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WTA Roma: Karolina Pliskova di nuovo in finale, sarà lei a sfidare Halep

[2] Ka. Pliskova b. [12] M. Vondrousova 6-2 6-4

L’ultimo atto del torneo WTA Premier 5 di Roma avrà di fronte la numero 1 contro la numero 2 del seeding. A Simona Halep, che in precedenza aveva sconfitto 6-3 4-6 6-4 Garbine Muguruza, si è aggiunta infatti Karolina Pliskova che ha avuto la meglio nel derby ceco contro Marketa Vondrousova per 6-2 6-4.

Una semifinale molto diversa rispetto alla prima perché per lunghi tratti Pliskova è stata grande protagonista con un ritmo e un peso di palla che Vondrousova non riusciva a difendere. La campionessa del Foro Italico nel 2019 era partita con cinque game iniziali favolosi, perfetti. Un 4-1 di vantaggio che poteva essere anche 5-0 se avesse concretizzato un 15-40 sull’1-0. Vincenti, servizi efficaci, risposte fulminee. Era da applausi la sua partita fin lì, e in generale tutto il primo set dove solo nel settimo game ha sofferto (se così si può dire) cancellando molto bene una palla del controbreak che ha concesso alla finalista del Roland Garros 2019.

La storia è cambiata nel secondo set, fin dai primi punti. Vondrousova è tornata in campo alzando il proprio gioco e cominciando a rispondere e ribattere molto meglio la palla pesante e profonda della sua avversaria facendola indietreggiare e dandole un po’ più da ragionare. La giocatrice classe 1999, come stiamo ormai imparando a conoscere, ha nelle sue corde un tennis più vario non solo nella tecnica ma anche nel modo di giocare. Tende spesso a rallentare il ritmo, si appoggia ai colpi potenti (e piatti) della rivale, comincia a manovrare sempre sulla diagonale mancina per cercare di mandare sempre più fuori dal campo un’avversaria che, come in questo caso, non ha negli spostamenti il punto di maggiore forza. Eppure Pliskova, al di là di uno o due servizi vincenti a game, è molto solida e per gran parte del tempo non solo rifiutava che la sua connazionale allentasse il ritmo ma non le dava gran modo di mettere in azione il colpo principe del gioco di Vondrousova: la smorzata.

Una decina quelle vincenti ieri contro Elina Svitolina nel solo secondo set di una partita dominata 6-3 6-0, pochissime oggi quelle in tutto il match e solo, soprattutto, quando aveva cominciato a scambiare con più reattività e maggiore aggressività. Questo perché lei stessa si stava creando più tempo per colpire e controllare. Anche quando è finita sotto 2-4, è sempre rimasta in partita e Pliskova ha giocato male i successivi tre game perché perdeva un po’ troppo spesso il controllo dei colpi (“male” sempre riferita a una ormai stabile tra le prime 3/5 del mondo) salvando un importante game sul 4-4 dove aveva commesso due doppi falli ma in cui alla fine il servizio le è arrivato in soccorso.

Forte l’urlo cacciato per scuotersi, importante poi la ripartenza dopo il cambio campo con un immediato 0-30. Non aveva più il braccio libero, ma il rovescio lungolinea sul 30-30 è stato fondamentale per costruirsi l’approccio a rete che le ha dato il match point, concretizzato poi con un errore gratuito dell’avversaria che ha cercato un cambio in lungolinea di dritto non impossibile ma su cui probabilmente non ha tanta dimestichezza perché per abitudine (non solo odierna) lei è solita giocare verso l’incrociato. Lì doveva prendersi un rischio e non ha pagato. Per lei, comunque, c’è la buona notizia finalmente di un risultato prestigioso dopo tanto tempo passato tra la riabilitazione per l’operazione al polso che ha chiuso a giugno 2019 la stagione più bella (fin qui) della carriera e le difficoltà che aveva incontrato prima di questa settimana.

Adesso per lei ci sarà Parigi, dove non perderà alcuno dei 1300 punti ottenuti nel 2019 e forse riuscirà a giocare con un po’ meno pressione. La terra poi è casa sua e chissà che non riuscirà a ottenere un po’ di spinta da questo comunque ottimo risultato. Per Pliskova, invece, c’è la grande chance di una doppietta a Roma anche se l’ostacolo, domani, non solo sarà ben diverso da quello odierno ma proporrà anche una partita completamente diversa e dove il rischio di andare fuori giri sarà nettamente maggiore.

Diego Barbiani

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