[12] S. Halep b. C. Giorgi 6-4 7-6(3)
Vedere Simona Halep in un torneo Slam con una doppia cifra come sua testa di serie è molto strano, e bisogna tornare all’Australian Open del 2014, ultimo torneo giocato fuori dalla top-10 WTA prima di un lunghissimo regno di oltre sette anni dove è stata la più costante di tutte le giocatrici passate al vertice in quel periodo. Una macchina, a tratti perfetta, con 64 settimane da numero 1 del mondo e due titoli Slam in bacheca.
In questo 2021 però così disastrato per lei, cominciato già con un problema alla spalla e proseguito col grave infortunio al polpaccio di Roma che le ha tolto Roland Garros, Wimbledon e Olimpiadi dove era portabandiera, la rumena sta cercando di ripartire e tamponare quello che rischia di essere un crollo ben più importante a causa dei punti che le scadranno automaticamente tra fine settembre (i 900 di Roma) e metà ottobre (i 240 di Parigi). Questo US Open per lei può essere un’occasione per racimolare punti, e fiducia, e il match d’esordio contro Camila Giorgi sembra poter andare in quella direzione.
È stato un primo turno pericolosissimo per lei, che a New York non si è mai trovata benissimo e in due delle ultime tre partecipazioni aveva beccato Maria Sharapova e Kaia Kanepi come primi match. La Giorgi attuale è una tennista da non sottovalutare e anzi, oggi una volta di più ha messo in campo una discreta partita: a tratti esplosiva e incontenbile, a tratti quasi laboriosa e accurata, ma tradita di fatto da due veri momenti di tensione che si sono manifestati anzitutto sul lato del dritto. È venuto fuori un bel match, che non meritava di essere semplicemente un primo turno. 6-4 7-5 per Halep, che ha contenuto molto bene le prime sfuriate dell’azzurra e che ha raccolto il prezioso break di vantaggio sul 4-4, al primo vero svarione di una Giorgi che aveva avuto prime crepe sul 3-3 coi primi dritti dal centro finiti lunghi e poi sul 4-3 non è riuscita per la prima volta nel cross di dritto carico di spin che tanto bene stava funzionando fin lì.
Nel nono game ha perso un duro scambio sulla diagonale di dritto per lo 0-30, ha commesso il primo (e unico) doppio fallo della sua partita due punti dopo e sul 15-40 ha sparato via di pura tensione il dritto del 5-4 Halep, che ha poi agevolmente chiuso il parziale. Pur avendo fatto tanto bene fin lì, Giorgi era stata condannata in maniera forse eccessiva, ma questa è la legge quando si affronta una come Halep, che ha continuato a gestire il momento e all’inizio del secondo set vedeva una palla break “salvata” con un nuovo dritto giocato male dall’azzurra e sul 2-2 operava lo scatto in avanti. Da lì sembrava essere solo gestione, ma sul 5-4 Giorgi è tornata prepotentemente alla carica ritrovando anche potenza e precisione col dritto. È nata una serie di tre break di fila, ma il livello qualitativo di chi era in risposta era molto elevato e non c’erano veri rimpianti di chi stava servendo. Giorgi si è imposta col dritto, poi Halep si è inventata una magia di rovescio col lungolinea per il 15-40, poi sul 6-5 non ha concretizzato i primi due match point (ottimo dritto di Giorgi sul secondo) e da lì la risposta dell’azzurra l’ha sempre fatta indietreggiare.
Giunte al tie-break, però, Camila ha di nuovo smarrito il proprio dritto. Prima un colpo fiacco sotto al nastro per lo 0-1, poi uno colpito male al volo per il 2-2. Sul 3-2 non è riuscita a vincere un punto in risposta e al servizio sul 3-4 è franata con due gratuiti che hanno dato altri tre match point alla rivale a cui stavolta è bastato il primo per accedere al secondo turno, dove affronterà Kristina Kucova, una delle cinque lucky loser in tabellone dopo che oggi si sono scoperti i ritiri anche di Aljona Ostapenko e Jennifer Brady (semifinalista nel 2020).
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