenamento in palestra o a piedi scalzi sulla sabbia. Al momento è riuscito a sconfiggere sia giovani campioni che vecchie leggende come Tsitsipas agli US Open e Murray a Vienna ma soprattutto ha sterminato i nostri Berrettini e Sinner in un duello a colpi di gioventù. Come Jannik anche Carlitos ha potenziato il servizio aumentandone la velocità e l’efficacia soprattutto della prima, trasformando un iniziale colpo debole in una risorsa. Ma rispetto al nostro azzurro lo spagnolo ha maggiori variazioni e una superiore predisposizione a venire a rete nonostante non possa definirsi un vero maestro del gioco a volo, almeno per adesso! Lo scorso maggio per il suo diciottesimo compleanno Carlos si è concesso un regalo davvero speciale: giocare contro Rafael Nadal all’ATP di Madrid davanti al pubblico casalingo.
Poco importa se poi il campione veterano ha strapazzato il giovane virgulto perché la distanza tra i due atleti si è rivelata per ora incolmabile. Ma i complimenti post partita di Rafa davanti alla torta portata in campo da Feliciano Lopez sono stati per il promettente fuoriclasse più gustosi di una succulenta ciliegina. “Carlos ha un potenziale enorme, serve solo un po’ di tempo. È un giocatore con le idee chiare e valori forti” ha sentenziato Rafa a fine match apponendo il perfetto sigillo all’imminente ingresso di Alcaraz tra i top player.Terminata anche la storia d’amore con la fidanzatina Maria ora non c’è più nessuna distrazione sulla strada del giovane spagnolo, tutto casa e tennis. “Gioco con passione e ho obiettivi chiari. Scendo in campo ogni giorno con la giusta intensità e motivazione per provare a essere un tennista migliore. È tutto qui.” It’s just the future, parola di campione Next Gen.
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