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WTA San Pietroburgo: Kasatkina e Gasparyan in finale, sconfitte Kuznetsova e Zvonareva

Non ci sarà la prima finale in carriera tra Svetlana Kuznetsova e Vera Zvonareva, divenuto uno dei vari spunti di interesse della giornata odierna, perché al loro posto ci sarà spazio per Daria Kasatkina e Margarita Gasparyan.

Due giovani non più di primo pelo, che hanno passato lunghi periodi di difficoltà (soprattutto la seconda) e che ora (soprattutto la prima) stanno cercando di risalire la corrente.

Il torneo di San Pietroburgo, come detto nei giorni scorsi, è un luogo ideale visti i tanti punti a disposizione rispetto al tabellone iniziale e così per Gasparyan il 6-2 7-6(9) ai danni di Zvonareva vale la certezza di aver ritrovato la top-100 dopo quasi due anni mentre per Kasatkina il rocambolesco 1-6 6-0 6-2 contro Kuznetsova la porta a soli 25 punti dal rientro in top-50, lei che però era stata anche top-10 a inizio del 2019.

Se per Gasparyan, considerata da sempre un’ottima giocatrice ma rovinata malamente da una serie infinita di problemi fisici, gli ultimi anni persi sono un fardello enorme, per Kasatkina questo inizio di 2021 sembra rappresentare sempre più un punto di ripartenza vero e diversi numeri fin qui la stanno accompagnando in prestazioni che ricordano sempre più il periodo di crescita fino al 2018: 11 vittorie nelle ultime 12 partite, 7 successi su 8 partite al terzo set, 5 vittorie rientrando da un set di ritardo nelle ultime 6. La Kasatkina che vedevamo anche prima del Philipp Island Trophy era una giocatrice che stava, piano piano, cambiando atteggiamento in campo, poi dal torneo tenutosi nella seconda settimana dell’Australian Open questa sensazione si è fatta passo passo sempre più concreta.

Nei periodi più bui dimostrava di essere troppo passiva, ma soprattutto sembrava non avere la forza mentale di reagire. Mancano test contro avversarie in top-30 per cui ogni discorso va calibrato, ma il fatto che ancora adesso pur con due finali raggiunte in stagione non avrebbe i punti per rientrare in top-50 sembra molto significativo di quanto sta lavorando e quanto indietro fosse precipitata. Il suo livello attuale è ben oltre quella soglia, oggi ha subito la precisione e l’aggressività di Kuznetsova nel primo set dove ha retto nei primi tre game e malgrado il 6-1 subito era molto più vicina nei singoli game tanto che Svetlana ha vinto quattro game ai vantaggi, alcuni anche piuttosto complicati, e gli altri due se li è presi rientrando al servizio da 0-30. Tutto il duro lavoro fatto, però, ha cominciato a chiedere il conto a inizio del secondo set quando Kuznetsova è rimasta senza energie per contrastare il lungo palleggio dell’avversaria.

Come successo ieri contro Veronika Kudermetova, quando Kasatkina ha preso il centro del campo e gestiva meglio gli scambi ha cominciato a mandare in tilt l’avversaria. Faceva quello che voleva tra variazioni e traiettorie calibrate, piazzando alla perfezione la palla. Non c’era mai l’idea di avere il vincente subito, ma era nella condizione in cui pianificava lo scambio per far suo il punto anche al quarto tentativo, quando Kuznetsova non aveva più le energie per ributtare la palla al di là della rete. Anche per questo gli errori non forzati della connazionale sono aumentati: l’ex numero 2 del mondo stava sì andando fuori giri ormai sistematicamente, ma anche perché sentiva che o faceva qualcosa di più rischioso o non ne usciva. E game dopo game dopo game aumentava la frustrazione, la scarsa lucidità e un’avversari che non sbagliava quasi più nulla ameno tatticamente e la partita era completamente capovolta.

Addirittura 6-0 Kasatkina nel secondo set, con una serie di game terminata dopo 8 consecutivi in suo favore. Kuznetsova si è scossa, è riuscita a rimanere in scia finché ha potuto, ma sul 2-4 malgrado aver recuperato da uno 0-30 (pasticcio a rete abbastanza anomalo di Kasatkina) Daria ha piazzato il dritto sulla riga laterale per il 30-40, convertendo la chance e andando a servire per il match, non mancando l’occasione.

