BARTY NON SBAGLIA
Il giorno dopo un esordio abbastanza stentato, Ashleigh Barty è tornata in campo al Foro Italico con un piglio diverso. Mancano ancora le marce più alte, ma una maggiore concretezza e le solite armi importanti a disposizione le hanno consentito di approdare tra le migliori 8 del WTA 1000 capitolino, il miglior risultato della carriera. Era però una partita per lei importante, perché ieri non era stata sopra a un 30% della condizione e Veronika Kudermetova nella prima parte di 2021 è una giocatrice da rispettare e trattare con cura, perché al di là di un rendimento quasi da top-5 ha messo in bacheca piazzamenti importanti, ha vinto il primo titolo WTA, ha colto alcune vittorie contro ottime giocatrici come anche al primo turno qui a Roma contro Elise Mertens meritando abbondantemente un posto in top-30.
Scuola russa, e si vede benissimo che le piace una palla abbastanza pulita, imprimere potenza e si fa sentire con un buon carattere che da solo le aveva permesso di rimanere in partita a Madrid contro una Petra Kvitova niente male, fino a farle correre qualche brivido al terzo set. Oggi però Barty rappresentava l’ostacolo forse peggiore perché anche un’australiana non esplosiva è non in grado di essere “clutch”, come dicono gli anglosassoni (capace cioè di prendere al volo l’occasione), ha sprecato tanto nel primo set e si mostrava quasi sempre in difficoltà quando c’era un buon cambio di ritmo da parte della numero 1 del mondo.
Tutto è girato a suo sfavore dopo un inizio in cui era salita 2-0. Mancata la palla del 3-1 ha cominciato a sbagliare e a subire il momento. È arrivato l’aggancio di Barty sul 2-2, un lungo game dove “Ash” ha salvato tre palle break, uno scatto dell’australiana sul 4-2 e un altro game fiume con sei parità e due chance mancate per la russa mentre, di contro, l’avversaria cominciava a servire qualche ace nei punti importanti. Barty ha preso poi due set point già sul 5-2 ma ha dovuto attendere il 5-3 per chiudere e mettere una prima ipoteca sul risultato, messo in cassaforte dopo l’allungo sul 3-1 nel secondo parziale.
GAUFF AI QUARTI, TOP-30 ORMAI VICINA
Ai quarti di finale non ci sarà però una nuova sfida contro Aryna Sabalenka, perché la bielorussa ha ceduto il passo a una pimpante Cori Gauff, brava nel rendere la partita sul piano fisico e farsi forza nel gestire le sfuriate dell’avversaria. Non aveva, la numero 4 del mondo, la sorte di ieri quando aveva di fronte una giocatrice unicamente difensiva, encomiabile nello spirito ma senza trovare armi vere per fermare la valanga di vincenti (53 in due set). Gauff ha ben altro piglio ed è stata brava a costruire il risultato con una partenza importante e la reazione avuta sul 4-5, quando aveva subito un parziale di 3 game persi. Aryna, stavolta, sotto pressione è crollata e ha perso il primo set. A quel punto non è sembrata avere le forze a sufficienza per replicare quel livello, e nel secondo parziale la statunitense ha preso a poco a poco il comando, meritando il 7-5 6-3 conclusivo e qualificandosi per il secondo quarto di finale in un 1000 della stagione dopo Dubai.
SWIATEK, PRIMO “WINNING UGLY” DEL 2021
Per la prima volta nel 2021 Iga Swiatek è riuscita a completare vittoriosa una partita nata male e dove non ha mai veramente alzato il livello del proprio gioco, mantenendosi tra secondo e terzo set in uno stato di “hot & cold”: completamente a fasi alternate, prima un momento positivo e poi uno molto negativo, esasperando a tratti l’aggressività pur di non dover continuare lo scambio e prendendosi spesso rischi importanti.
In maniera rocambolesca, la polacca è emersa dalla battaglia di due ore e tre quarti contro Barbora Krejcikova, che già lo scorso marzo a Miami l’aveva messa in difficoltà non tanto nel punteggio finale quanto però nel ritmo in campo, facendola faticare nel colpire bene la palla e nel controbattere le sue traiettorie. Il 3-6 7-6(5) 7-5 conclusivo è valso anche il primo successo della ormai ventenne di Cracovia nel circuito WTA dopo aver salvato match point. Ce ne furono due, infatti, sul 6-5 15-40 per Krejcikova nel secondo parziale, in un game che stava ormai segnando la fine dell’avventura a Roma di Swiatek, che aveva regalato tre punti dal 15-0 tra cui due smorzate senza troppo senso.
Tutto il match fin lì era però abbastanza difficile da decifrare. Il primo parziale è stato un 6-3 Krejcikova maturato con sette game ai vantaggi dall’1-1 in poi. C’erano tantissimi errori e Swiatek sembrava quella più in difficoltà già solo nel posizionamento in campo, abbastanza un’anomalia considerato la sua adattabilità alla terra battuta ma è anche vero che già nel 2020 giocò un match piuttosto brutto all’esordio, perdendolo, contro Arantxa Rus. Quasi 50 gratuiti tra le due e una decina di vincenti appena potrebbero bastare nel far capire i problemi e Krejcikova ne ha approfittato grazie a un pizzico in più di bravura nel gestire momenti delicati, come uno 0-40 salvato sul 3-2 e servizio.
