Si è chiusa una settimana di novità improntate al futuro.
In campo maschile l’Argentina festeggia la scoperta di un nuovo talento uscito dal nulla che segna una ventata di freschezza di cui il tennis argentino aveva veramente bisogno. Nel torneo di casa, a Cordoba, Juan Manuel Cerundolo (classe 2001 e numero 335 del ranking), con alle spalle appena 3 vittorie ITF ed appena sette match vinti nel circuito Challenger, fa il suo debutto nel circuito maggiore passando per le qualificazioni (dove vince tre partite). Batte all’esordio il brasiliano Seyboth Wild e poi in rimonta la testa di serie numero 3 Kecmanovic. Resta concentrato e, sempre al terzo, supera il brasiliano Monteiro, il connazionale Coria e in finale l’esperto spagnolo Ramos Vinolas, numero 46 del mondo. Alza a 19 anni e 3 mesi il suo primo trofeo importante ritrovandosi da stamane al numero 181 della classifica, dopo un balzo in avanti di 154 posizioni.
Cerundolo è il primo tennista argentino nato dal 1996 ad oggi a vincere un match nel circuito maggiore ed il più giovane a vincere un titolo ATP dal 2001 quando Guillermo Coria si impose a Vina del Mar battendo in finale il connazionale Gaudio all’età di 19 anni e 1 mese. Ed è anche il primo debuttante nel circuito maggiore a vincere un torneo dal 2004, quando lo spagnolo Santiago Ventura si impose a Casablanca superando in finale lo slovacco Hrbaty.
E’ anche l’ottavo under 20 a vincere un torneo maggiore dal 2016:
Anche l’Australia festeggia. Al torneo di Singapore ha per la prima volta assaporato il gusto della vittoria il 21enne Alexei Popyrin alla sua prima apparizione in finale. Ha superato nell’ultimo atto il kazako Alexander Bublik, alla sua quarta finale, che dovrà rimandare ancora una volta l’appuntamento con la prima vittoria accontentandosi per ora del nuovo best ranking (43).
Questo risultato consente al tennista australiano di riprendere la risalita in classifica che si era interrotta il 29 agosto 2019 quando ottenne il best ranking al numero 87 raggiunto attraverso ben 39 avanzamenti progressivi tra il 2018 e il 2019. Da oggi è numero 82 del mondo.
Il terzo torneo in calendario questa settimana ha visto l’irruzione straniera nel feudo francese di Montpellier; laddove in 10 edizioni svoltesi dal 2010 era sempre approdato in finale almeno un tennista di casa e ben 8 volte il trofeo era stato alzato da uno di loro, quest’anno l’ultimo tennista transalpino rimasto in gara è uscito nei quarti di finale, a conferma della fase di forte decadimento che sta attraversando il tennis francese in attesa di un rinnovamento che stenta a concretizzarsi.
Al termine di una finale tra over 30 molto combattuta , si è imposto il belga David Goffin che ha avuto la meglio, in rimonta, su quel “cagnaccio” di Bautista Agut (n.13 in classifica) ,che ora tallona in classifica a soli 10 punti.
Altri numeri della settimana maschile:
1 – L’unico tennista transalpino approdato nei quarti è stato Ugo Humbert, sconfitto da Bautista Agut. Occupa la 31sima posizione del ranking (terzo francese dopo Monfils e Paire), ed è l’unico francese degli otto compresi tra i primi 70 ad avere meno di 30 anni.
3 – Le partite concluse al terzo set, delle quattro giocate da Goffin, vincitore a Montpellier.
4 – Le sconfitte subite dal kazako Bublik in altrettante finali disputate in carriera:
5 – I tornei vinti da David Goffin, tennista belga col maggior numero di successi. Non vinceva dal torneo di Tokio del 2017.
17 – Le finali in carriera di Bautista Agut che mancava l’appuntamento con l’ultimo atto di un torneo da Doha 2019, dove si impose su Thomas Berdych. Il bilancio complessivo dello spagnolo è di 9 vittorie e 8 sconfitte.
19 anni e 3 mesi – L’età di Juan Marcel Cerundolo, che diventa il più giovane argentino a vincere un match ATP dal 2007 quando Martin Del Potro, al torneo di Parigi Bercy battè lo spagnolo Feliciano Lopez al primo turno.
