Non c’è stata storia nella seconda semifinale dell’Abierto Mexicano Telcel, come forse non era troppo difficile prevedere. Musetti ha toccato con mano, posto che non lo sapesse, la differenza tra un top5 in una giornata decente e un top10 – o peggio un’ex top10 – in giornata storta. Tsitsipas, fra l’altro appunto in una giornata di buona vena, non ha dato al ragazzo di Carrara la possibilità neanche di entrare in partita, perché è stato solido al servizio, attento in risposta, molto reattivo e insomma ha spiegato come si deve essere per rimanere a lungo nell’élite di questo sport. a tanta sostanza Musetti ha opposto quello che ha in questo momento: una certa brillantezza, un gioco fantasioso, la capacità di corsa, un buon servizio e uno schema che rivedremo spesso negli anni: rovescio stretto ad allontanare l’avversario dal campo e successivo colpo in ulungolinea giocato con tanto anticipo da sembrare quasi una demi volée. Molto bello e molto efficace.
Tsitsipas ha capito rapidamente l’andazzo e anche lui ha utilizzato il match per provare qualche sortita in avanti, testare le sue capacità di recuperò sulle palle corte di Musetti e tutto sommato divertirsi nel cercare anche lui soluzioni poco convenzionali. Come forse si capisce è venuta fuori una partita divertente, forse più vicina ad un’esibizione che ad una semifinale di un “500” ma che il pubblico avrà gradito, almeno come intermezzo alle terrbili bordate che si vedono in giro per i campi del mondo. In cronaca non c’è molto da raccontare, Musetti ha tenuto il primo servizio dopo aver salvato una palla break, e poi ha subito un parziale di cinque game di fila, che ha pensato bene di interrompere chiedendo le cure del massaggiatore alla fine del primo set. Riposato e con le idee un po’ più in ordine Musetti ha fatto partita pari per i primi cinque game del secondo set, ma poi è di nuovo sopraggiunta una certa stanchezza mentale più che fisica e la partita è finita lì. L’ultimo game ha racchiuso un po’ il match, con Tsitsipas che arrivava al match point perché Musetti giudicava male una propria prima e non rigiocava una risposta di Tsitsipas; col salvataggio dei primi match point con spettacolare serve and volley prima e con una smorzata seguita da uno splendido lob; con Tsitsipas che restituiva il lob e chiudeva dopo che Musetti aveva rimandato dall’altra parte anche uno smash. Insomma grande divertimento, forse contro Zverev la partita sarà più intensa ma avrà meno spettatori
Musetti chiude una settimana che ricorderà, dalla quale deve portare con se oltre che la top100 e la consapevolezza di poter fare partita pari già con tanti, la serenità di comprendere che più che le partite contro Schwartzman e Dimitrov, buone per chi deve vendere tappeti, è quella contro Tiafoe che deve ricordare, perché un paio d’anni fa Frances sembrava destinato a grandi cose e poi si è interessato ad altro. Come già detto sarà facile seguire il giovane carrarese, perché le partite sono divertenti, sperando che non diventi come Fognini.
Semifinali
[1] S. Tsitsipas b. [Q] L. Musetti 6-1 6-3
[2] A. Zverev b. D. Koepfer 6-4 7-6(5)
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