Dopo le ultime, pesanti, giornate vissute da Alexander Zverev ora il tedesco ha cercato riparo.
Prima l’ultima fidanzata, Brenda Patea, ha rivelato di essere incinta da 20 settimane ma di non voler condividere con lui il proprio bambino dopo aver chiuso definitivamente i rapporti a inizio agosto. Poi, forse ancor più importante, la precedente fidanzata Olya Sharypova rivelava di pesanti violenze domestiche subite dal tedesco durante il periodo della loro storia.
Alcuni punti del racconto di Sharypova prima nel post su Instagram e poi nell’intervista al portale russo Championat erano molto dettagliati e oltre a quello portava in evidenza alcuni screenshot delle chat WhatsApp in cui si leggevano i suoi messaggi d’aiuto verso l’amico a New York che l’ha ospitata dopo che lei era scappata dalla camera e poi l’immagine dei suoi bagagli aperti e i vestiti sparsi ovunque nel pavimento della hall dell’hotel, lanciati (secondo la versione) dallo stesso Zverev pochi attimi prima, non dimenticando le frasi di lei che diceva all’amico di Sascha che si è tenuto il suo passaporto e non lo voleva restituire.
Il tedesco si è espresso in un unico comunicato abbastanza povero di contenuti e a tratti discutibile, perché prima dice di avere ancora buoni rapporti con Patea (e di voler contribuire alla crescita del bambino) e poi si limita a un “sono tutte bugie” per le successive accuse, evitando di fondare la sua difesa su punti però validi.
“Sarò padre all’età di 23 anni. Sono piuttosto impaziente di avere il bambino. Sebbene io e Brenda non stiamo più assieme, noi abbiamo una buona relazione e vedrò di rispettare le mie responsabilità da padre. Insieme ci prenderemo cura del piccolo che dovrà crescere. […] Poi ci sono le infondate accuse della mia ex fidanzata Olya Sharypova, che ho letto oggi nei giornali. Mi hanno reso molto triste. Ci conosciamo fin da quando erano piccoli e condividevamo molte esperienze assieme. Rimpiango che lei abbia fatto certe accuse perché sono semplicemente false. Perché lei le stia facendo ora, io non lo so. Spero davvero che noi possiamo trovare un modo per trattare di nuovo l’uno con l’altro in una maniera ragionevole e rispettosa”.
Non volendo assolutamente puntare il dito contro Zverev in questa circostanza particolare, nel momento però in cui le accuse si basano e vengono sostenute da contenuti rilevanti, sapendo anche quanto possa essere difficile per l’altra persona esporsi, la difesa del tedesco si basa su un “sono tutte bugie” non supportato da una sua versione dei fatti al seguito. Ed è qui infatti che Sharypova è tornata alla carica
“La mia storia è appena cominciata.
‘Semplicemente falso’
Non so se sei stato tu a scriverlo o chiunque gestisca il tuo account Instagram, ma fin qui tu non hai avuto il coraggio di spiegare direttamente la tua versione. Perché io non sto mentendo, e lo sappiamo entrambi. Io non ho paura di dire la verità, e tu hai paura?
Io voglio mostrare a tutti gli uomini che si comportano male nei confronti delle donne, che noi non siamo accessori, non siamo un +1, non siamo bambole, e che voi non potete fare quello che volete. E se pensavi che rimanessi zitta dopo quello che ho vissuto in quella relazione, tu ti sbagliavi”.
Daria Gavrilova ha immediatamente appoggiato Olya, andando controcorrente rispetto ad altri colleghi che hanno messo “like” al post su Instagram di Zverev. Tra questi anche Andrey Rublev, praticamente figura fraterna di Zverev che però poco dopo ha tolto il like dal post di Sascha.
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