[Q] E. Raducanu b. S. Rogers 6-2 6-1
Emma Raducanu non si è ferma. Non riesce a fermarsi. Quattro game concessi in due partite tra terzo turno e ottavi di finale per approdare per la prima volta in carriera, che a conti fatti deve ancora cominciare, ai quarti di finale del secondo Slam a cui prende parte. L’avevamo lasciata a Wimbledon soffrire maledettamente la pressione di dover giocare con tutta la nazione che spingeva per lei e un’ansia che purtroppo a inizio del secondo set l’ha costretta al ritiro.
Stavolta, allo US Open, è entrata passando dalle qualificazioni ed è stata semplicemente devastante fin qui. Sette vittorie consecutive, nessun set lasciato per strada, una serie di otto game negli ultimi nove vinti contro Shuai Zhang al secondo turno, 11 su 12 contro Sara Sorribes Tormo al terzo e ancora 11 su 12 oggi quando dallo 0-2 iniziale si è scrollata dalle spalle la tensione e si è semplicemente involata, lasciando lì Shelby Rogers che, malgrado i 10 anni più e i quarti di finale raggiunti qui un anno fa, è stata quella a vivere peggio lo scenario.
La ragazzina nata in Canada da genitori rumeno-cinesi, di passaporto britannico, ha steso la ben più esperta statunitense giocando con l’autorità di una giocatrice “vissuta”. Era un match importante e fattibile, valeva l’accesso a un quarto di finale Slam. La tensione iniziale era anche prevedibile, e gli errori fioccavano da entrambi i lati con la britannica che non sentiva la palla e tirava spesso dritti lunghi mentre la statunitense cercava di tenerla in campo alzando la traiettoria. Sullo 0-2 Raducanu ha salvato chance di doppio break e sull’1-2 è subito riuscita a trovare l’aggancio, salendo 3-2 e cominciando a farsi sentire.
La sua partita era ufficialmente iniziata mentre Rogers dall’altro lato della rete affossava sempre più. Un brutto game di battuta per la statunitense valeva un secondo break per la sua avversaria che recuperava poi da 0-30 e sul 5-2 continuava a spingere bene da fondo campo per chiudere il set. Nel secondo, se possibile, c’era ancora meno partita. Raducanu volava subito sul 5-0 e sul 5-1 metteva la parola fine sotto gli occhi, tra gli altri, di Virginia Wade, ultima britannica a conquistare il titolo a New York.
Con sette partite vinte potresti dire di aver vinto il titolo, invece per lei si tratta di giocarsi un’altra partita, un quarto di finale che sarà molto più duro contro Belinda Bencic emersa a inizio giornata da una grande battaglia contro Iga Swiatek. A questo punto del tabellone, però, è giusto possa godersela.
[11] B. Bencic b. [7] I. Swiatek 7-6(12) 6-3
Il loro unico precedente, lo scorso fine febbraio ad Adelaide, era stato stravinto da Iga Swiatek con un 6-2 6-2 in poco più di un’ora. 22 vincenti e appena 6 gratuiti per la polacca che bissava il titolo di Parigi e si preparava a un 2021 di grande spessore. Oggi, Belinda Bencic ha voluto a tutti i costi la rivincita e per parlare di questo 7-6(12) 6-3 bisogna in tutti i modi fare i conti con un primo set incredibile, durato quasi un’ora e mezza e farcito di circa 50 vincenti tra le due.
La svizzera, semifinalista qui nella sua ultima apparizione, nel 2019, sta giocando in maniera molto interessante. La medaglia d’oro olimpica le ha dato una sicurezza e una fiducia che in questo US Open si stanno mostrando fin dal primo turno. Deve ancora perdere un set e oggi nei primi 50 minuti aveva un rendimento che difficilmente si è visto fin qui dalle altre giocatrici di vertice. Aggressiva ma molto decisa, mai un movimento fuori posto, zero errori grauiti per i primi sei game, una facilità disarmante nell’impattare risposte vincenti a prime come seconde palle, passettini intelligenti che le permettevano di anticipare le soluzioni della polacca.
