È una grande estate di sport per gli italiani, in ogni campo.
Abbiamo vinto un campionato europeo di calcio, abbiamo vissuto gioie incredibili alle Olimpiadi anche nei settori più “sconosciuti” come la velocità, abbiamo avuto Matteo Berrettini che abbatteva il grande tabù di un italiano in finale a Wimbledon. Adesso, anche il tennis femminile tricolore vuole fare la voce grossa.
Camila Giorgi, da numero 71 del mondo, si è imposta nel WTA 1000 di Montreal vincendo appena il terzo titolo in carriera nel circuito maggiore, in assoluto il più pesante di tutti. Un trionfo che ha del clamoroso, per cui si potrebbero anche sfruttare tutte quelle parole spesso abbracciate alla retorica che alle volte stagna, si perde di valore, eppure questa settimana per l’azzurra è stata qualcosa di formidabile.
Alla soglia dei trent’anni la marchigiana ha trovato finalmente quella settimana perfetta che tanti pronosticavano anni fa, ai suoi primi passi nel circuito femminile. Qualità e facilità nel colpire la palla non sono mai state messe in dubbio, ma l’enorme aggressività e l’altalena che spesso creava nelle sue partite finiva per mandare all’aria tante occasioni. Nel quarto di finale olimpico contro Elina Svitolina rovinò un cammino fin lì impeccabile con una partita brutta, molto nervosa e piena di errori. Eppure anche in quel caso le prestazioni precedenti si legavano a un periodo molto positivo per lei. Segnali di qualcosa che poteva accadere prima o poi, trovando l’incastro giusto, le condizioni ottimali, un livello di gioco spesso molto ben bilanciato malgrado fosse la solita iper aggressiva e frenetica giocatrice che mette tutto su ogni colpo.
Oggi, in questo ferragosto così speciale, ha battuto per la terza volta nel 2021 Karolina Pliskova ribaltando come un calzino i confronti diretti di un match-up che vedeva le due abbastanza vicine sulla carta ma dove la ceca riusciva sempre a prevalere per dettagli che facevano la differenza, spesso al set decisivo. Quest anno, Camila è 3-0 e tutte le vittorie scaturite in questi ultimi due mesi dove sta avendo buon rendimento e continuità, trasformati ora in un trionfo che la riporta in top-35 ma la spinge tanto in alto nella Race, addirittura al numero 23.
6-3 7-5 il punteggio odierno, dopo un primo set in cui è stata sempre superiore all’avversaria e dopo un paio di chance mancate sull’1-1 si è salvata ottimamente sul 2-3 quando sul 30-40 Pliskova ha attaccato per due volte e lei era sulla difensiva, ma il recupero sulla palla corta è stato grandioso e ha ribaltato lo scambio. Poi, con la numero 4 del seeding poco cinica al servizio, ha trovato il break che ha spezzato l’equilibrio e ha dilagato prendendosi il parziale per 6-3. Sulla scia del momento ha continuato ad aggredire Karolina col proprio dritto, ma dopo aver fatto il break del 3-1 si è un attimo irrigidita, commettendo i primi doppi falli pesanti della sua partita e permettendo all’avversaria di rientrare. Malgrado l’aggancio sul 3-3 e un game al servizio che rischiava di complicarsi da 40-0, Camila ha tenuto la testa avanti e sul 5-5 ha vinto un ottimo game al servizio per andare poi all’assalto in risposta e chiudere al secondo match point.
Per lei, 30 anni il prossimo 31 dicembre, può essere una piccola grande svolta tennistica. Adesso non è più solo la giocatrice dal grande gioco ma troppo discontinua e fragile sotto pressione. Adesso ha anche lei un trofeo di grande valore da mettere nel curriculum. Il suo status di mina vagante continuava nel tempo, ma adesso il banco è saltato.
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