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ATP Bercy: Alcaraz è già come Sinner, Finals lontanissime ora

C. Alcaraz b. [8] J. Sinner 7-6(1) 7-5 (erresse)

Carlos Alcaraz rischia di doversi guardare le spalle dagli italiani infuriati. Il ragazzino spagnolo è arrivato a scombinare piani di gloria e trionfo che a inutili cassandre erano sembrati un po’ azzardati. Più che il punteggio è il modo “che ancor m’offende” avrebbe detto il poeta. Il ragazzo spagnolo, 18 anni a compiuti maggio, ha preso lungamente a pallate un Sinner certo stanco per il tour de force al quale si è sottoposto per provare ad arrivare a Torino, ma non è detto che in condizioni migliori sarebbe andata diversamente. Perché Alcaraz, a dirla tutta, dovrebbe essere inscalfibile sulla terra battuta non sul rapido indoor, dove anche la sua straordinaria difesa puà andare incontro a brutti quarti d’ora, come contro Herbert ieri. Oggi a Sinner è andata anche di lusso, perché già dopo i primi due game si era capito che l’italiano non aveva le chiavi del match. Sinner era andato infatti subito avanti approfittando di un game di riscaldamento di Alcaraz, condito da due doppi falli e da dritti abbastanza sconclusionati. Ma al cambio campo Carlos ha messo a posto il mirino e ha recuperato rapidamente il break. Da lì in poi lo spagnolo sul servizio non ha più rischiato nulla e in risposta ha messo sovente in difficoltà Sinner, e solo l’inesperienza ha costretto Alcaraz al tiebreak. Lì Sinner ha dato l’impressione di essere in completa balìa del giovane rivale che, come spesso succede, ha pure avuto un pizzico di fortuna nel primo punto, aiutato dal nastro. Ma oltre al doppio fallo di Sinner gli altri cinque punti sono stati una gioia per gli occhi perché Alcaraz ha fatto il punto in ogni modo, anche con un rovescio bimane al volo da tre quarti campo, su un disperato recupero di Sinner.
Il nostro ragazzo è però di buona stoffa, con generosità si è messo a remare cercando di non farsi travolgere e si è meritato la sconfitta di misura, invece della lezione che poteva arrivare se Alcaraz avesse sfruttato prima le tante palle break che collezionava in risposta. Certo che fa naturalmente impressione la crescita di Alcaraz, si è detto tanto di Sinner e dei suoi miglioramenti ma qui siamo al cospetto di una sorta di upgrade perché è difficile rintracciare un aspetto dl gioco in cui lo spagnolo non sia stato superiore.

Tra le tante sconfitte che servono questa occupa un posto di rilievo, perché servirà a calmare un po’ l’ambiente che ha attorno e a far rendere conto a Sinner che a tennis sanno giocare in tanti. La programmazione gli ha consentito di arrivare in top10 e di prendere molta fiducia ma è giunto il momento per lui di misurarsi contro chi conta davvero, cioè i top5 e i nuovi che avanzano, non solo Alcaraz ma anche Shapovalov e Auger Aliassime, che difficilmente ripeteranno una stagione così deficitaria. Animo dunque, perché solo degli interessati corifei non potevano vedere i tanti buchi – dal gioco a rete al piano tattico fino ad una certa tendenza a demoralizzarsi a prima cosa storta – che ancora sono presenti nel gioco di Sinner. Forse andrà a Stoccolma a cercare di recuperare i punti che adesso lo separano da Ruud e Hurkacz, che gli stanno davanti in classifica ma fossimo in lui ci prenderemmo una pausa. Davvero serve un altro 250?

(eddi)

Brutto mercoledì per gli italiani. Musetti aveva infatti perso nell’incontro di apertura del campo numero 2 contro James Duckworth, un incontro abbastanza abbordabile. Musetti ha avuto molte difficoltà in risposta a partire dal secondo anche se curiosamente in due dei nove turni di servizio Duckworth è stato molto meno efficace. Nell’ottavo game del secondo set Musetti è riuscito ad approfittarne perfettamente, nel quinto del terzo set invece Duckworth è stato bravo ad annullare tre palle per far rientrare nel match il giovane italiano. Musetti da lì non ha avuto più nessuna possibilità e ha dovuto cedere all’australiano.

Procede la crisi di Rublev, di nuovo sconfitto stavolta da Taylor Fritz che dopo la finale di Indian Wells cercherà un altro colpaccio a Parigi. Rublev però è da un paio di mesi che pare avere la testa altrove, siccome lo vedremo a Torino c’è da augurarsi che almeno l’ultimo torneo dell’anno abbia voglia di onorarlo diversamente.
Altra delusione è quella di Felix Auger Aliassime, che chiude il 2021 senza aver registrato i progressi che si attendevano. Il canadese aveva già rischiato grosso con Mager ed è riuscito a fare peggio con Koepfer. Anche per lui speriamo che il 2022, con l’aiuto di Toni Nadal, riesca ad affrontarlo meglio.
Nel pomeriggio il palazzetto di Bercy si è infiammato grazie alle prodezze di Hugo Gaston, che ha destabilizzato uno solido come Carreno Busta. Vittoria al terzo set e pubblico in delirio.

Secondo turno

[15] G. Monfils b. A. Mannarino 2-6 7-6(4) 6-2
[10] C. Norrie b. R. Opelka 6-3 6-4
T. Fritz b. [5] A. Rublev 7-5 7-6(2)
[LL] Al. Popyrin b. [3] S. Tsitsipas 4-2 rit.
J. Duckworth b. [LL] L. Musetti 6-3 3-6 6-3
[LL] D. Koepfer b. [9] F. Auger Aliassime 6-3 7-5
[7] H. Hurkacz b. [Q] T. Paul 7-5 7-6(4)
[Q] M. Giron b. [11] D. Schwartzman 7-6(4) 7-6(2)
[16] G. Dimitrov b. K. Khachanov 4-6 6-2 6-0
[4] A. Zverev vs D. Lajovic 6-3 7-6(5)
C. Alcaraz b. [8] J. Sinner 7-6(1) 7-5
[Q] H. Gaston b. [12] P. Carreno Busta 6-7(3) 6-4 7-5
S. Korda b. M. Cilic 6-2 6-4
I. Ivashka vs [2] D. Medvedev








Redazione

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