335 – Il ranking di Cerundolo, che è quinto nella graduatoria dei vincitori di tornei maggiori nell’Era Open col ranking più basso:
Circuito Wta
Il torneo WTA 500 di Adelaide, che ha chiuso la tournee australiana del tennis femminile, ha emesso un verdetto molto interessante: la giovane polacca Iga Swiatek (classe 2001) conferma di avere le stimmate della campionessa. Pur non avendo raccolto scalpi di prima grandezza, ha dimostrato in tutti gli incontri disputati, una indiscussa superiorità e una forte personalità a supporto delle doti tecniche di primo livello che erano emerse in occasione della clamorosa vittoria di ottobre scorso sulla terra rossa del Roland Garros.
Pressocchè perfetta la conduzione della gara durante la finale in cui aveva di fronte una Belinda Bencic che mancava l’appuntamento con una finale dall’ottobre 2019 e che sta lentamente ritrovando la forma che le aveva consentito nel 2016 di fare irruzione per la prima volta nella top 10 (direttamente al n.8), a 18 anni e 11 mesi, dopo aver disputato la finale a San Pietroburgo.
Per effetto dei punti guadagnati questa settimana, la Swiatek fa un ulteriore passo avanti verso la Top Ten cui è predestinata, salendo dal 17°al 15° posto alle spalle di Victoria Azarenka.
Altri numeri del torneo di Adelaide:
3 – Le finali disputate in carriera dalla Swiatek nel circuito maggiore. Dopo quella persa a Lugano nel 2019 (contro Hercog, 3-6 6-3 3-6), si è imposta al Roland Garros nel 2020 (su Kenin, 6-4 6-1) prima del successo di ieri ad Adelaide. Ove si considerino le sette vittorie ottenute nel circuito ITF in altrettante finali disputate, il bilancio complessivo nelle finali disputate in carriera è di 9 vittorie e una sola sconfitta.
22 – I game persi dalla Swiatek nei 5 turni disputati ad Adelaide senza perdere un set. Quando vinse al Roland Garros lo scorso anno lasciò in totale, alle 7 avversarie sfidate, 28 game.
La settimana degli italiani:
Settimana decisamente incolore per i tennisti azzurri. Al di là di Roberto Marcora che a Singapore è tornato a vincere un match nel circuito maggiore, prima di cedere al francese Mannarino numero uno del seeding, prestazioni degne di essere segnalate non ce ne sono state. Poteva essere un ottima occasione per assistere al salto di qualità definitivo che ci aspettiamo da Lorenzo Sonego impegnato a Montpellier dove partiva da settimo favorito, ma quando, dopo due turni agevoli contro il francese Gaston e l’americano Korda, si è trovato di fronte a Goffin, avversario forte ma sicuramente alla sua portata, non ha espresso la determinazione necessaria, rassegnandosi alla sconfitta in due set. Anche Jannik Sinner, benché giustificato in parte da un risentimento muscolare alla schiena, dopo aver vinto autorevolmente il primo parziale, ha finito per subire troppo il gioco dello sloveno Bedene che a questo punto è l’avversario che ha incontrato maggiormente in carriera nel circuito maggiore (4 volte) con un bilancio al momento sfavorevole (una vittoria e tre sconfitte), il che lascia pensare alla necessità da parte del tennista altoatesino di allargare un po’ la rosa di soluzioni tattiche da portare in dote contro avversari più esperti.
Per effetto dei modesti risultati di questo periodo, il numero dei tennisti azzurri nei top 100 è sceso da 8 a 7 per effetto della retrocessione al 101simo posto di Gianluca Mager, uscito malamente all’esordio nel torneo di Cordoba per mano della wild card Francisco Cerundolo, fratello maggiore dell’ormai più famoso Juan Manuel. In attesa di un pronto riscatto da parte del tennista sanremese, aspettiamo anche Lorenzo Musetti che ha raccolto meno gloria di quanto si aspettasse dai cinque challenger disputati dall’inizio dell’anno ed è n.115 della classifica, ma è sicuramente pronto per il salto di qualità definitivo.
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