Dopo il trionfo di ieri nella finale del singolare contro Anastasia Pavlyuchenkova la sensazione è che eravamo già di fronte a qualcosa di incredibile, eppure c’erano tutte le possibilità che questa edizione femminile del Roland Garros divenne ancor più da libri dei record.
Barbora Krejcikova, lei che fino a fine 2020 era conosciuta nel circuito soprattutto per l’importante carriera da doppista, ha trionfato assieme all’amica e connazionale Katerina Siniakova confermando il ruolo di grandi favorite contro Iga Swiatek e Bethanie Mattek Sands.
Una finale tra le ceche, numero 2 del seeding, e la coppia polacco-statunitense, numero 14 e protagoniste nel loro cammino della vittoria contro le numero 1 Elise Mertens e Su Wei Hsieh, con anche sette match point annullati lungo le tre ore e 10 di partita. Oggi però per loro non c’è stata proprio partita. Swiatek non è parsa molto brillante ed è mancato l’apporto che una doppista esperta come Mattek Sands poteva dare. Krejcikova e Siniakova sono subito scappate sul 4-0 di vantaggio, ipotecando il primo parziale malgrado un tentativo di rimonta delle avversarie arrestatosi però sul 5-4.
Krejcikova, dopo aver chiuso il parziale col servizio a disposizione, ha poi trovato il varco per il break del 2-1 e malgrado un immediato contro break Swiatek continuava la giornata con molte difficoltà nell’assestare i propri colpi, perdendo il turno di battuta che ha ridato il vantaggio alla coppia ceca. Krejcikova ha allungato sul 4-2 e poco dopo è arrivato un nuovo break, che ha fissato il punteggio sul 6-4 6-2 complessivo. Per Barbora, questo è il settimo titolo Slam in carriera tra tutte le tre categorie (singolare, doppio e doppio misto). E una carriera che dopo queste due settimane a maggior ragione non sarà più una delle tante.
Era dal 2000 che a Parigi non si verificava la doppietta tra singolare e doppio, accaduta con Mary Pierce. In generale, nell’Era Open Krejcikova diventa la settima tennista a vincere in singolare e doppio al Roland Garros: Billie Jean King nel 1972, Margaret Smith Court nel 1973, Chris Evert nel 1974 e 1975, Virginia Ruzici nel 1978, Martina Navratilova nel 1982 e 1984, Pierce nel 2000 e ora Krejcikova, nel 2021. La lista, letta così, rende ancora più incredibile quanto si è visto nelle ultime due settimane.
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