Dopo l’indiscrezione di ieri sera de L’Équipe era ormai solo questione di tempo per avere l’ufficialità, arrivata nelle prime ore di giovedì 8 aprile.
Il Roland Garros cambia data, venendo spostato dal 30 maggio al 13 giugno o, come scrivono da Parigi, dal 24 maggio al 13 giugno comprendendo anche le qualificazioni.
La Francia, che è entrata da poco in un nuovo lockdown nazionale, deve fare i conti con una nuova impennata di casi che costringe il secondo Slam a spostare la propria data. La federazione francese ha deciso per una sola settimana perché spera che essendo comunque a poco meno di due mesi ci sia il tempo per arrivare a fine maggio con una situazione epidemiologica migliore e che possa permettere al torneo di avere possibilità di accogliere più pubblico di quanto sarebbe previsto ora, prossimo allo zero.
Il cambiamento arriva con pochissimo tempo per ricambiare i piani per giocatori e giocatrici e non tutti saranno contenti, soprattutto chi non gode di ottima classifica e rischia di perdere tre o anche quattro eventi. Alizé Cornet nello studio di Tennis Channel, post vittoria contro Elise Mertens a Charleston, si è espressa in maniera abbastanza dura contro la decisione per gli effetti che può avere su tutto il calendario in un periodo così denso: “Rimanga tra noi: il nostro ministro dello sport è un disastro. Non ho nulla contro la persona ma non è capace a prendere buone decisioni. È come se non le importasse So che la direttiva è arrivata dal governo e forse è un bene per loro perché spostando di una settimana potrebbero avere più spettatori, ma è comunque una decisione molto egoista da parte loro perché il calendario verrà colpito da questa decisione e non è facile. Capisco non sia un momento facile per il torneo, ma bisogna pensare ai giocatori e al calendario e a tutti quei tornei che già cercavano uno spazio in un calendario molto ristretto”.
Più o meno in contemporanea a questa ufficialità, un comunicato di ATP e WTA annunciava che devono adesso capire come rivedere quella parte di stagione con i vari tornei maschili e femminili che vengono colpiti da questa decisione (‘s-Hertogenbosch, Nottingham, Stoccarda) e che rischiano di non essere giocati per il secondo anno di fila, con gravi danni alle loro casse e con zero tempo di reazione perché una macchina organizzativa del genere non può ricevere un colpo così a due mesi dalla partenza. Wimbledon, tra l’altro, ha comunicato che non cambierà data, e dunque c’è il concreto rischio che la stagione su erba venga accorciata alle sole quattro settimane che erano fino a qualche anno fa, col guaio di andare a rovinare una parte di stagione già molto breve e senza veri appuntamenti “pesanti” oltre allo Slam. L’unica alternativa, al momento, è di far giocare quei tornei che verrebbero colpiti dal Roland Garros nella seconda settimana dello Slam parigino quando già molti giocatori e giocatrici sono eliminati. Al momento non sembra però che potrà essere questa la via.
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