Non ci sono più dubbi.
L’Italia del tennis, con Jannik Sinner ha trovato un campione dal futuro radioso che darà un contributo straordinario alla ulteriore diffusione del tennis nel nostro Paese diventando con i suoi comportamenti un riferimento virtuoso per le nuove generazioni.
La vittoria nel torneo di Sofia che arriva all’ultima occasione utile, ha un grande significato per come è maturata dopo una settimana molto impegnativa nella quale il tennista altoatesino si è trovato ad affrontare cinque avversari molto insidiosi, quattro dei quali con un best ranking migliore del suo (Fucsovics-31 ,De Minaur -18, Mannarino -22 e Pospisil -25). Consapevole dei propri mezzi e sempre in fiducia, Sinner ha giocato sempre con grande determinazione e sorprendente lucidità il che gli ha consentito di interpretare rapidamente ogni singola partita e adottare le variazioni tattiche più opportune specie nei momenti chiave dei match come è avvenuto in particolare nei quarti, contro un De Minaur molto centrato che gli aveva soffiato al tie break il primo set, e in semifinale contro l’espertissimo mancino Mannarino cui ha strappato consecutivamente gli ultimi 10 punti decisivi ai fini della vittoria (6-3 7-5 il risultato finale).
L’atto finale contro Pospisil (terzo dei canadesi in tabellone dopo Shapovalov e Auger Aliassime, prime due teste di serie uscite di scena precocemente) si è trasformata in un apoteosi esaltante dopo che il canadese, anch’egli alla ricerca della prima vittoria in carriera, aveva recuperato alla grande un set di svantaggio.
Giocarsi a 19 anni la prima finale importante, contro un avversario agguerrito, più esperto, che sta giocando alla grande, e sapendo che nel tuo Paese ci sono milioni di spettatori che ti stanno guardando grazie anche alla Rai che eccezionalmente ha cambiato il palinsesto aggiungendosi al canale Supertennis nella trasmissione dell’evento, mettere a dura prova la tenuta mentale di chiunque, ad eccezione di chi ha veramente la stoffa del “predestinato”. Ebbene Jannik Sinner dopo essere riuscito a evitare il naufragio senza scomporsi all’inizio del terzo set, rimettendo in equilibrio l’andamento del match nel tie break decisivo del terzo set non ha tremato mai, a differenza del suo avversario, e ottenuto il mini break sul 3-2, si è involato verso il trionfo.
Possiamo essere certi che la vittoria di ieri rappresenta per il tennista altoatesino la prima pietra di una gloriosa carriera per la quale ci sono tutti i presupposti: al talento purissimo, si uniscono sentimenti e comportamenti che ne assicurano la migliore fioritura: umiltà, spirito di sacrificio, disponibilità all’ascolto, rispetto dei maestri e degli avversari, forza mentale, rigore con se stesso, amore smisurato per il tennis, tutte componenti che combinate tra loro, gli consentono di trarre il massimo profitto da ogni esperienza fatta sul campo, positiva o negativa che sia. La garanzia che questa alchimia di valori perduri riviene dallo straordinario lavoro di squadra che sta svolgendo il maestro Piatti e tutto il suo team col silenzioso contributo, altrettanto importante, della famiglia del giocatore.
Con la vittoria di ieri Sinner stabilisce l’ennesimo record di precocità. Diventa infatti il tennista italiano più giovane a vincere un titolo ATP nell’Era Open, togliendo il record a Claudio Pistolesi che vinse il torneo di Bari nel 1987 quando aveva 19anni e 7 mesi. Di seguito l’elenco dei tennisti italiani ai primi posti di questa speciale classifica:
Sinner diventa anche il più giovane vincitore dal 2008 allorchè il giapponese Kei Nishikori si impose a Delray Beach all’età di 18 anni e 1 mese. Grazie al successo di Sofia scompare lo zero dalla casella dei tornei vinti dai tennisti italiani in questa tribolata stagione. Sinner è il 26esimo italiano a vincere almeno un torneo nel circuito maggiore.
Le lodi per Sinner non devono far passare sotto silenzio anche l’ottimo torneo disputato da Salvatore Caruso, approdato nei quarti dopo aver battuto all’esordio la wild card, beniamino di casa, Kuzmanov (salvando 8 palle break su 11) e la testa di serie numero 2 Auger Aliassime nel turno successivo (salvando 6 palle break su 6). Molto onorevole anche la resa contro Gasquet che si è imposto al termine di due set molto combattuti (7-6 7-5 il finale). Grazie a questo risultato il tennista siciliano ritocca il suo best ranking guadagnando una posizione (al n.76).
Altri numeri della settimana:
0 -Vvittorie in 6 finali disputate quest’anno dai tennisti canadesi
2 – Le vittorie ottenute in settimana da Sinner contro tennisti mancini (Huesler e Mannarino). Pareggia così il conto in carriera dopo le due sconfitte per mano del francese Humbert nella fase a gironi delle Next Gen Finals dello scorso anno, e di Nadal nei quarti al Roland Garros di settembre scorso.
6 – I tennisti che quest’anno hanno conseguito la loro prima vittoria nel circuito maggiore:
9 – Le sconfitte subite consecutivamente dopo il lock down dal goergiano Basilashvili. L’unico set vinto a fronte di 20 persi, quello conquistato a Sofia contro lo svizzero Huesler.
10 – I match vinti da Auger Aliassime a fronte di altrettante sconfitte dalla ripresa di agosto. Bilancio molto deludente visto che i punti ricavati da questi 10 eventi sono stati appena 540 punti il che peserà molto allorchè la classifica tornerà ad essere regolata sulle 52 settimane.
21– La posizione in classifica di Auger Aliassime, il miglior scalpo portato a casa da Caruso quest’anno, il secondo in assoluto dopo quello di Coric (14) raccolto agli ottavi del torneo di Umago dello scorso anno.
37 – Il nuovo best ranking di Sinner che all’inizio della stagione occupava la 78sima posizione. Occupa l’ottava posizione tra i tennisti azzurri in attività alle spalle di Bolelli la cui miglior classifica (36) risale al 2009:
76 – Il nuovo best ranking di Salvatore Caruso che guadagna una posizione.
399 – Il ranking del 19enne ceco Forejtek, entrato in tabellone grazie a una wild card, che ha sconfitto all’esordio la testa di serie n.8 Marin Cilic. Per il tennista croato si è trattato della sconfitta in carriera nel circuito maggiore contro l’avversario col più basso ranking.
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