L’erba, con le sue peculiarità, riserva sempre spettacolo dando spazio agli specialisti riconosciuti, rilanciando chi trova l’ispirazione nel profumo del verde e portando alla ribalta chi si scopre quasi specialista senza averlo mai saputo.
Come è accaduto al 19enne inglese Jack Draper, numero 309 del mondo, all’esordio su erba, a cui sono bastati quattro game persi di fila contro Jannik Sinner per trovare feeling e riuscire a sgambettare il tennista altoatesino ricorrendo a due tie break, ripetendosi con le stesse modalità contro il kazako Bublik che dopo aver sprecato un set point nel secondo set sul 6-5 ha gettato la spugna facendosi lasciare a zero nel secondo tie break.
L’erba ha fatto ritrovare il conforto della vittoria a due over 30 di grande spessore come Johanna Konta e Marin Cilic. La tennista inglese, n.4 in classifica nel 2017, ha ritrovato il successo (quarto in carriera) al torneo di Nottingham, lo stesso in cui aveva vinto l’ultima volta, nel 2017 .
Il tennista croato (ex n.3 del mondo), cui mancava la vittorie dal 2018 quando sull’erba gloriosa del Queen’s di Londra visse una settimana favolosa conclusasi con una entusiasmante sfida contro Djokovic in cui riuscì a spuntarla al terzo set, dopo aver salvato un match point nel secondo, è riuscito, a 32 anni. ad alzare il suo 19esimo trofeo in carriera, nell’ATP di Stoccarda, uscendo vincente da una sfida generazionale molto impegnativa che lo ha visto in sequenza incrociare la racchetta con il tedesco Molleker (classe 2000), Shapovalov (1999), Rodionov (1999) ed in finale Auger Aliassime (2000) ,il tennista canadese più precoce che continua tuttavia a scivolare sull’ultimo ostacolo. Per lui salgono a 8 le sconfitte in altrettante finali disputate, a un passo dal record negativo del francese Benneteau che giocò 10 finali in carriera senza aver mai provato la gioia della vittoria.
In campo femminile l’inizio della stagione sull’erba ha dato ulteriore impulso all’affermazione di nuovi talenti. E così abbiamo assistito alla prima vittoria in carriera della tunisina Ons Jabeur (26 anni) che si è imposta in quel di Birmingham battendo in finale la russa Kasaktina (ex top 10) che, a sua volta, continua la risalita in classifica (oggi è n.34). A Berlino la settimana scorsa si è imposta a sorpresa la russa Liudmila Samsonova (classe 98), n.106 del ranking, romana d’adozione dove vive da alcuni anni sotto la guida del maestro Piccari. Proveniente dalle qualificazioni, ha avuto una settimana incredibile,vincendo contro pronostico i cinque match disputati contro avversarie molto più esperte e quotate di lei, essendo tutte comprese tra le prime cinquanta del mondo, a cominciare dalla ceca Vondrousova (41), la russa Kudermetova (n.32), l’americana Keys (26), la ex n.1 del mondo Viktoria Azarenka (n.16),per finire con la svizzera Bencic che occupa la 12esima piazza. Grazie a questo risultato la tennista russa irrompe alla grande tra le top 100 (al n.63). Per una tennista che non aveva mai disputato una finale, trattasi di un risultato che sa di “svolta”. Sarà interessante seguirla a Wimbledon.
Non c’è dubbio, a maggior ragione per noi italiani, che il risultato più significativo di queste due settimane è rappresentato dalla impresa di Matteo Berrettini che ha conquistato la quinta vittoria in carriera, sicuramente la più prestigiosa ottenuta finora. Ha conquistato la splendida coppa del “torneo della regina” a Londra, ATP 500, il torneo più prestigioso dopo Wimbledon tra quelli in calendario sull’erba. E’ una vittoria che non solo fa del tennista romano l’italiano più vincente sull’erba, avendo vinto anche a Stoccarda nel 2019, ma soprattutto sancisce, senza discussione, la sua leadership nazionale nella consapevolezza che il meglio deve ancora arrivare.
Questo titolo pone Berrettini al quarto posto tra gli italiani più vincenti nell’Era Open dietro Panatta (10), Fognini (9), Bertolucci (6) e a pari merito con Barazzutti. Dal primo titolo a Gstaad nel 2018 sono passati circa tre anni: solo Bertolucci ha lasciato passare meno tempo tra primo e quinto titolo conquistato (dal maggio 1975 al maggio 1977). I punti conquistati lo avvicinano ulteriormente all’ottava posizione occupata da Federer che ora lo sopravanza di soli 347 punti e in più gli consentono di consolidare la settima posizione nella Race. Medvedev davanti è più vicino (a meno 285) e Karatsev dietro è più lontano (a più 530).
Questa vittoria rappresenta una straordinaria iniezione di fiducia in vista dell’imminente torneo di Wimbledon, al quale il nostro tennista migliore parteciperà come ottava testa di serie con la consapevolezza di potersi giocare le sue carte fino in fondo.
Altri numeri di queste settimane sull’erba:
5 – I tornei vinti fin qui in carriera da Matteo Berrettini in sette finali disputate.
8 – Le finali disputate dai tennisti italiani finora nel 2021 con cinque giocatori. Quattro le vittorie ottenute:
Nota: nonostante siano trascorsi meno di sei mesi, trattasi del massimo risultato dal 1980. E’ a portata di mano il record assoluto di 9 finali raggiunte in campo maschile, risalente al 1976 e al 1977.
10 – Le tenniste alla prima vittoria in carriera nel 2021:
21 – Le tenniste che in questa stagione hanno vinto almeno uno dei 27 tornei che si sono conclusi regolarmente. Ricordo infatti che, causa pioggia, la finale del terzo dei tornei disputatosi a Melbourne, alla vigilia degli Australian Open, non fu disputata.
25 – Il nuovo best ranking di Ugo Humbert che, conquistando l’ATP 500 di Halle (3° successo in carriera), ha regalato ai tifosi transalpini la prima vittoria di quest’anno in campo maschile. Le donne dovranno ancora aspettare.
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