Quello che è stato è stato. Inizia un nuovo anno ed è giusto ricominciare, ma non da zero: il tennis italiano ricomincia da tre. Matteo, Fabio e Lorenzo sono pronti ai blocchi di partenza per affrontare le sfide del 2021 all’insegna di un tricolore più che mai fiero.
Per Matteo Berrettini il 2020 è stato un anno di assestamento in verità, perché è sempre difficile riconfermarsi e consolidare il successo che ti travolge esplosivo e inaspettato. Lo è ancora di più se si aggiungono problemi fisici e il dover ripartire dopo lo stop forzato per il Covid.
Solo nove partite vinte in questo sfortunato anno, ma il nostro azzurro è riuscito comunque a mantenere la decima posizione del ranking mondiale. Il torneo di Antalya sarà il primo appuntamento del nuovo anno, poi Matteo volerà in Australia con l’obiettivo di mettere a tacere i malumori di una stagione altalenante. Chi scalpita e non vede l’ora di riprendere a giocare è il trentatreenne Fognini.
Il nostro Fabio è impaziente di tornare in campo e soprattutto è pronto a dar battaglia: inutile negarlo, nel mirino ci sono le ATP Finals di Torino e quale migliore motivazione per iniziare con grinta questa nuova stagione della partecipazione al torneo dei maestri?
Dopo l’intervento alle caviglie e la positività al Coronavirus, Fabio ha davvero voglia di archiviare questo complicato 2020 e siamo sicuri lo farà con la solita determinazione e l’esuberante talento che possiede. Solo una posizione invece separa Lorenzo Sonego dallo status di testa di serie, essendo riuscito a chiudere il 2020 al numero 33 della classifica mondiale dopo la finale conquistata in Austria.
Certo, basta un forfait tra i giocatori che lo precedono per diventare automaticamente un seeded player, come accadrà ai prossimi Australian Open, data la confermata assenza di Roger Federer.
Ma Lorenzo non ha bisogno delle rinunce degli avversari per scalare la classifica. In questo anno ci ha abituato a grandi imprese affrontate sempre con quella paciosa serenità che ormai pare contraddistinguerlo, con quel sorriso che è diventato il suo originale marchio di fabbrica.
Durante la off-season ha avuto modo di allenarsi con Nadal, un’opportunità imperdibile di crescita, tutta esperienza da mettere a frutto nei prossimi tornei. Non ci resta che tifare per i nostri ragazzi, sperando che nel 2021 possano aggiudicarsi belle vittorie e regalare a noi appassionati tanto divertimento. E magari anche una sfida tinta di azzurro nella regale Torino, sempre più vicina, sempre più reale.
Quindi ricominciamo da tre anche se…il quarto vien da sé. Jannik è all’inseguimento dei connazionali che lo precedono in una rincorsa che ha già infiammato i tifosi.
L’astro nascente del tennis italiano è tanto giovane quanto talentuoso e con quell’irresistibile aria sbarazzina ha mandato in visibilio il pubblico che si è riscoperto innamorato pazzo di questo sport. Avanza veloce Jannik forte dell’energia tipica della sua età compensata da un atteggiamento coscienzioso e ligio al dovere.
Chissà se dipende dalla manciata di lettere che compongono il suo breve nome. Perché avere un nome corto è indice di compostezza: “Jannik!” tuona l’allenatore e il ragazzo non ha neppure il tempo di fare un passo che è subito richiamato all’ordine, qualsiasi moto di ribellione adolescenziale è stroncato sul nascere. Per dirla come il compianto Troisi con questo nome il nostro Sinner non può che essere un allievo educato e disciplinato: che guaio sarebbe stato per il coach Piatti farsi ubbidire da un Mas-si-mi-lia-no!
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