Iga faticava a sentire la palla e scivolava indietro di un break anche all’inizio del secondo, ma è riuscita a cogliere l’ultimo treno della sua giornata quando stava per lasciare i binari. Ha colpito un primo dritto vincente di qualità per tornare sull’1-2 e un game a zero per il 2-2 la riportavano mentalmente alla calma. Se il suo livello al servizio stava crescendo, in risposta i problemi nel rendersi attiva erano sempre presenti. Krejcikova ha perso un punto solo in ogni turno di battuta fino al 5-5, Swiatek invece ha anche dovuto salvare una pericolosissima palla break sul 3-4, riuscendoci grazie a una smorzata oltremodo perfetta, perché con pochissimo angolo l’ha messa proprio appena dopo la rete e facendola rimbalzare sulla parte esterna di riga. Sul 5-5 40-40, però, aveva una chance di arrivare a palla break in risposta ma non cominciava nemmeno lo scambio mandando il rovescio in risposta a metà rete su una seconda di servizio.
Stava crescendo tra vincenti e scelte di gioco, ma ancora mancava la finalizzazione e questo errore grave l’ha riportata un po’ in confusione, facendola scivolare sotto 15-40 nel game successivo. Nei momenti cruciali ha servito molto bene, ha retto lo scambio quando Krejcikova ha fatto partire lo scambio ed è arrivata al tie-break, dove comunque ha rischiato grosso perché per due volte avanti di un mini-break era sempre recuperata e due errori (di poco) dal 4-3 al 4-5 potevano costare caro. Le smorzate erano aumentate tanto da essere ormai abbastanza leggibili e Krejcikova è arrivata bene su quella sul 5-5 ma il suo recupero di dritto in slice è finito appena largo. Sul set point da salvare, a quel punto, la tensione le ha giocato un brutto scherzo con un doppio fallo che ha rinviato tutto al terzo.
Di nuovo, Swiatek era tra le due quella più incline all’errore e ai game sofferti. Krejcikova si manteneva in scia perdendo al massimo due punti, sul 2-3, e sul 3-3 è andata 15-40 ma di nuovo non ha saputo cogliere tre palle break in tutto, con Swiatek di nuovo molto precisa e accorta tra servizio e scambio inoltrato. Questa differenza è riemersa proprio nel finale: salvatasi, la polacca ha poi tenuto a zero e a 15 per salire 6-5 e nel dodicesimo game è riuscita nel piano tattico di non fare una mossa azzardata. Cominciava lo scambio e aspettava, cercando di dare alla ceca palle più scariche e vedendo quanto la solidità mostrata fin lì potesse reggere. Con una buona profondità si è portata 0-30, vincendo poi uno scambio ravvicinato a rete trovava tre match point capitalizzando il secondo e cogliendo il terzo quarto di finale in stagione.
PLISKOVA TORNA AI QUARTI
Campionessa nel 2019 e finalista nel 2020, Karolina Pliskova continua con il suo buon feeling al Foro Italico e torna tra le migliori 8 del tabellone superando 7-5 6-3 Vera Zvonareva, bravissima a rendere la vita il più difficile possibile alla ceca tra i tanti break del primo set e i game fiume di Karolina nella seconda frazione.
Tolta la brutta sconfitta contro Anastasia Pavlyuchenkova a Madrid, questo sta risultando essere il miglior momento di Pliskova fin qui nel 2021 e finalmente è riuscita a cogliere un piazzamento di buon valore in un torneo 1000. Ben lontani da proclami e accenni a un suo rientro a livelli molto alti, ma Roma sta tirando fuori il carattere della ex numero 1 del mondo e oggi ha chiuso con 32 vincenti e 34 errori gratuiti, numeri di buon valore soprattutto se si aggiunge i due game chiave del secondo set: sull’1-2 ha evitato che Zvonareva scappasse via con un nuovo break e ha chiuso un turno di battuta in 18 punti, dove ha salvato 4 palle break, e poi sul 3-3 è riuscita a strappare il servizio alla russa concretizzando lo sforzo alla quarta chance disponibile.
Risultati
[1] A. Barty b. V. Kudermetova 6-3 6-3
C. Gauff b. [7] A. Sabalenka 7-5 6-3
[15] I. Swiatek b. B. Krejcikova 3-6 7-6(5) 7-5
[12] G. Muguruza vs [5] E. Svitolina
[9] Ka. Pliskova vs [Q] V. Zvonareva
A. Ostapenko vs A. Kerber
P. Martic b. N. Podoroska 3-6 6-1 6-2
J. Pegula b. E. Alexandrova 6-3 6-4
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