K. Muchova b. [2] N. Osaka 6-4 3-6 6-1
Naomi Osaka ha bisogno di tempo per avere picchi di risultati sul rosso, è una tesi che si sta dicendo da tanto e non è una sorpresa che possa cadere vittima di qualche sconfitta nei primi turni dopo due anni di stop. Sarebbe però un grave errore ridurre il match di oggi a una semplice mancanza di confidenza da parte sua nei confronti del “rosso”, perché Karolina Muchova ha disputato un match quasi perfetto e ha messo in campo tutto quello che può far male non solo alla giapponese, ma a tante giocatrici di vertice.
La ceca è al terzo successo in stagione su tre partite contro top-10, aveva battuto tra l’altro la numero 1 al mondo Ashleigh Barty all’Australian Open e oggi ha fermato la giocatrice che subito la segue nel ranking con il suo tennis di intelligenza e variazioni, sfruttando tutta la grandezza del campo e scegliendo forse meno potenza ma tanta qualità nei propri colpi, giocando con gli angoli stretti e difendendosi con abilità per ribaltare poi gli scambi. Un 6-4 3-6 6-1 che ha avuto solo una sbavatura, di fatto, quando nel secondo parziale era sì avanti di un break ma non era supportata dallo stesso rendimento con la prima palla che nel primo parziale le aveva dato un 6-4 divenuto molto più facile di quanto il punteggio non dica.
Ci ha messo sei punti per entrare in partita “a modo suo”, ma sullo 0-1 0-15 ha trovato la prima apertura avendo poi la palla sul suo dritto e scegliendo meno potenza e più piazzamento nella porzione di campo scoperto. Questo sarà poi il leit motiv del suo match.
Lo avevamo anticipato: questo test sarebbe stato importante per Naomi, e a conti fatti ci sono alcuni punti positivi da raccogliere. Non si muove male, altre big in passato avevano mostrato molta più difficoltà a capire la terra battuta se si “nasce” sul cemento, ma l’assenza totale di esperienza da più piccola si fa sentire. Lei è alla scoperta di sé stessa, Muchova è invece “diabolica”. Sull’1-1 ha preso il break che ha deciso la frazione: Osaka non trovava prime di servizio, aveva commesso un doppio fallo e si è fatta raggiungere sul 40-40. Qui Muchova ha risposto benissimo e Naomi ha mancato il colpo di dritto successivo, e con il secondo doppio fallo è andata sotto nel punteggio. Karolina ha poi avuto contro una palla break, che sarà anche l’unica concessa per un’ora, e si è inventata il coniglio dal cilindro di un serv&volley da manuale contro un’avversaria che poteva spararle addosso una risposta ingiocabile. Coraggio e talento, riproposto sul 4-3 quando sul 40-30 le è mancata la prima palla con cui stava vincendo l’80% dei punti e si è trovata a dover mettere la seconda con cui era al 25% di resa. Osaka è entrata nello scambio e lei ha resistito in difesa, scivolando e rigiocando la palla finché al terzo attacco della giapponese è riuscita a girare il punto col rovescio e a chiudere di dritto.
Zero rischi sul 5-4 e primo set intascato in 40 minuti. L’inizio del secondo vedeva l’inerzia continuare, con Osaka un po’ sfiduciata e che di nuovo sull’1-1 veniva colpita in risposta con Muchova che allungava sul 3-1. La differenza però, che ha portato al cambio di rotta, era una percentuale di prime sotto al 50%. La numero 2 del mondo sul 2-3 ha trovato la prima vera apertura di campo col dritto, scambiando con più intensità sulla diagonale e poi andando col rovescio e facendo il break prendendo campo proprio col dritto. Si è aperta una nuova fase: la giapponese aveva ritmo al servizio, di colpo i suoi rovesci incrociati trovavano ottimi piazzamenti laterali e il dritto era sempre molto vicino alla riga. In quello scatto fatto, Muchova si è trovata incapace di ripetere quanto fatto fin lì e perdeva campo, trovandosi almeno un metro dietro la riga di fondo e senza più tempo per impostare le traiettorie che voleva, ormai quasi solo sulla difensiva. Sul 3-4 ha avuto la chance del pareggio ma Osaka è entrata in campo col proprio rovescio. Muchova, a quel punto, doveva prendere più rischi e ha fatto doppio fallo, mentre il dritto ha ceduto poco dopo per il 5-3, divenuto 6-3 Osaka in un amen. Eppure, e qui si è deciso tutto, la ceca è stata bravissima a non far pesare quel momento ripartendo al servizio nel terzo set da dove aveva concluso il primo.