Domani tornerà in campo contro Gasparyan, anche lei in uno stato di forma molto alto fin dalla prima partita qui a San Pietroburgo contro Kristina Mladenovic. Ieri contro Ekaterina Alexandrova ha controllato la partita per lunghi tratti, subendo un po’ il rientro finale ma prendendosi meritatamente la vittoria prima del tie-break nel secondo set. Oggi l’andamento è stato, un po’ a sorpresa, abbastanza simile. Un 6-3 7-6(9) caratterizzato però da un finale di secondo set molto rocambolesco: Gasparyan sentiva tanto lo scoglio della finale più importante della carriera, perché le dava la top-100 dopo tanto tempo, la certezza di essere al Roland Garros, una finale prestigiosa in casa e tanti motivi per riemergere da un periodo di appannamento generale.

Protagonista di tanti vincenti (27, +11 rispetto agli errori non forzati) e molti col suo rovescio a una mano, è stata avanti per due volte di due break nel primo parziale salvo non riuscire mai ad allungare, ma sul 5-3 è risalita da 40-15 Zvonareva con alcuni dritti colpiti male dall’avversaria e sul primo set point ha lasciato andare il rovescio a una mano incrociato stretto. Sfruttando il momento favorevole saliva 3-0 nel secondo set, poi 5-3, ma non chiudeva. Stava sentendo il momento e il corpo era anche abbastanza scomposto rispetto ai minuti precedenti, tanto che sul 6-5 30-30 Zvonareva ha servito una seconda palla a 120 all’ora, centrale, e lei coi piedi due metri dentro al campo è andata di solo braccio sulla palla mettendola lunga, con un altro dritto mancato di tensione nel punto dopo.

Il tie-break è stato carico di emozioni: Gasparyan sul 2-0 aveva la palla comoda per andare con un doppio minibreak di vantaggio ma dalle tribune qualcuno ha urlato quando un suo rovescio incrociato ha pizzicato la riga e la palla non è stata chiamata “out”, così da distrarla e farla sbagliare. Da lì si è disunita, è sì andata 3-1 ma ha cominciato a giocare male e sbagliare tanti slice di rovescio. Zvonareva era 6-4 e servizio, ma ha mancato il primo set point perché la connazionale è riuscita a giocare il dritto vincente sull’incrociato. Molto più grave il secondo, quando Gasparyan ha dovuto servire la seconda e lei non ha colpito bene col dritto una palla che le arrivava comoda a 122 chilometri orari. Si è comunque presa un terzo set point ma ha cercato male la palla (lato del rovescio) coi piedi. Gasparyan, sull’8-7, ha avuto il primo match point ma dopo aver servito una prima che sembrava buona ma è stata chiamata “out” ha deciso di spingere per non rischiare di essere nuovamente aggredita ma ha commesso doppio fallo, con Zvonareva poi che si difendeva molto bene rigiocando una palla finita sulla riga e facendo sbagliare l’avversaria che colpiva indietreggiando. Sul quarto set point, però, anche lei ha commesso doppio fallo. Le due hanno girato sul 9-9 e poi Gasparyan ha trovato il secondo match point gestendo bene una palla nei pressi della rete e di nuovo, sul 10-9, una volta messa la prima ha potuto finalmente comandare, chiudendo col dritto in avanzamento per la prima finale da Tashkent, nel 2018.

Ha perso quasi un anno e mezzo a causa di tre interventi al ginocchio sinistro, tra metà 2016 e fine del 2017, e non è più riuscita a riavvicinarsi alla top-50. Aveva avuto un bel periodo di forma proprio nel 2018 quando da maggio a novembre aveva scalato la classifica da fuori dalle prime 1000 fino al rientro in top-100 proprio in scadenza dell’ultimo protect ranking, condizione fondamentale perché non ha l’appeal per avere wild-card. Da allora però sembra che i gravi problemi l’abbiano un po’ ridimensionata. Fino a ora, almeno. Chissà cosa potrà cambiare da adesso in avanti.

Risultati

[WC] M. Gasparyan b. [WC] V. Zvonareva 6-3 7-6(9)
[8] D. Kasatkina b. [4] S. Kuznetsova 1-6 6-0 6-2

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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