Swiatek poteva perdere il set 6-2, o peggio, ma nella prima ora di gioco è stata straordinaria nel non lasciar scappare l’avversaria. Si era subito trovata sotto palla break, commettendo doppio fallo perché costretta a forzare la seconda dalla posizione molto aggressiva della svizzera. In risposta era nulla, non aveva mezza chance di entrare nello scambio, sullo 0-2 si è salvata dopo sei parità, sull’1-3 era in apnea totale ma da 0-40 ha trovato il coraggio prima di un dritto vincente sulla riga, poi di tre servizi vincenti. Diverse parità, ma alla fine è riuscita a tenere e respirare, malgrado il break di ritardo. La sfuriata maggiore per Bencic era forse passata, sul 2-3 cominciava a mancare i primi dritti, ma aveva ancora una solidità importante arrivando senza intoppi fino al 5-4. Il problema, semmai, era che questo set doveva essere già chiuso. Al momento della verità, piano piano ha cominciato a perdere le varie certezze. Il dritto, colpo più macchinoso, ha cominciato a non godere del vantaggio che sembrava avere nei primi game. La diagonale destra era in sofferenza, Swiatek cominciava a macinare colpi e profondità, le sue traiettorie funzionavano molto bene e sul 30-40 il doppio fallo di Bencic ha rimesso tutto in equilibrio con Iga poi abile a passare avanti. La numero 7 del seeding ha avuto anche un set point, ma Bencic ha servito molto bene. Dopo un set così duro, il tie-break ha avuto ulteriori emozioni.
Swiatek sul 3-2 ha fatto un’ottima difesa in slice di rovescio prendendo il primo mini-break, raddoppiato poi da un doppio fallo. Bencic reagiva molto bene indovinando il lungolinea di dritto e chiudendo con lo schiaffo al volo di rovescio, poi altro colpo in lungolinea e Swiatek che colpiva non bene col rovescio. Dal 5-5 al 12-12 è stato un fiume di occasioni. Belinda giocava male i suoi set point, poi sull’8-8 Swiatek ha ottenuto la sua seconda chance, vanificata da un ottimo servizio. Sul 10-9, invece, il primo grave errore della polacca in uno scambio giocato con paura e dove dopo essersi aperta molto bene il campo col dritto diagonale non ha affondato con quello lungolinea, rimanendo troppo dietro e giocando una pessima voleè di rovescio, ridendo di se stessa e facendo un pollice verso nei confronti del suo angolo. Distratta, ha commesso doppio fallo. Ha vinto i successivi due punti in risposta, ma sul 12-11 il secondo grave errore della sua giornata. Questa volta più tattico, perché dopo un bel servizio da sinistra a uscire aveva una palla abbastanza comoda a metà campo da colpire sul dritto dell’avversaria, che ormai da diversi minuti non reggeva più il confronto in diagonale. Invece, ha cercato il lungolinea. Non era brutto, ma era sul lato forte della numero 11 del seeding che in allungo si è superata col passante lungolinea. Swiatek l’aveva forzata a fare quel colpo, ma il suo errore è stato nel darle quella chance: Bencic gioca rovesci così a occhi chiusi tanto sente bene la palla, e ne ha approfittato per girare finalmente il set dalla sua e chiudere il tie-break più lungo del torneo.
Dopo un livello di gioco così alto, il secondo set è stato più discontinuo. Bencic sembrava accusare ogni tanto alcuni fastidi alla schiena, ma è stata più concreta dell’avversaria. Ha iniziato con un game chiuso ai vantaggi, ha poi recuperato da 0-30 sull’1-1, ha trovato il break di vantaggio con il game peggiore della polacca al servizio nell’intero match e ha poi salvato un nuovo 0-30 sul 4-2. Tanti momenti per Iga dove poteva quantomeno rientrare, se non proprio far sua la partita, che oggi le hanno detto contro. Si è chiuso con un nuovo ottavo di finale il suo 2021 Slam. Non c’è stato l’acuto di Parigi, ma raggiungere almeno gli ottavi in ognuno dei quattro tornei più importanti è un segnale importante per una ragazzina che ancora deve crescere in tanti aspetti. La costanza era il suo obiettivo di quest anno e, almeno qui, può essere soddisfatta. Non oggi però. Bencic invece continua a vola ai quarti di finale.
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