Game chiuso da una prima carica e un dritto successivo molto profondo che Osaka non ha controllato. Sull’1-0 Karolina andava subito all’attacco in risposta con lo stesso gioco proposto 40 minuti prima. Naomi non era pronta a quel livello e con un bel dritto sulla riga Muchova è andata 2-0, concretizzando in un attimo per il 3-0. L’ultimo treno della giapponese è passato sul 3-1. Muchova ha vinto un punto straordinario sullo 0-15 andando in difesa totale prima a destra e poi a sinistra, pescando il jolly col rovescio lungolinea a ribaltare a suo favore l’ennesimo scambio del match. Osaka arrivava sul 30-30, ma da lì la ceca ha messo in campo un’ottima prima a uscire e poi Naomi ha mancato la seconda risposta, gettando la racchetta a terra. Il servizio di Karolina era tornato a quasi il 75% di prime in campo, con una percentuale quasi del 90% di punti vinti. La pressione stava aumentando per la numero 2 del mondo, che si è incartata anche nel game successivo e alla terza palla break ha ceduto ancora, colpita dalla precisione e dagli angoli della ceca, che ha suggellato così una grande partita e al prossimo turno avrà la numero 16 del seeding Maria Sakkari, che ha battuto 6-3 6-3 Anett Kontaveit.
[5] A. Sabalenka b. D. Kasatkina 6-3 6-3
6-1 6-2 al primo turno contro Vera Zvonareva, 6-3 6-3 contro Daria Kasatkina al secondo. Aryna Sabalenka sembra aver recuperato abbastanza bene a livello fisico dal fastidio alla coscia nella finale di Stoccarda, e viene un po’ da ripensare alla serie fatta dalla semifinale in Germania senza quei set persi in finale contro Ashleigh Barty: 6-3 6-2 contro Simona Halep, 6-3 all’australiana e ancora adesso due turni dove ha messo insieme 77 vincenti su 136 punti conquistati in due partite.
Vive sempre in bilico tra spettacolo e follia, ma in questo suo tennis così aggressivo si sta vedendo qualcosa di buono per la terra battuta e che potrebbe realmente aiutarla andando avanti. Contro Zvonareva aveva provato tante palle corte, riuscendoci in rare occasioni, ma l’atteggiamento mentale era perfetto per prepararsi alla partita odierna dove avrebbe avuto molta più resistenza dall’altra parte della rete e non poteva colpire solo a tutta ma doveva inserire quanti più strumenti possibili per non farsi intrappolare nel tennis meno potente ma più “da terra battuta” dell’avversaria.
Kasatkina sta tornando a giocare a livelli interessanti. Il rosso la aiuta, ma a livello mentale è ben altra giocatrice rispetto a qualche mese fa. Già al primo turno aveva sprecato sette match point contro Irina Camelia Begu e un 5-2 al terzo riuscendo comunque a dimenticare il passaggio a vuoto e imporsi 7-1 al tie-break. Oggi è rimasta lucida in un primo set dove Sabalenka era partita fortissimo tra smorzate e vincenti in serie con un parziale di 12-2 fino allo 0-3 15-40 e l’ex top-10 al servizio. È emersa da quel delicato game e ha creduto di poter riportare in pari quel parziale malgrado si fosse trovata sotto 1-5.
Sabalenka ha cominciato a essere spostata in maniera importante, con angoli stretti soprattutto sul dritto che aprivano tutta la porzione di campo alla sua sinistra, ma è riuscita a fermare il recupero della russa proprio all’ultimo, quando ha concesso la palla del possibile 4-5. Era un game reso ancor più delicato da una decisione errata sul 15-15 quando ha lasciato una palla finita sulla riga e sul 15-30 ha mancato la prima e si è trovata infastidita da un insetto prima di servire la seconda. Non ha perso concentrazione, si è poi portata a set point con la prima e pur mancando la chiusura non è capitolata sulla palla break concessa, chiudendo al secondo set point.
Nel secondo parziale è ripartita nello stesso modo. Sul 6-3 3-1 0-15 il contatore dei vincenti la vedeva già a 24 contro i 5 della sua avversaria. Era prevedibile avere una differenza chiara tra le due per le diverse caratteristiche, ma i numeri di Aryna stavano ripercorrendo quelli oltremodo positivi del primo turno e in questo stato era difficilissimo da scardinare. Non è andata in tilt nemmeno sul 4-3 quando la prima l’ha abbandonata e dal 40-15 ha commesso tre doppi falli, per sua fortuna, l’ultimo è arrivato su una nuova chance del 5-3. Fosse andata a difendere una palla break le sensazioni potevano essere diverse. Invece si è ripresa con una prima all’incrocio esterno e ha chiuso un game pesante, perché le ha dato modo di attaccare immediatamente in risposta. Ha mancato il possibile primo match point a causa di una volèe mal giocata di dritto, ma subito dopo, prendendo match point con un rovescio lungolinea vincente, ha aperto benissimo il campo con un dritto molto carico di spin e ha chiuso con una volèe di rovescio in nonchalance totale. Il campo era libero, ma era molto simile allo scenario precedente. Di testa sembra stare benissimo, e potrebbe essere un problema per le altre.
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