[9] A. Kontaveit b. E. Alexandrova 4-6 6-4 7-5
Non è finita finché non è finita. Un vecchio detto che nel tennis trova probabilmente la sua espressione massima. Non è uno sport “a tempo”, non è uno sport dove valgono i dati delle statistiche in maniera inconfutabile per capire chi vince, non è un teorema perfetto e, vivaddio, non lo sarà mai. Quello che Anett Kontaveit sta facendo da ormai due mesi è qualcosa che già adesso merita ogni genere di rispetto. Mancata l’affermazione in un torneo “pesante” ma visto il percorso nel suo insieme è riuscita come mai prima d’ora in carriera a mettere insieme una serie di vittorie e punti che hanno ribaltato la stagione e la carriera.
Non era mai stata particolarmente efficace a un passo dal traguardo, e questo si rifletteva anche nel ranking dove malgrado le ottime potenzialità e l’essere da sempre mina vagante contro le big non si era mai portata oltre il numero 13 del mondo. Un solo titolo, datato 2017, e tante sconfitte in finale. Da metà agosto a oggi, tre trofei alzati su altrettanti finali. Due WTA 500. L’ultimo importantissimo a Mosca dove è stata annichilita per quasi due set ma ha colto perfettamente il primo momento di debolezza di Ekaterina Alexandrova per aprire un nuovo copione e vincere un match duro, durissimo, con la testa e il giusto atteggiamento.
Sono 21 vittorie nelle ultime 23 partite, quasi 2000 punti che saranno una base molto importante a inizio 2022 per riprovare l’attacco alla top-10. Soprattutto però, adesso è completamente entrata nella corsa per le WTA Finals di Guadalajara riaprendo una situazione di classifica che sembrava inizialmente ridotta a quattro tenniste con un solo posto incerto, ma che dopo il forfait di Ashleigh Barty sembrava congelatasi. Ora invece si gioca, grazie alla finale più rocambolesca del 2021 che l’estone si è aggiudicata per 4-6 6-4 7-5 rientrando dal 4-0 di ritardo del secondo set.
Entrambe sono partite un po’ contratte, ma Alexandrova è quella che ha avuto più chance fin dai primi game, concretizzando sul 2-2 e sciogliendo da lì il braccio lasciando la sua avversaria sempre a rincorrere col fiato corto, perché alle volte Anett non poteva nemmeno fare del suo meglio che la sua palla era facilmente attaccabile da una russa capace di colpire quasi solo vincenti. Ha provato a stare in scia, cercando un momento favorevole, ma Alexandrova non aveva cali. E nel secondo set la beniamina del pubblico si involava, sfruttando anche un po’ di scoramento di un’avversaria che davvero non sapeva più cosa fare. Sul 3-0 40-15, però, Ekaterina ha avuto i primi scricchioli quando ha sì chiuso il game a favore ma le sono uscite le prime accelerazioni. Kontaveit lì è stata molto brava nel capire il momento e cominciare piano piano a prendere più campo e aumentare un po’ la pressione mentre Alexandrova non aveva più la fluidità mostrata fin lì. Sono arrivati i primi vincenti “interessanti” col rovescio dell’estone e vinto il braccio di ferro per il primo controbreak la finale poteva effettivamente dirsi già riaperta. Anett ha continuato a risalire con un solido game al servizio senza perdere punti e passare dal 4-1 al 4-3 in così poco tempo ha segnato un ulteriore momento critico per la russa, che ha perso ai vantaggi l’ottavo game e subiva un’altra ondata andando poi al cambio campo per la prima volta nel match costretta a inseguire quando sembrava a pochi centimetri dalla vittoria.
Completata la rimonta, e presasi il secondo set, Kontaveit ha cominciato con più fiducia il parziale decisivo. Di nuovo nel momento più delicato ha subito le accelerazioni dell’avversaria, ma di nuovo sul 4-5 ha trovato il controbreak che l’ha rimessa in partita, portata a sua volta avanti 6-5 e concretizzando l’incredibile rimonta con un nuovo break. Il terzo titolo del 2021 è oro colato, per il morale e per la classifica. Non guardiamo tanto al ranking “ufficiale”, ma alla Race. Dei 600 punti circa di ritardo che aveva da Ons Jabeur, ne sono rimasti “soltanto” 140. La tunisina può contare su un ultimo risultato più basso, con appena 55, mentre lei ha 100. Questo vuol dire che Jabeur a Courmayeur può incamerare punti dai quarti di finale (60-55) mentre Kontaveit a Cluj dovrà fare almeno semifinale (110-100). In soldoni, c’è ancora una montagna da scalare, Anett dovrà per forza vincere in Romania con Ons che non farà più dei quarti in Italia. Eppure, per lei, due mesi fa tutto ciò era impensabile e il 2021 si concluderà col morale a mille.
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