N. Podoroska b. [8] S. Williams 7-6(6) 7-5
La giornata femminile da Roma continua a regalare sorprese, e questa ha veramente peso: Nadia Podoroska ha sconfitto 7-6(6) 7-5 Serena Williams, al rientro dopo tre mesi e che tagliava il traguardo della partita numero 1000 nel circuito WTA. Era la prima uscita della ex numero 1 del mondo dalla semifinale dell’Australian Open persa contro Naomi Osaka e malgrado abbia giocato una partita per nulla malvagia, con oltre 30 vincenti, si è arresa alla tenacia e al dinamismo dell’argentina.
La sfida tra le due era stata in qualche modo anticipata dalla frase di Podoroska di ieri in conferenza stampa, quando aveva elogiato la statunitense rivelando come sia da sempre un idolo per lei. E oggi la voglia di misurarsi a buon livello, condita alla solita attitudine encomiabile da cuore sudamericano, l’ha spinta al trionfo più importante della carriera. La semifinale al Roland Garros da qualificata e il successo contro un’autentica leggenda: la sua carriera è cambiata in maniera radicale nell’ultimo anno sportivo, e malgrado qualche difficoltà soprattutto sotto il punto di vista fisico ha ritrovato ritmo e fiducia nel momento più importante.
Il ritmo era forse il punto principale della sua gara odierna, perché si muoveva tanto bene e tendeva ad aprire gli angoli col dritto mentre il rovescio era un po’ lo stesso, ma unendo i fondamentali allungava gli scambi, rimaneva solida e serviva abbastanza bene da non essere facilmente attaccabile. Tolta un po’ di ruggine, invece, Serena aveva cominciato a crescere ma sul 4-3 si è fermata da uno smash sbagliato sul 30-30. Podoroska ha tenuto il servizio e ha fatto poi correre la statunitense, che perdeva campo e commetteva alcuni errori di troppo. L’atteggiamento però era ottimo, perché ha prontamente trovato la reazione e si è riportata avanti. Nel tie-break però l’inizio è stato negativo: un minibreak immediato per l’argentina, che l’ha pizzicata fuori posizione sul lato sinistro, ha indirizzato l’inerzia dalla sua fino al 5-1. La statunitense qui ha vinto un gran punto in attacco, ha cominciato a mettere pressione, c’era un errore per il 6-3 Podoroska ma da lì è stata perfetta leggendo soprattutto il terzo set point dove per la prima volta ha neutralizzato e ribaltato il dritto anomalo dell’avversaria con un tracciante vincente di dritto.
I problemi, però, si ripresentavano subito dopo. Un duro scambio sulla diagonale di dritto si concludeva con un suo cambio in lungolinea finito appena largo e al quarto set point l’argentina si portava avanti. Un parziale pesante, perché all’inizio del secondo Podoroska ha continuato a muovere il gioco e creare problemi a un’avversaria che stava a poco a poco perdendo lucidità e continuava a rimanere dietro nel punteggio. Sul 3-2, poi, Serena ha completamente perso il campo, lasciando scappare l’argentina fino al 5-2. A un passo dal traguardo Podoroska si è irrigidita e il peso del momento si è palesato nel suo braccio, lasciando alla statunitense 14 punti per l’aggancio sul 5-5, ma è stata ottima nel ripartire con un turno di battuta immediatamente sul 40-0 e approfittando sul 6-5 di un nuovo calo di energie dell’ex numero 1 per prendersi il match e qualificarsi per gli ottavi di finale dove avrà ora Petra Martic. Una chance importante, per entrambe.
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