Sono arrivate col nome di “Russian Tennis Federation” a causa dei problemi legati alla sentenza sul doping di stato che ha travolto l’organizzazione russa, ma di fatto questa è una vittoria che non può non avere il nome “Russia” sullo sfondo.
La superpotenza tennistica del primo decennio degli anni 2000 si è imposta nella prima edizione della nuova Fed Cup, rinominata Billie Jean King Cup, grazie a un asso nella manica quasi inatteso. Liudmila Samsonova, arrivata in punta di piedi come quinta giocatrice della squadra di Igor Andreev, ha completato una settimana fantastica con 5 vittorie su 5 apparizioni in campo.
Oggi, tra l’altro, nella finale che vedeva le russe opposte alla Svizzera si sono anche permesse di giocare con qualche ‘mind game’ perché dopo i successi in doppio del girone Samsonova si era mostrata molto efficace anche nel primo match della semifinale quando ha sconfitto Sloane Stephens 1-6 6-4 6-3 e oggi probabilmente la scelta di tenerla inizialmente fuori era stata calcolata dal capitano. Daria Kasatkina tornava titolare per la prima partita e Anastasia Pavlyuchenkova, che ieri aveva fatto oltre due ore e mezza contro Danielle Collins, poteva a quel punto venire lasciata fuori a giornata in corso per far subentrare la russa dai forti caratteri italiani, che in questo 2021 era già 2-0 nei confronti diretti contro Bencic.
Kasatkina ha fatto il suo, battendo abbastanza nettamente Jil Teichmann nel primo match di giornata (6-2 6-4) e a quel punto Samsonova è stata nuovamente chiamata in causa. Il match contro Bencic non si era messo benissimo, con un primo set perso 3-6, ma sul 3-2 nel secondo parziale il copione è completamente cambiato. il break, poi confermato, ha portato pienamente nel match Liudmila, che ha chiuso il set e ha sfruttato il momento positivo per prendere un immediato break di vantaggio all’inizio del parziale decisivo. Da lì in poi, il match è diventato tiratissimo. La russa conservava il vantaggio, ma la pressione di Bencic in risposta si faceva sempre maggiore, soprattutto dopo che l’ex top-5 aveva salvato un vitale turno di battuta sullo 0-2. Sul 5-4, con la possibilità di chiudere il match sfruttando il servizio, Samsonova non ha praticamente tremato. Sul 40-15, reggendo in uno scambio di potenza da fondo, ha raccolto l’ultimo errore della rivale per il punto che ha dato il titolo alla sua squadra. Lei quasi impassibile si dirigeva a bordo campo, le compagne già saltavano dalla gioia, Bencic se ne andava molto delusa.
Anastasia Pavlyuchenkova giusto ieri sottolineava l’enorme impatto che l’ultima arrivata aveva mostrato. Raccontava che non era sicura fosse il momento giusto per lei, perché tendenzialmente lo spirito di squadra si costruisce partendo “dai primi turni” che però con questo format non sono più possibili e dunque c’era subito tanta pressione. Con l’andare avanti dei giorni però, ha ammesso Pavlyuchenkova, si è ricreduta sulle grandi qualità che Samsonova ha mostrato, Due doppi vinti nel girone, un match fondamentale in singolare nella semifinale e il doppio decisivo contro Coco Vandeweghe e Shelby Rogers, e oggi il punto definitivo nella finale. La settimana perfetta per Samsonova non poteva concludersi meglio di così.
Risultati
finale: Russia b. Svizzera 2-0
D. Kasatkina b. J. Teichmann 6-2 6-4
L. Samsonova b. B. Bencic 3-6 6-3 6-4
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