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Roland Garros, Swiatek nella storia: la Polonia ha la sua campionessa Slam, Kenin battuta

I. Swiatek b. [4] S. Kenin 6-4 6-1

Ha cominciato in sordina, ha finito realizzando uno dei trionfi Slam più dominanti degli ultimi anni nel circuito femminile. Farlo come primo titolo in carriera a 19 anni è un’aggiunta ulteriore mostrando un gioco offensivo, spettacolare, quando serviva cercando di far valere corsa e gambe in fase di copertura. Iga Swiatek ha completato la sua favola al Roland Garros trionfando nella finale contro Sofia Kenin e diventando la prima giocatrice, maschi e femmine, nella storia tennistica della Polonia a vincere un titolo Slam.

Con tutto il supporto del proprio paese alle spalle, Iga si apprestava a questa giornata con una buona dose di pressione. Ieri una partita non troppo felice in doppio con un punto che ha molto contestato sul 4-4 40-40 al terzo. Aveva mostrato crepe mai viste fin qui in singolare. Teneva a quel torneo quanto al singolare, voleva provare a darsi la chance di una clamorosa doppietta. C’era qualche dubbio che quel nervosismo, la consapevolezza che oggi l’undicesima partita in altrettanti giorni, e ci fosse contro di lei un’avversaria che in finale aveva spesso trovato ottime prestazioni potesse in qualche modo mettere a rischio la grande cavalcata che l’aveva vista protagonista. Invece oggi ha saputo ripetersi, finendo per dominare anche la settima partita in singolare.

Nessuna avversaria ha vinto più di 4 game contro di lei, soltanto Su Wei Hsieh e oggi Kenin sono arrivate a quella soglia e oggi viene un po’ di rammarico per la statunitense che non è riuscita nel bis crollando alla distanza per quello che è sembrato un problema muscolare a una gamba sinistra già fasciata nella zona della coscia e che sul 2-1 Swiatek nel secondo set l’ha vista costretta a un medical time out da dove però ne è uscita senza più vincere game. Sarebbe comunque stato difficile tornare in partita, perché dopo un appannamento che Iga ha subito per diversi game sembrava aver ritrovato controllo del proprio gioco. Probabilmente il rovescio vincente da fuori dal campo giocato sulla palla break a inizio del secondo set, per l’1-1, le ha scrollato un po’ di pensieri che aveva avuto fin lì e avevano reso il suo rendimento il “peggiore” del suo torneo.

Aveva approcciato benissimo alla partita, dominando il campo fino al 3-0, ma poi c’è stato un passaggio a vuoto abbastanza marcato, prima col dritto e poi col servizio, che permettevano a Kenin di ritornare velocemente sul 3-3 e cominciare una partita di lotta più che di qualità. Dal settimo al decimo game è stato forse il momento più teso dell’incontro. I game erano molto lottati, Iga non aveva il supporto del servizio, Kenin era sempre vicina a prendere il comando ma per la polacca sono stati fondamentali i game tenuti ai vantaggi per salire 5-3 e servizio. Lei cercava soprattutto di fare affidamento sul dritto, tornato ad avere un buon rendimento e il colpo che comunque poteva controllare meglio, ma Kenin ormai cercava soprattutto il suo rovescio e su questo colpo ha commesso errori di tensione come quello mancato sul primo set point, sul 5-3 40-30. Ha perso la battuta grazie anche a ottimi punti dell’avversaria, ma sul 5-4 è ripartita velocemente all’attacco salendo 15-40 e vincendo il set con uno scambio lungo dove ha mandato la statunitense a colpire in allungo e mettere la palla in corridoio.

Mentre era alla ricerca del suo tennis migliore (e comunque a fine match ha superato, ancora, i 20 vincenti) faceva ottimo affidamento sulla fase difensiva, cercando di tenere vivi gli scambi e riportare al di là della rete palle sporche e scomode. Kenin non aveva tanto rimedio contro un top spin così esasperato e, come era prevedibile, se la palla dal lato del suo dritto cominciava ad allontanarsi dal giusto impatto non riusciva più a essere efficace. Prendeva un break di vantaggio a inizio del secondo set, ma da lì il corpo non ha più risposto. Swiatek trovava subito il pareggio, ricominciava a servire bene e trovare comando col dritto. Sul 2-1, dalla ripresa del gioco, si è involata con un parziale di 14-1 fino al 5-1. Alla fine, è arrivata alla vittoria più bella della sua carriera. Non vinceva titoli da due anni, da quando aveva conquistato l’ultimo nell’estate 2018 a livello ITF, subito dopo il trionfo a Wimbledon junior.

Oggi si è presa lo Chatrier pur giocando forse la partita più “sconnessa” del suo torneo. Oggi però valeva solo la vittoria, era naturale ci fossero degli intoppi nel suo gioco così brillante fin qui. E comunque, ancora, ha finito per dominare. Applausi alla nuova campionessa Slam, che ha finito con uno Slam così dominato come non si vedeva da Serena Williams al Roland Garros 2013.

Diego Barbiani

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