Il grande tema del WTA 250 di Strasburgo è il rientro, finalmente, di Bianca Andreescu che aveva disputato l’ultimo match nella finale del WTA 1000 di Miami.
La canadese, ormai incredibilmente abbonata alla sfortuna, dopo un anno e mezzo di stop era rientrata all’Australian Open per poi optare per un mese di pausa in vista del torneo in Florida dove si è fatta male nell’atto conclusivo.
Dopo la pausa forzata, a due giorni dall’esordio a Madrid la notizia della positività al covid-19 che le ha fatto saltare il torneo spagnolo e le tappe italiane di Roma e Parma. A una settimana dal Roland Garros, ha bisogno come il pane di poter giocare e ritrovare qualche buona sensazione in vista dello Slam parigino. Non c’è granché da dire sulla sua routine nella preparazione alla terra battuta perché ancora praticamente non ha mai giocato nel circuito maggiore su questa superficie, fermata nel 2019 da un altro infortunio (allora alla spalla) e che aveva sottovaluto nella gravità giocando a tutti i costi quel Roland Garros ma ritirandosi dopo aver vinto il primo turno.
Bianca non è mai stata, nel 2019, una giocatrice che “demolisce le avversarie”, però aveva sempre mostrato una qualità mentale inarrivabile per tante altre. Entrava in campo, giocava con la convinzione mentale che era come destinata a prendersi il successo e stendeva psicologicamente l’avversaria come in un combattimento su un ring. Per questo, anche, Strasburgo è un buon banco di prova perché il campo di partecipanti è abbastanza morbido e le insidie saranno poche, se il corpo riuscirà a darle finalmente un po’ di continuità. Così l’esordio odierno contro la qualificata Andrea Lazaro Garcia si è rivelato poco attendibile preso senza il contesto attuale.
Non c’era granché che la spagnola potesse fare. Non aveva nulla visto anche il percorso che l’ha portata qui a fare l’esordio in carriera nel circuito WTA a 26 anni e con un ranking che la vede appena dentro la top-300. Approfittando del fatto che ci sono le qualificazioni al Roland Garros è riuscita a entrare in tabellone col vuoto totale che c’è tra l’ultima delle partecipanti al main draw (dentro la top-100) e la tutte quelle dal 100 a oltre il 200 del mondo che devono fare il tabellone cadetto parigino e non potevano iscriversi.
Così il 6-1 6-2 finale è servito soprattutto a far tornare qualche meccanismo alla top-10 canadese, attesa al secondo turno da un’altra qualificata: Maryna Zanevska, che ha battuto 6-2 6-1 la bielorussa Yuliya Hatouka, anche lei passata dal tabellone cadetto.
Negli altri risultati di giornata, maratona vincente per Yulia Putintseva che si è imposta 6-4 3-6 7-6(2) contro Rebecca Peterson in tre ore e 21 minuti di gioco.
Risultati
[1] B. Andreescu b. [Q] A. Lazaro Garcia 6-1 6-2
[Q] M. Zanevska b. [Q] Y. Hatouka 6-2 6-1
S. Cirstea vs [WC] V. Williams
[6] S. Zhang b. M. Doi 6-4 7-5
[4] Y. Putintseva b. R. Peterson 6-4 3-6 7-6(2)
J. Teichmann b. M. Blinkova 6-2 6-3
[5] B. Krejcikova b. [Q] O. Dodin 6-3 3-0 ritiro
C. Garcia b. Z. Diyas 7-5 6-2
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