Difficile, e probabilmente sbagliato, non partire dall’ottavo punto del tiebreak, quando uno dei tanti terribili scambi veniva quasi concluso da una splendida palla corta di rovescio di Berrettini. Tsitsipas produceva uno sprint rapido ed elegantissimo e con la punta della racchetta rimandava dall’altra parte una palla che sorprendeva Berrettini a rete. Il fatto era che la pallina presa da Tsitsipas aveva forse (probabilmente?) rimbalzato due volte e Berrettini correva a cercare giustizia da Bernardes. Il mezzo italiano – Bernardes vive dalle parti di Bergamo – non era d’accordo e con il 5-3 sostanzialmente finiva la partita di un Berrettini perfetto per 50 minuti.
Inutile mascherare la selusione perché Berrettini aveva giocato un primo set sostanzialmente perfetto e non soltanto al servizio – con cui ha raggiunto un risultato quasi da record, visto che Tsitsipas ha fatto appena un punto in sei turni di risposta – ma anche entrato nello scambio. Berrettini, finalmente a posto fiiscamente, non solo si spostava con una certa agilità per colpire di dritto ma addirittura riusciva a tenere senza particolari problemi di rovescio. Così i turni di servizio di Tsitsipas erano sicuramente più combattuti peccato che il greco riusicva sempre ad uscirne in qualche modo. Quando Berrettini ha realizzato il primo punto, un minibreak, nel “gioco decisivo” pareva fatta. Invece Tsitsipas, prima del “fattaccio” ha dimostrato che è cresciuto e non di poco. Ha alzato l’attenzione e dopo essere andato sotto 2-0 non ha sbagliato più. Berrettini ha perso la prima e sulle seconde, perfette fino al tiebreak, non ha più fatto un punto. Poi, sul 3-4 il punto raccontato all’inizio.
La partita si è chiusa sostanzialmente qui, perché Berrettini non riusciva a mantenere il livello del primo set, costato tanta fatica mentale, più che fisica, mentre Tsitsipas riprendeva la sua solta velocità di crociera. E vale la pena sottolineare che tra i due una certa differenza c’è, che Berrettini può colmare solo giocando una partita perfetta. Tsitsipas non si è scomposto particolamente, anzi ha continuato a giocare così così, perdendo la possibilità di scappare subito all’inizio del set. La cosa gli è riuscita nel turno successivo, Berrettini ha prodotto l’ultimo sforzo nel quinto game – quando è riuscito ad arrivare alle due uniche palle break del match – ma annullate quelle la partita si è trascinata fino all’inevitabile epilogo, con Tsitsipas che riusciva anche ad allungare ulteriormente.
La sensazione finale è che questa partita debba essere vista con particolare attenzione dall’entusiasta pubblico nostrano, perché per quanto Berrettini e Sinner promettano grandi cose, fuori da lì non c’è gente che sta a guardare i progressi dei nostri. Tsitsipas è uno che ha poco più di 22 anni e cresce di partita in partita, con un talento non certo inferiore a nessuno. Approcciarsi al match con convizione è sicuramente una qualità, ma è meglio essere preparati a capire che spesso, molto spesso, andrà come oggi.
In mattinata Djokovic ha disposto senza problemi del qualificato Davidovich Fokina, che si pesnava potesse dare qualche fastidio in più al numero 1 del mondo, soprattutto dopo aver iniziato il match con un break. Invece il serbo ha ingranato la quarta e ha concesso solo un’altra coppia di game allo spagnolo.
La piccola sorpresa di giornata è stata la vittoria Opelka, o meglio la sconfitta di Karatsev, che dopo aver battuto Medvedev sembrava seriamente candidato a incontrare Nadal in semifinale. E invece.
Ottavi di finale
[1] N. Djokovic vs [Q] A. Davidovich Fokina 6-2 6-1
[5] S. Tsitsipas b. [8] M. Berrettini 7-6 (3) 6-2
[4] D. Thiem vs L. Sonego
[10] R. Bautista-Agut vs [7] A. Rublev
[Q] F. Delbonis b. F. Auger Aliassime 7-6(3) 6-1
R. Opelka vs A. Karatsev 7-6(6) 6-4
[6] A. Zverev b. K. Nishikori 4-6 6-3 6-4
[2] R. Nadal b. [13] D. Shapovalov 3-6 6-4 7-6(3)
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